In fondo al mar

Che fine hanno fatto i vagoni della metropolitana?

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Vi siete mai chiesti che fine fanno le vecchie carrozze dei treni ferroviari o della metropolitana dopo anni di servizio tra un capolinea e l’altro?

La maggior parte delle carrozze non più utilizzate dai vari sistemi di trasporto pubblico nel mondo vengono solitamente smantellate e i diversi materiali destinati a programmi di riciclo.

Un’altra soluzione molto diffusa è quella di vendere i vecchi treni a città minori — come accade comunemente con autobus, tram o filobus — a patto che vi siano sistemi infrastrutturali compatibili.

Oltre ai metodi tradizionali, negli ultimi anni si sono diffuse soluzioni innovative e insolite per ridare vita ai treni giunti ormai al capolinea. I treni sono infatti diventati alberghi, uffici, chiese, ristoranti, orti, musei o biblioteche.

Bisogna ammettere che le idee non mancano.

Nei pressi di Amsterdam, Frank and Irma Appel, dei veri amanti dei mezzi di trasporto, hanno creato un hotel riutilizzando vecchi treni, autobus e pullman— addirittura un aeroplano — adattandoli a camere d’albergo.
Un’idea simile è stata utilizzata a Richardson Bay, Sausalito, in California, dove un vecchio treno della Northwestern Pacific Railroad in servizio a San Francisco è stato riconvertito in una piccola casa galleggiante.

In Russia non è affatto raro imbattersi in vecchi treni trasformati in chiese ortodosse. Le prime riconversioni risalgono addirittura alla fine dell’800 e da allora la tradizione non si è affatto interrotta. Basta trovare un treno abbandonato, issare sopra una croce et voilà ecco una nuova chiesa.

Nel Michigan una vecchia carrozza di un treno Wolverine utilizzata un tempo per il trasporto del pesce è stata trasformata in un acquario. All’Oden State Fish Hatchery, nel treno, vengono allevati tutt’ora trote e salmoni.

In occasione dell’Art on Track Festival, tenutosi a Chicago nel 2011, un treno del Loop è stato trasformato in un orto su ruote. Nonostante l’iniziativa abbia riscosso molto successo e incuriosito i passeggeri, alla fine del festival il treno è tornato alla sua tradizionale funzione. Ma c’è chi non si è arreso e ha lanciato una petizione per rendere il Mobile Garden Car permanente.

A seguito del terremoto che colpì la Cina nel 2008, dieci treni della metropolitana di Pechino, composti da sei carrozze ciascuno, furono spediti nella provincia di Sichuan e convertiti in alloggi per i terremotati. Una soluzione temporanea per circa 1200 persone a Guangyuan, una città a nord di Chengdu.

Il Village Underground a Shoreditch, Londra, ha fatto del riuso dei treni della tube londinese un vero e proprio landmark. Il Village Undergroud nasce come incubatore culturale, luogo d’incontro e di lavoro per artisti e giovani creativi. Sulla sommità dei due magazzini sono stati posizionati due vecchi treni della metropolitana ritrasformati in uffici e spazi di lavoro nel cuore dell’East London.

Tra le più innovative e originali spicca però la decisione del Delaware Department of Natural Resources and Environmental Control di utilizzare le vecchie carrozze della metropolitana di New York come barriera corallina artificiale a 16 miglia dalla costa dello Stato per stimolare la ricomparsa della fauna marina quasi svanita.

Sin dagli inizi degli anni 2000 infatti MTA, la società di trasporto pubblico di New York, ha donato migliaia di vecchie carrozze al Delaware Department of Natural Resources and Environmental Control. I vagoni, denominati Redbird cars, per via del colore rosso esterno utilizzato per prevenire i graffiti durante gli anni 80, hanno dato vita al Redbird reef, una barriera composta ormai da oltre 1500 carrozze.

Trasportare i vecchi vagoni fino alle coste del Delaware e gettarli in mare costa circa 7000 dollari a vagone, ma dall’operazione la città di New York ha risparmiato 34 milioni di dollari in costi di smaltimento.

Operazioni di questo tipo non sono poi così inusuali. Altri stati americani hanno ricreato barriere marine con automobili, cisterne, navi, frigoriferi o addirittura lavatrici.

Le carrozze del metrò di New York sono fatte di acciaio inossidabile e questo permetterebbe una durata maggiore e tempi più lunghi di deterioramento rispetto ad altri convogli ferroviari o grandi oggetti di metallo.

I pesci pare abbiano apprezzato le loro nuove case e l’area intorno alla costa del Delaware è tornata florida come un tempo.

Il successo del progetto ha portato altri stati americani, tra cui Maryland, Virginia e New Jersey, a voler sperimentare la soluzione newyorkese chiedendo alla società di trasporto pubblico vecchie carrozze della metropolitana di New York.

La decisione di utilizzare i vecchi treni della metro come habitat marino per stimolare la ricostruzione del reef andato perduto non ha però avuto un consenso unanime. Alcune associazioni ambientaliste si sono inizialmente opposte per timore di danni ambientali.

Danni che purtroppo in parte si sono verificati nel 2009, quando lo stato di New York ha messo in standby il progetto a causa del deterioramento precoce delle carrozze inabissate in fondo al mare. Il programma ha ripreso l’anno successivo e secondo le stime dal 2001 al 2010 sono state gettate nell’oceano circa 2580 carrozze.

Fonte: The Star, 1800recycling, The New York Times, Inhabitat, Gizmodo, DW, FastCompany, Modern Design.

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Luca Mariotti
#ilmiohobbyètrasporti — Storie di mobilità

#ilmiohobbyètrasporti sono io, cioè è il mio hobby. Una sineddoche, in sostanza.