imperativofemminile n. 8

di bellissimi progetti, di api regine, di porno, di discorsi che ispirano e di libri

claudia dani
imperativo femminile
6 min readApr 10, 2018

--

E’ stato annunciato, da un po’, ormai il 4 settembre 2017, il progetto BBCs 100 Women Challenge che racconterà temi legati alle donne. Le 100 Women Challenge di BBC riferiranno da quattro città da un punto di vista giornalistico.

Chiunque può entrare in contatto con la squadra per condividere le proprie storie e contribuire al progetto, sia tramite i social media che sul sito della BBC News.

Le 100 donne sono:

Il lavoro svolto fino ad ora e i contenuti prodotti li trovate qui:

Uno dei contenuti sulle “api regine”…

Api regine: le donne ostacolano il progresso di altre donne?

“Le donne leader sono modelli e mentori per altre donne e ragazze”.
Questa è l’affermazione fatta in un recente studio di Deloitte che esamina il numero di donne nei ruoli di leadership in tutto il mondo.
Ma se fosse vero il contrario?
Invece di agire da mentori, le leader femminili potrebbero percepire le altre donne come una minaccia?
Ecco la teoria nota come sindrome delle api regine.

Giusto per completezza di informazione e curiosità mia ecco cosa leggiamo sulla situazione italiana nel report di Deloitte:

In Italia a regolare la presenza femminile nelle aziende vi sono la legge 120/2011 ( la legge sulle “quote rosa” che stabilisce che gli organi sociali delle società quotate in scadenza dal 12 agosto 2012 dovranno essere rinnovati riservando una quota pari ad almeno un quinto dei propri membri al genere meno rappresentato: le donne. Donne che, a partire dal secondo e terzo rinnovo degli organi sociali, dovranno essere pari ad almeno a un terzo, per arrivare al 2022, data in cui si pone la seconda importante scadenza fissata dalla legge Golfo-Mosca: l’esaurimento della sua efficacia. PER APPROFONDIRE: Sole24Ore )

e il decreto del Presidente della Repubblica 251/2012:

da pariopportunita.gov.it

In caso di non conformità, le società quotate saranno informate dalla CONSOB — commissione nazionale per le società e la borsa — che chiederà la loro conformità entro quattro mesi. [chissà come è andata dal 2012 ad oggi] Se i requisiti non saranno soddisfatti dopo questo periodo, la CONSOB imporrà un valore compreso tra 100.000 a 1 milione di euro nel caso del consiglio e da 20.000 a 200.000 euro nel caso del collegio sindacale.

Nessuna azienda fino ad ora ha ricevuto sanzioni di alcun tipo, secondo il rapporto Deloitte.

dallo studio Deloitte

A giugno 2016, secondo la relazione della CONSOB sulla Corporate Governance delle società quotate italiane, le donne detenevano il 30% dei board seats nelle società italiane . Un aumento di quasi il 12% rispetto al 2012 e 2013.

dallo studio Deloitte

Questo articolo mi piace assai lo devo ammettere direi che potrei sottoscriverlo in toto, perchè? leggete le citazioni qui sotto e ditemi che pensate voi.

Il contenuto è scritto da Ash Sarkar.

Un’altra settimana, un’altra notizia sulle abitudini porno delle donne: questa volta, i dati pubblicati da Pornhub mostrano che le ricerche dello scorso anno su “porno per donne” sono aumentate del 359%.

…ogni nuova rivelazione arriva una raffica di opinioni che anatomizzano il significato sociale della tendenza.

Acclamato in alcuni ambienti come un segno di emancipazione femminile e decifrato in altri come complicità delle donne nella nostra stessa violenta oggettivazione, tali discussioni riducono gli antagonismi politici tra le femministe di seconda ondata (o “radicali”) e la loro terza ondata (“sesso positivo”) controparti.

Non mi interessa molto la discussione agonizzante sull’etica del consumo del porno.

…vale la pena sottolineare che le donne erano in possesso di una sessualità prima che EL James si degnasse di benedirci con una di esse.

Esempi citati sono del 1996 “America Undercovers: What Even Nice Couples Doing in Bed” e negli anni 70 la popolarità di romanzi “bodice rippers”.

Sembrare strano trattare di letteratura del XVIII secolo in un articolo sul consumo di pornografia… tornare a questi testi ci mostra che l’appetito delle donne per il materiale erotico non è una novità, e per di più solleva delle domande su come categorizziamo il porno o l’erotismo per le donne

Più che per queste discussioni apparentemente interminabili sul potenziale emancipatorio del porno e del diventare femministe, dobbiamo prestare il nostro sostegno materiale a coloro che cercano di trasformare l’industria stessa.(un’industria che riproduce le disuguaglianze delle altre realtà imprenditoriali, ndr)

Ciò significa pagare per il porno e cercare aziende di produzione che paghino equamente i loro artisti. Ciò significa sostenere l’International Entertainment Adult Union e altre iniziative organizzative…credere e sostenere le donne che denunciano il comportamento violento degli uomini nel settore.

Il porno non ha inventato il desiderio delle donne o il loro sfruttamento, ma un’attenta analisi della storia dell’editoria erotica ci mostra che può giocare un ruolo importante nel plasmare entrambi.

E ora tre progetti, non di recente uscita, ma anzi che da un po’ di tempo si occupano di temi legati all’ #imperativofemminile e che sono ancora in corso — e questa è, probabilmente, la cosa più importante — molto interessanti.

#1

La loro mission è utilizzare film e media come catalizzatori per la trasformazione culturale, The Representation Project ispira individui e comunità a sfidare e superare stereotipi in modo che tutti, indipendentemente da sesso, razza, classe, età, religione, orientamento sessuale, abilità o circostanze, possano soddisfare il loro potenziale umano.

#2

Alessandro Viganò e Matteo Scarpellini aka ALMAPHOTOS sono i creatori di Reality Project.

Oggigiorno siamo circondati da immagini di corpi apparentemente perfetti. Ma quella è vera bellezza?

Le immagini che sperimentiamo ogni giorno impongono uno standard di bellezza molto lontano dalla realtà.
Devi essere alto, magro, con la pelle liscia, il seno grande o mostrare un perfetto six pack.
Quando queste caratteristiche non sono naturali, è “normale” abusare di photoshop per raggiungere questo “ideale”.
L’intento di “Reality Project”, come suggerisce il nome, è fotografare persone normali, reali e nude, lasciando che il corpo mostri la loro bellezza naturale, senza trucchi o ritocchi, in tutte le sue forme e dimensioni.

#3

E infine consigli per il comodino, il divano, la veranda o dove volete, questo libro di Concita De Gregorio mi è stato regalato da una cara amica a Natale ed è stato una bella scoperta, avrei voluto scriverlo io, anche e sopratutto per tutto il lavoro che ha preceduto la stesura del testo, tutto il lavoro di raccolta informazioni e analisi delle fotografie.

Infine un bel ripassino al discorso di Oprah Winfrey ai Golden Globes. Per chi preferisse leggere La 27esimaora ha tradotto e pubblicato l’intero testo.

Al prossimo aggiornamento! e i commenti sono richiesti!

--

--

claudia dani
imperativo femminile

LUNATI-CLA: sempre alla ricerca di qualcosa, a volte scrivo, a volte fotografo, a volte pratico yoga