Uguaglianza e/contro Equità

Non è che il problema sta tutto qua? Non è che usiamo il termine sbagliato?

claudia dani
imperativo femminile
4 min readAug 24, 2017

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Non so se ho la soluzione e se la strada è quella giusta ma faccio con voi una riflessione ad alta voce. Mi sono imbattuta in due immagini che illustrano la differenza fra equità e uguaglianza e, forse per la prima volta — ahimè — ho pensato al significato dei due termini. Magari le due parole semplicemente appartengono a due campi semantici diversi e non adrebbero messi insieme, magari invece no. Forse bisognerebbe aggiungere alla mia riflessione anche termini come<<diversità>> << empatia>>, in ogni caso qui di seguito ecco cosa è venuto fuori pensando a equità e ugualianza.

Tutti si riempiono la bocca di queste parole, ma sappiamo quale è davvero il loro significato, se appartengono ad un contesto specifico, se si tratta di libere interpretazioni di qualcosa che potrebbe avere più di un significato?

Partiamo, proprio da qui, dal significato:

equità — giustizia (virtù per cui si dà a ciascuno ciò che gli è dovuto) imparzialità (non parziale, equo, giusto, indifferente, disinteressato)

uguaglianza — essere uguale (che non differisce in nulla) agli altri, Condizione di cose o persone che siano tra loro identiche, o abbiano le stesse qualità, gli stessi attributi in ordine a determinate relazioni. In particolare, condizione per cui più persone o collettività hanno diritto a essere considerate tutte alla stessa stregua, cioè pari, soprattutto nei diritti politici, sociali ed economici.

la prima riflessione che mi viene in mente è: uomini e donne non sono uguali, dal punto di vista dell’essere al mondo (presenti, esistere) non differiscono in nulla (e questa è una fortuna) ma nessun essere umano è uguale ad un altro ( per fortuna dinuovo) quindi non si tratta di raggiungere l’uguaglianza fra essere umani ma di fare in modo che siano trattati con equità.

Tutto fila no?

Aggiungo — a favore del termine equità — che i problemi (in linea generale) sono gli stessi a diverse latitudini ma le soluzioni per risolverle non possono essere universali, proprio per le diverse latitudini (qui “latitudini” è la parte per il tutto ovviamente, sta per stato sociale, cultura, disponibilità di cibo, tipo di lavoro, ecc ecc).

Dunque la soluzione pare semplice. Sembra essere quella di cercare l’equità e non l’ugualianza e questo non sono a livello di #imperativofemminile ma di qualsiasi “imperativo” si tratti (disabilità, minoranze,deboli…).

Mi pare il discorso fili, dare a tutti la possibilità di raggiungere qualcosa. Il passaggio successivo, secondo me, è pensare alla meritocrazia — altro termine abusato — se tutti partono dallo stesso scalino sarà più facile capire chi ha le forze maggiori per arrivare prima in cima?

Arrivata a questo punto mi pare che piuttosto che confermare la mia tesi iniziale — cioè l’obiettivo deve essere l’equità e non l’uguaglianza — pur rimanendo di quell’idea la riflessione mi ha aperto nuovi quesiti e soprattutto mi ha fatto pensare che la questione è ben più complicata di così.

Nella questione entrano tanti fattori e il principale — aldilà del capire cosa andare a cercare — è capire da che punto si parte. Siamo nati e cresciuti in una cultura che ci ha influenzato, ci ha formato. Ha formato il nostro personale punto di vista e i nostri personali pregiudizi — tutti li abbiamo. Tradotto vuol dire: tutti quei concetti/pregiudizi che ho nella testa senza nemmeno percepirli come tali.

Solo partendo da lì si fanno passi avanti, solo partendo da noi stessi, si fa il primo vero passo verso la riflessione giusta. Vedremo, poi, se la mia tesi è giusta — cioè che non importa essere uguali ma avere tutti le stesse possibilità.

Dopo la mia, spero non troppo confusa riflessione ad alta voce, trovate qui sotto alcuni link ad altri pensieri più o meno vicini al mio, per approfondire e ampliare il tema.

Questo primo post leggetelo tutto d’un fiato è davvero interessante e contiene link e video molto utili tra cui quello per l’acquisto del Gender Equity Toolkit.

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claudia dani
imperativo femminile

LUNATI-CLA: sempre alla ricerca di qualcosa, a volte scrivo, a volte fotografo, a volte pratico yoga