Come realizzarsi nella vita, in 3 consigli che non vuoi sentirti dire

Francesca Rossi
InBreveBiz
Published in
6 min readAug 12, 2019
Come avere successo nella vita
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Cosa significa realizzarsi nella vita? Come definisci il successo?

Se ci pensi, non puoi raggiungere un obiettivo che non sai definire.

Vuoi realizzarti come persona? Bene. Allora immagina, con precisione, che cosa significherebbe per te realizzarti.

Realizzarsi viene spesso definito nel modo di pensare comune in una qualche variante di “soldi e fama”. Viene spontaneo dunque pensare che questa sia effettivamente la sua definizione assoluta, e certo magari lo è anche per te. Ma realizzarsi è qualcosa di molto diverso, e di molto più serio, di un luogo comune sul diventare ricchi e famosi.

Non riuscirai mai a raggiungere uno sterile luogo comune, ma potresti raggiungere la tua definizione di successo, se solo riuscissi a definirla.

La verità è che realizzarsi comporta prendere una strada difficile, impegnativa e irta di ostacoli. La maggior parte di noi preferisce la storiella del diventare ricchi e famosi e, quando quell’ideale non ci casca tra le braccia da sé, preferiamo incolpare il mondo per la nostra sfortuna e invidiare gli altri.

Ciò che sto dicendo comincia a starti antipatico? Aspetta e vedrai, perché questo è nulla.

Ecco le 3 cose che ti porteranno a realizzarti nella vita, ma che farai di tutto per rifiutare:

1. Realizzarsi nella vita significa accettare che è colpa tua

Il successo è la capacità di dirigere la nostra vita nella direzione che noi vogliamo e trovarci soddisfatti dei risultati. Se vuoi dirigere la tua vita devi per forza accettarne la responsabilità.

È la tua vita, sono le tue decisioni. Chi credi che ne sia responsabile? Il governo, i tuoi amici, il tuo partner, tua madre? No.

La tua vita è una tua responsabilità.

È colpa tua.

Certo, a volte capitano difficoltà ingiuste, ci troviamo di fronte situazioni dolorose e non è colpa nostra. Verissimo. Ma delle cose su cui non hai controllo non ci puoi fare niente. Non puoi farci niente se ti hanno investito in macchina, non puoi farci niente se l’economia va male e non puoi farci niente se sei nato povero. Però puoi metterti d’impegno per fare riabilitazione e rimetterti in sesto in fretta, puoi imparare a gestire i tuoi soldi e non sperperarli, puoi studiare e imparare a fare cose che in pochi sanno fare e ottenere un buon lavoro di conseguenza.

Queste sono scelte che puoi fare, il resto non dipende da te.

“Il mondo non ti deve nulla. Era qui prima di te.” — Mark Twain

La gente rifugge la responsabilità perché rappresenta un “peso”, ma così facendo rifugge anche dalla possibilità di dirigere la propria esistenza e realizzarsi nella vita. Perché la responsabilità è un peso, ma è anche potere di controllo.

Vuoi qualcosa? Non pensare a cosa gli altri dovrebbero fare per te, non pensare a ciò che il mondo non ti ha dato. Pensa a cosa tu puoi fare. Zero scuse.

Se nella tua mente adesso stanno spuntando mille “ma”, “vabbè però”, “la fai facile” e “tutte cazzate” è normale. Te l’avevo detto che non avresti voluto sentirti dire che cosa davvero ci vuole per realizzarsi nella vita.

Ma non arrabbiarti con me. Credi che per me sia diverso? Siamo tutti sulla stessa barca.

2. Come realizzarsi nella vita passa attraverso la trasformazione personale

Se c’è qualcosa per cui sei infelice significa che non stai facendo ciò che è necessario per ovviare alla situazione.

In certi casi non è banale trovare il bandolo della matassa. Pensa ad esempio a persone che hanno incidenti e rimangono paralizzate. C’è chi dimostra che è perfettamente possibile realizzarsi come persone anche dopo fatti del genere, ma è comprensibile anche come una persona possa invece arrabbiarsi con la vita.

In ogni caso, se siamo scontenti è perché dobbiamo cambiare le nostre abitudini, il nostro atteggiamento, il nostro modo di fare. Ciò significa che dobbiamo cambiare come persone.

Il cambiamento è difficile e scomodo, e implica l’accettazione di essere imperfetti, tant’è che in tanti preferiscono lamentarsi che cambiare. Non c’è da stupirsene. Cambiare significa bruciare il nostro vecchio sé perché quello nuovo possa nascere dalle ceneri. Non è cosa da poco.

Cambiare spaventa perché dobbiamo buttarci verso l’ignoto nella cosa più intima che abbiamo: noi stessi.

Ecco perché tutte le grandi storie parlano di cambiamento. La storia del giovane che lascia il villaggio ragazzo e torna eroe è la storia che vorremmo scrivere per noi stessi. È la storia di coraggio della persona che prende sulle spalle le proprie responsabilità e va ad affrontare il drago, le proprie paure, per conquistare il tesoro, la realizzazione di sé, e riportarlo al villaggio per diventare un membro utile della comunità.

Puoi approfondire questi concetti leggendo ad esempio “12 Rules for Life” di Jordan B. Peterson, un libro che consiglio calorosamente.

3. Realizzarsi nella vita significa mettersi al lavoro

I risultati non cascano dal cielo e il tempo a tua disposizione non è infinito. Non puoi fare tutto.

Non è obbligatorio essere produttivi, ma se stai a guardare Facebook non puoi studiare per prendere la laurea in medicina o diventare un pianista così bravo da tenere un giorno concerti in tutto il mondo. Per dirigere la tua vita devi essere selettivo nel modo in cui usi il tuo tempo.

Dopo la responsabilità e il cambiamento, ecco che arriva una terza verità per capire come realizzarsi nella vita che probabilmente non ti piacerà: la disciplina.

Ciò che fa la differenza per realizzarsi non è la grande impresa di un momento che potrebbe non arrivare mai, ma le piccole azioni di tutti i giorni che, sommate le une alle altre, creano negli anni effetti enormi.

Pensaci, che cosa accadrebbe se dedicassi un’ora al giorno tutti i giorni a studiare una determinata materia? Che dopo cinque anni saresti un esperto. E quanti sono cinque anni? Per una persona che vive 80 anni sono 1/16 della vita, non sono nulla. Allora si scopre che realizzarsi significa mettere in fila giorno dopo giorno piccole azioni che ci condurranno lontano.

Se per avere successo bisogna lavorare e impegnarsi, determinanti per trovare la motivazione di mettersi al lavoro sono avere una visione e avere fiducia nelle nostre possibilità di realizzarla.

Visione e fiducia non cascano dal cielo. Sono, curiosamente, il prodotto della produttività. Più cose fai, più acquisisci l’esperienza per capire cosa vuoi davvero e più provi a te stesso che sei capace di portare avanti dei progetti.

Produttività, visione e fiducia creano un circolo virtuoso il cui risultato è la realizzazione del sé.

Va da sé che non è possibile forzare te stesso a fare qualcosa che non vuoi fare. Provarci implica uno sforzo che non è sostenibile nel tempo. Non puoi costringere la tua mente a fare qualcosa a bastonate, ma puoi scoprire che cosa la tua mente ama e dare alla tua scimmietta una banana è una carezza sulla testa ogni volta che fa la cosa giusta. Da cosa sei motivato? Che cosa cerchi? Come puoi premiarti quando fai la cosa giusta?

È importante notare anche che aumentare la produttività non deve venire da un cambiamento radicale delle tue abitudini. Spesso fare piccoli adattamenti mettendoli in pratica giorno dopo giorno basta e avanza per portarti in poco tempo a vedere realizzati tanti dei tuoi progetti.

Quanto ti ha fatto arrabbiare questo articolo?

Se davvero tu rifiutassi responsabilità e disciplina probabilmente avresti smesso di leggere prima e non saresti arrivato fin qui. Ma personalmente trovo un che di liberatorio nel sapere che la responsabilità e la disciplina non esistono per essere schiavi della volontà degli altri, ma per esprimere la propria e così realizzarsi nella vita.

Un altro concetto importante per la realizzazione del sé e per il successo è l’ottimismo.

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Francesca Rossi
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