La necessità di sensibilizzare l’investitore privato sul valore dell’impresa sociale

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5 min readMar 14, 2018

Antonio Dell’Atti (Fondazione Brodolini) ci racconta la sua esperienza all’interno di FabriQ, l’incubatore del Comune di Milano per le imprese sociali, rimarcando la necessità di cambiare l’attuale percezione del privato sul valore dell’impresa sociale.

Antonio Dell’Atti

Antonio Dell’Atti è project manager per la Fondazione Brodolini, ente di ricerca con sede a Roma attivo da oltre 40 anni nell’ambito delle politiche sociali e del mercato del lavoro. Insieme ad Impact Hub Milano, dal 2014 la Fondazione Brodolini gestisce FabriQ, l’incubatore del Comune di Milano dedicato alle imprese a vocazione sociale, con sede nel quartiere di Quarto Oggiaro. A Milano, Antonio ricopre la carica di manager dell’incubatore.

La presentazione del progetto di FabriQ

L’azione del Comune di Milano che ha supportato la nascita di FabriQ ha riscosso l’interesse della Fondazione Brodolini per la sua innovatività. Dell’Atti racconta che in quel periodo (2013), temi quali l’incubazione di start-up e l’innovazione sociale non erano così diffusi fuori dalla cerchia degli “addetti ai lavori”.

“Non ci era mai capitato di incontrare un bando che mettesse a disposizione di privati uno spazio pubblico così grande (oltre 600 mq2) e soprattutto per delle progettualità così innovative…”

L’azione del Comune era interessante anche perché stabiliva obiettivi innovativi specifici: lo spazio messo a disposizione avrebbe dovuto sia supportare la crescita di giovani imprese, sia diventare una delle leve per la riqualificazione di un territorio (in particolare il quartiere periferico di Quarto Oggiaro) promuovendo progetti d’innovazione sociale.

Un’altra forte motivazione per la Fondazione Brodolini è stata la voglia mettersi in gioco, da un lato sperimentandosi in una Città stimolante come Milano (la partnership con Impact Hub Milano è nata nella ricerca di un partner esperto sul territorio milanese); dall’altro affacciandosi su un tema nuovo (Dell’Atti definisce FabriQ come il primo progetto di implementazione di innovazione sociale della Fondazione Brodolini).

Vantaggi e svantaggi del finanziamento pubblico

Il principale elemento incentivante per la Fondazione, dice Dell’Atti, è stato rappresentato dalla possibilità di lavorare in un nuovo territorio e la possibilità di instaurare una relazione diretta con una pubblica amministrazione locale così lungimirante e competente. Anche la collaborazione con Impact Hub Milano è stata motivo d’interesse, poiché ha permesso uno scambio di competenze nell’ambito del supporto alle imprese e della progettazione di interventi di innovazione sociale.Il limite maggiore per un progetto ambizioso come FabriQ è la durata limitata nel tempo del finanziamento, essendo pubblico, che si traduce nella sfida sia per il Comune che per i gestori di FabriQ di trovare un modello di gestione sostenibile.

“Non sapevamo se il gioco sarebbe valso la candela […] sono valutazioni che si fanno quando si decide di partecipare ad un bando […] per fortuna alla fine abbiamo partecipato e vinto.”

Il supporto del Comune di Milano

Dopo FabriQ, la Fondazione Brodolini è stata coinvolta in numerosi progetti d’innovazione sociale a Milano. In virtù di queste esperienze, Dell’Atti riconosce al Comune di Milano un forte impegno, evidente nelle numerose e diverse azioni intraprese sul territorio milanese.

Secondo Dell’Atti, il Comune di Milano, anche grazie al suo coinvolgimento ed autorevolezza all’interno di progetti internazionali, sta cercando di favorire la connessione tra le varie realtà che sono oggi attive nell’ambito dell’innovazione sociale, per aumentare l’impatto sia degli attori che supportano la nascita d’imprese (come FabriQ), sia delle imprese stesse.

Inoltre il Comune, spiega Dell’Atti, sta già lavorando potrebbe in prospettiva aumentare il suo impegno per l’accesso ai finanziamenti, sensibilizzando i privati sul ritorno potenziale per chi investe sui temi dell’impatto sociale (quali i servizi alla persona, la mobilità, l’agricoltura, le smart cities…), tanto in termini di reputazione, quanto dal punto di vista economico. Infatti, vari studi dimostrano che le imprese sociali hanno risultati migliori rispetto ad altre realtà: promuovendo questi dati, il Comune aiuterebbe a superare la percezione che le imprese sociali “facciano beneficenza”, quando invece creano ricchezza.

La co-progettazione con il Comune di Milano

Grazie alla relazione privilegiata conferita dal suo ruolo in FabriQ, la Fondazione Brodolini ha modo di collaborare spesso con il Comune di Milano.

In particolare, Dell’Atti indica due esperienze in cui Fondazione è stata coinvolta nel processo decisionale di iniziative e progetti.

Il primo esempio è quello dei bandi FabriQ, che Dell’Atti definisce “co-progettati” insieme alla Direzione Economia Urbana e Lavoro del Comune di Milano.

“Cosa significa co-progettati? Significa che insieme condividiamo le tematiche […] il programma di incubazione/accelerazione proposto nel bando, le modalità di selezione, i membri della giuria…tutto ciò che c’è dietro il bando è una coprogettazione tra il team di FabriQ e il Comune.”

La seconda esperienza indicata è la Call For Solutions “Innovazione Sociale e Smart City”, pubblicata alla fine del 2015 da FabriQ, che si focalizzava sul tema della mobilità per persone non autosufficienti. Il bando voleva individuare progettualità innovative che rispondessero a questo fabbisogno, ed è stata sviluppata con Comune di Milano (che ha contribuito con un finanziamento a fondo perduto di 5000€), ACLI Milano e la Fondazione Welfare Ambrosiano.

La start up vincitrice, UGO, ha già condotto una sperimentazione con buoni risultati nel quartiere di Quarto Oggiaro.

“Credo sia stata una best practice di co-progettazione tra vari attori del pubblico e del privato, focalizzata su un bisogno reale che impatta su una parte importante della popolazione”

Tuttavia, Dell’Atti rimarca come in questi processi l’investitore privato sia perlopiù assente, mentre potrebbe influire tantissimo sull’efficacia di queste azioni.

“Il Comune non può occuparsi solo di questo [intende investire sull’innovazione sociale, ndr] e già tanto viene fatto. Pensate che solo su FabriQ annualmente vengono stanziati tra i 100.000 e i 150.000 euro, da dividere tra 5 fino a 9 start up.”

La misurazione dell’impatto sociale

La Fondazione Brodolini ha un forte interesse nella misurazione d’impatto: da circa un anno infatti è parte del progetto europeo EASII (Easy Access to Social Impact Investment), il cui obiettivo è aumentare gli investimenti su attività di impatto sociale. Il progetto prevede incontri periodici con l’obiettivo di ragionare sulle migliori modalità di misurazione, ed applicarle sia alle attività di FabriQ, sia alle start up incubate.

“Abbiamo degli strumenti di misurazione, sono sicuramente migliorabili e stiamo lavorando in questo senso”.

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