“Emissioni pari a zero: la sfida impossibile dei data center e dell’IA”

La grande quantità di dati inquina l’ambiente e le nuove tecnologie mettono a rischio l’ecosistema ambientale. Ne parliamo con Matteo Tarantino, docente di Media e Reti Sociali presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano.

Elisa Pastore
Innovation Eye
5 min readMar 6, 2024

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Di Gaia Crotti ed Elisa Pastore

La sostenibilità ambientale è un tema di crescente importanza. Spesso, però, non si è a conoscenza dell’impatto ambientale creato dai propri dispositivi e dalle nuove forme di IA. Le migliaia di dati generati e conservati nei data center, per sostenere il funzionamento del web e di altre tecnologie, comportano un notevole dispendio di risorse ambientali. Matteo Tarantino, docente di Media e Reti sociali presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, offre un’analisi delle attuali ripercussioni ambientali e propone possibili soluzioni per rendere più sostenibili le tecnologie IT e il loro funzionamento.

Matteo Tarantino (Fonte: Facebook)

Qual è l’impatto ambientale dei data center in termini di consumo energetico e utilizzo di risorse?

I data center rappresentano il punto critico della sostenibilità digitale. C’è da tener conto sia del consumo di energia elettrica per il calcolo, sia quello necessario per raffreddare questa tecnologia. Per quanto riguarda quest’ultimo punto, la dissipazione del calore in qualsiasi modo può contribuire direttamente al riscaldamento globale. D’altra parte, il raffreddamento tramite acqua o altri mezzi implica un ulteriore consumo di energia. Questo scenario è ulteriormente complicato dal fatto che le applicazioni di IA e di machine learning richiedono una grande quantità di calcolo parallelo per l’addestramento. Con l’aumento dell’uso e della scalabilità di tali modelli, il consumo di energia e le emissioni di carbonio aumentano notevolmente.

Quali sono i fattori chiave che le organizzazioni devono considerare nella progettazione dei loro data center per raggiungere emissioni nette di carbonio pari a zero?

Emissioni nette di carbonio pari a zero sono impossibili da raggiungere quando si tratta di dispositivi elettronici. Tuttavia, possiamo concentrarci sul miglioramento delle tecnologie sia dei dispositivi stessi che del sistema di raffreddamento. Un modo per farlo è quello di considerare il posizionamento geografico dei data center. Ad esempio, se una struttura viene collocata in una regione con un alto consumo di carbone, contribuirà maggiormente alle emissioni di carbonio. Al contrario, se viene situata in un’area con una forte presenza di energie rinnovabili o nucleari, l’impatto ambientale potrebbe essere minore. Pertanto, la scelta del luogo in cui posizionare i data center può avere un impatto significativo sia sull’ambiente che sull’economia aziendale.

Come le aziende del settore dei data center stanno rispondendo alla sfida della sostenibilità ambientale, e quali sono alcuni esempi di iniziative adottate da grandi aziende come Microsoft per ridurre l’impatto ambientale?

Attualmente Microsoft emerge come un modello di eccellenza in questo campo, con una serie di iniziative significative. Tuttavia, l’idea innovativa portata avanti dall’azienda di esplorare il fondo oceanico, potrebbe rivelarsi economicamente onerosa e difficilmente praticabile su larga scala. Alcune aziende stanno invece adottando strategie di compensazione simili ai crediti di carbonio, impegnandosi nella riforestazione e nell’adozione di misure di riduzione delle emissioni al di fuori dei loro data center.

Che impatto avrà sull’ambiente l’aumento di generazione di zettabyte, che potrebbero triplicare per il 2025 secondo le stime di Pure Storage? In che modo l’utilizzo dell’IA influisce su tale crescita?

Con l’arrivo del machine learning, le informazioni che un tempo venivano eliminate sono utilizzate per addestrare le IA. Questo sta provocando un’esplosione di dati che ha un costo ambientale notevole. Inoltre, l’avanzamento verso l’Edge computing (tecnologie che facilitano l’elaborazione dei dati nella o vicino alla fonte della generazione degli stessi N.D.A.) ha accentuato questo problema, richiedendo la presenza di più computer locali e creando ulteriori impatti ambientali. Pertanto, oltre alla quantità di dati raccolti, è fondamentale considerare anche il tipo di paradigma necessario per sfruttare tali dati, poiché può contribuire in modo significativo all’inquinamento.

Gli studi nel campo delle tecnologie della comunicazione rivelano che Chat GPT contribuisce in modo significativo alle emissioni totali di gas serra. Nonostante ciò, i giovani, seppur attenti alla tematica, ne sono attratti. Come mai? C’è una mancanza di regolamentazione in merito?

Le persone sovrastimano la capacità della sostenibilità di orientare i consumi poiché spesso viene considerata quando le altre esigenze sono già soddisfatte. Gli utenti orientati alla sostenibilità solitamente hanno un buon livello economico e educativo, e quindi possono permettersi di fare scelte consapevoli. Tuttavia, nelle IA, mancano alternative sostenibili, poiché i modelli sono costosi da addestrare e utilizzare, inoltre, il loro utilizzo non è considerato negativamente dalla società, nonostante il loro impatto ambientale. Il problema non può essere risolto a livello di consumo poiché mancano alternative e incentivi finanziari per scegliere opzioni più sostenibili. Invece, è necessario agire a livello legislativo, intervenendo sul lato della produzione. Tuttavia, l’importanza strategica dell’IA può scoraggiare dal fermare le proprie attività non sostenibili.

Se analizziamo l’uso delle tecnologie in una prospettiva più positiva cosa ne pensa dell’IA per la sostenibilità?

Ci sono varie direzioni che si stanno prendendo. L’IA può essere utilizzata per l’ottimizzazione dell’approvvigionamento di elettricità, ad esempio, con le Smart grids (un insieme di reti elettriche e di tecnologie che permettono di gestire e monitorare la distribuzione di energia elettrica N.D.A) Inoltre, può essere utilizzata per regolamentare l’andamento del traffico, ad esempio modificando i semafori in modo da ottimizzare i flussi. Per avere una visione più accurata del tema consiglio di osservare i progetti nel sito dell’Unione Internazionale delle Telecomunicazioni che usano l’IA per il bene sociale (reperibile a questo link).

Quali sono le sfide e le opportunità fornite dalla gestione corretta dei dati per la creazione di una società più sostenibile?

La qualità dei dati è essenziale per un utilizzo corretto, poiché influenza i flussi di lavoro e la gestione dei processi.Spesso i dati sono raccolti in modo non adeguato, causando sovrabbondanza e ostacolando l’utilizzo esterno e generando duplicazioni di sforzi e spreco di energia. Un approccio basato su dati aperti di alta qualità può massimizzare l’impatto positivo e ridurre lo spreco. Inoltre, la sostenibilità aziendale non si limita all’ambiente, ma include anche la protezione della privacy e dei dati. È cruciale garantire l’anonimato dei dati fin dalla raccolta, tramite politiche di gestione rigorose, per evitare usi dannosi o pericolosi senza compromettere la privacy. La gestione responsabile dei dati è quindi fondamentale per promuovere la sostenibilità e l’efficienza aziendale.

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