“Il master mi ha permesso di venire a conoscenza delle molteplici realtà nel mondo della comunicazione”

Il percorso di Federica Perotta a 10 anni dal Master: da studentessa a Brand Solutions Account per Discovery Inc

Chiara Talarico
Innovation Eye
3 min readMar 22, 2022

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Fonte: LinkedIn di Federica Perotta

In occasione della decima edizione del Master Digital Communications Specialist dell’Università Cattolica di Milano, abbiamo intervistato Federica Perotta, studentessa della seconda edizione, che dal 2019 ricopre il ruolo di Brand Solutions Account per Discovery. Scopriamo insieme la storia di Federica e come è cambiata la sua carriera professionale.

Di cosa ti occupi nello specifico nel tuo lavoro attuale? E quali sono gli aspetti che prediligi?

Mi occupo di progettazione, realizzazione ed esecuzione di campagne di marketing integrate nel portafoglio Discovery in Italia, non solo su canali televisivi lineari, come per esempio Real Time, Nove, Dmax, Eurosport e Food Network, ma anche la piattaforma OTT di Discovery e i social media, in particolare Facebook e Instagram. Del mio lavoro attuale amo molto la varietà, il dinamismo e la continua scoperta di nuove realtà. Inoltre, apprezzo l’aspetto organizzativo e di coordinamento di tutte le unit.

Che cosa ti ha spinto anni fa ad intraprendere questo percorso?

Ciò che mi ha spinto ad intraprendere questo percorso è stata la voglia di avere immediatamente a che fare con grandi professionisti del mondo della comunicazione, mediante un corso intensivo e altamente specifico.

Quali erano le tue aspettative iniziali? Sono state soddisfatte?

Le aspettative hanno ben soddisfatto il risultato. Il master mi ha permesso di venire a conoscenza delle molteplici realtà nel mondo della comunicazione e di mantenere contatti con professionisti e professori che tutt’oggi sono un grande esempio nella mia quotidianità.

Sei rimasta sorpresa rispetto a qualche aspetto?

Mi hanno sempre colpito i brief di vere e proprie agenzie, che poi ho ritrovato nel mio lavoro attuale.

A livello tecnologico, quali strumenti utilizzavate per realizzare i progetti?

Utilizzavamo principalmente computer e tablet, lavorando soprattutto su Power Point e Keynote, strumento che ho successivamente ritrovato molto utile nel mondo del lavoro.

Sotto quali aspetti ti è stato maggiormente utile il master, una volta entrata nel mondo del lavoro? Pensi che sarebbe stato necessario approfondire e potenziare di più alcune competenze o skills?
Il master è stato molto utile per il suo aspetto “pratico” e molto contestualizzato nel mondo d’oggi. Mi sarebbe piaciuto approfondire meglio tutte le nuove tecnologie 3D e virtual, ad esempio, che oggi popolano il nostro mondo.

Qual è stato il ruolo che hai ricoperto nello stage conclusivo del master?Durante lo stage curricolare ho ricoperto il ruolo di Junior Media Planner in Mindshare, seguendo in supporto sia clienti internazionali, come per esempio Nike, ma anche clienti locali.

Come hai proseguito il suo percorso una volta terminato il master?

Dopo lo stage, ho capito che il mio mondo era più vicino all’aspetto creativo e sono così riuscita a lavorare sia in agenzie indipendenti minori che in grandi gruppi internazionali. In particolare, ho ricoperto il ruolo di Account Executive per Rossetti Brand Design e successivamente il ruolo di Senior Account per TBWA Worldwide.

Nella tua esperienza lavorativa, negli ultimi 10 anni, quali cambiamenti hai notato nel mondo della comunicazione digitale?
Ho notato grossi cambiamenti tecnologici, tra cui il virtuale, lo sviluppo del metaverso e dell’intelligenza artificiale, che necessariamente devono essere studiati e integrati in modo consistente nelle campagne di marketing.

Cosa ti ha insegnato il percorso del master a livello umano, ha cambiato qualcosa di te o rivoluzionato delle sue convinzioni? C’è qualcosa che vorresti dire oggi alla ragazza di 10 anni fa?
Il master mi ha fornito indubbiamente tutte le competenze necessarie per affrontare la quotidianità del mio lavoro. Alla “me” di dieci anni fa consiglierei, poiché il mondo è cambiato poi così velocemente, di non perdermi neanche una convention, una fiera o una lezione “dal vivo” per assemblare al meglio anche tutti gli aspetti empatici che, ahimè, lo smart working e la “digitalizzazione” dei rapporti hanno un po’ raffreddato.

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