Pagamenti Digitali (2)

Stefania Telesca
Innovation Eye
Published in
2 min readFeb 18, 2019

1. Mastercard toglie il proprio nome dal logo per preparare il mercato alla scomparsa delle carte di credito. La decisione si sposa con le nuove tendenze digitali legate al mobile payment: i clienti usano sempre meno le carte per pagare i loro acquisti e il logo dell’azienda, comprensivo del segmento testuale “card”, non sarebbe al passo con i tempi. La società mira infatti ad essere percepita come azienda finanziaria e tecnologica, più che come un circuito di carte di credito. → Link

2. SumUp presenta i nuovi dispositivi Air e 3G a misura di esercente. Questi lettori di carta comporteranno meno costi per i commercianti: oltre a un importo versato una tantum, è prevista soltanto una commissione dell’1,95% su ogni transazione, senza canoni mensili o costi di installazione. Il dispositivo è facile da installare e funziona tramite bluetooth o rete 3G, a differenza dei POS tradizionali che si appoggiano a una linea telefonica fissa. → Link

3. Con Matipay ai distributori automatici non prenderai solo il caffè. Grazie a quest’app, realizzata dall’azienda italiana Sitael spa, si potrà utilizzare lo smartphone per comprare snack ai distributori automatici, avvicinandolo a un modulo pre-installato sulle macchinette del caffè, ma non solo: concepito come una sorta di hub, il sistema permette di ricaricare il proprio portafoglio elettronico, di connettersi e di fare acquisti su diverse piattaforme, come Amazon, di acquistare biglietti del trasporto pubblico o ricariche telefoniche. → Link

4. Oggi i micro-pagamenti sono ancora macchinosi, discontinui e poco fluidi. La studiosa e giornalista Zeynep Tufekci, docente alla UNC Chapel Hill, fornisce un’analisi critica della situazione attuale e delle prospettive future. La falla nei pagamenti digitali, per come funzionano attualmente, non riguarda solo la sicurezza: bisogna progettare un modello “one-click”, dove non sia più necessario effettuare tanti passaggi e iscrizioni a siti per poter concludere un ordine online. → Link

5. I pagamenti digitali negli USA non decollano. Se in Cina si fa addirittura l’elemosina con il proprio smartphone, negli Stati Uniti i pagamenti digitali non sono così diffusi come ci si aspetta. La testata Forbes, sulla base dei dati della Federal Reserve Bank di Atlanta, stima che, sebbene il 42% degli americani abbia fiducia nei pagamenti digitali, alcuni fattori penalizzino il passaggio dalla teoria alla pratica: fra questi, la frammentazione del sistema bancario e mobile, e una cultura legata alle tradizionali strutture finanziarie. → Link

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