Threads: le note vocali come ponte tra brand e community

Come promuoversi su una piattaforma appena nata? Lo abbiamo chiesto a Gio Russo, content creator e imprenditore.

Miriana Bini
Innovation Eye
6 min readMar 6, 2024

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di Miriana Bini e Maria Chiara Rotta

Se lavori su Instagram, sicuramente avrai sentito parlare di Threads, l’ultimo arrivato di casa Meta. Il rivale di X sembra però non avere un posizionamento chiaro nella mente degli utenti e dei brand che nel frattempo stanno imparando a conoscerlo. Ma in questa fase iniziale, come si può fare marketing sulla piattaforma? Ne abbiamo parlato con Gio Russo (@iosonogiorusso), che con i social ci lavora tutti i giorni. Il fondatore della GioRusso Productions - agenzia di live content creator e real time communication – ha condiviso con noi il suo punto di vista sulle potenzialità della piattaforma e sul suo futuro come strumento di promozione.

Quali possono essere le potenzialità di Threads come strumento di marketing?

Diciamo che potrebbe essere l’ennesimo social capace di far tornare in auge il second screen durante gli eventi, come lo fu TikTok agli inizi. In questo modo permette al consumatore da casa di poter scegliere tra meme, note vocali, battute e quant’altro per commentare un evento. Ad oggi è utilizzato anche spesso dai talent per avvicinarsi alla community attraverso note vocali a cui rispondere, su Threads si gioca tutto nei commenti. Secondo me, ad oggi [febbraio 2024] è importante sviluppare una community attorno a un tema principale, altrimenti è difficile che tu riesca a funzionare, ma siamo ancora in una fase iniziale per cui molti brand lo stanno usando come TikTok nel 2016. C’è da vedere poi se in futuro Threads andrà ad aggiungere altre funzionalità, per esempio permettendo un focus verticale sulla scrittura dei contenuti.

Al momento conosce aziende che stanno mostrando interesse per la piattaforma?

Sì e No. I brand all’inizio hanno difficoltà ad accogliere le novità ed è necessario del tempo. Threads è veramente fresco, alcuni brand che sono già strutturati con agenzie annesse hanno iniziato a cavalcare il marketing e a sbarcare sulla piattaforma attraverso trending topic - come ad esempio il festival di Sanremo - facendo mirror, un misto di Instagram e Facebook. Noi ad oggi come azienda non abbiamo ancora realizzato contenuti per Threads, vedo però brand con cui collaboriamo che usano il canale social per creare un ponte tra il brand e l’utente, il consumatore. Ad esempio, per inaugurare il proprio profilo, Striscia la notizia ha postato un audio del Gabibbo [la mascotte del programma] che invitava gli utenti a seguire la pagina. Sicuramente se prima i contenuti erano focalizzati sul mostrare qualcosa e permettere all’utente di commentare, oggi il focus è sul conversare insieme alla community, come permette di fare la piattaforma.

Foto tratta dalla nostra intervista con Gio Russo

I brand utilizzano al momento Threads come un ibrido tra Instagram e X senza un’apparente strategia. Pensa che questo corrisponda a un fallimento di Meta nel dare personalità all’applicazione?

No. Meta e Threads devono fare un test e ad oggi questo è un momento per il quale l’utente non sa bene cosa fare e può fare qualsiasi cosa. Non è presente un algoritmo che dica quale tipo di post sia meglio e che dia delle indicazioni riguardo su quali tipi di contenuti puntare. È una sorta di Far West e il bello del Far West è che qualsiasi persona può dare una direzione: questa è la preistoria digitale, anche se sembra che facciamo chissà cosa oggi, siamo ancora nel pieno della preistoria, il Paleolitico. Quindi staremo a vedere come noi essere umani saremo capaci di impiegare le nuove tecnologie e come ci relazioneremo attraverso esse.

A tal proposito, molti influencer usano Threads come “mirror” di altri social, scrivendo le stesse cose e portando gli stessi contenuti. Pensa sia un approccio corretto o potrebbero adottare un approccio più creativo?

Dipende da vari fattori, ad esempio tempo o età. Ovviamente uno studente giovane ha più tempo e può dedicarsi a un canale social e pensare a modi anticonvenzionali per promuoverlo. Un influencer affermato potrebbe non avere abbastanza tempo oppure non ha un business che gira intorno a quel canale. Penso che, in generale, nella vita bisogna avere approcci sempre più creativi ma è anche vero che il canale è nuovo. Altrettanto vero è che, se tu sei qualcuno che ha già un pubblico, sposti le masse: “Venite tutti su Threads” e troverai mille commenti. Oggi questi opinion leader hanno la possibilità di decidere di cosa si parlerà sul loro Threads, se poi la loro scelta è fare mirror per rimandare ad altri canali è okay, ad oggi è normale che facciano mirror.

Pensa che il fatto che Threads non abbia tool business, a differenza di X ad esempio, possa aver influito sull’approccio di chi lavora su Instagram e sui social? Avere dei tool, magari, indirizzerebbe più facilmente su come poter sfruttare al meglio il canale.

X però esiste da molto più tempo. Sarebbe l’equivalente di chiedere a una persona con un bambino di un anno come mai il bambino non parla, ha un anno! Anche Facebook era privo di ADV quando è nato. Quando è nato Instagram non c’erano le storie e, appena introdotte, non si poteva nemmeno fare ADV sulle storie, mancava lo strumento. Quello di Threads è un journey graduale. Dobbiamo pensare a cosa potrebbe essere un giorno, non sappiamo cosa stiano progettando. Potrebbe chiudere! Una volta su Instagram c’erano le guide, fino a qualche mese fa almeno e ora sono state tolte. Threads potrebbe essere il nuovo X, un nuovo Facebook oppure essere completamente tolto. Vedremo cosa succederà.

Abbiamo parlato di approcci creativi su un'app appena nata. Il suo ambito di specializzazione è la Real Time Communication, molto specifica come forma di comunicazione. Da professionista, quale pensa potrebbe essere una strategia creativa adatta a una piattaforma come Threads?

Sicuramente attivare la community. Se non hai la community attiva, la roba non prende. Oppure si potrebbe andare a seguire tutti quelli che hanno Threads e rispondere ai loro messaggi in modi simpatici o con le note vocali. Threads andrebbe visto proprio come un forum 4.0: puoi inserirti in conversazioni aperte e usare la voce della community. A livello strategico, se non avessi la community, punterei su quegli argomenti dove l'occhio dell’utente ha più hype. Si parla del caso Ferragni in un certo giornale? Vado a lasciare il mio commento. Cosa metterai sul tuo profilo dipende dal tempo e dalla produzione di contenuti. Ad oggi, io personalmente non trovo ingaggiante Threads a livello di business rispetto a Tiktok e Instagram. Dovessi fare una strategia, metterei al centro la conversazione e la community. Il centro è la conversazione: dico qualcosa, faccio venire la gente da me e strutturo la community sulla base di queste conversazioni, i miei pensieri personali, le mie idee. Però dipende sempre tutto dal posizionamento. Threads è uno dei satelliti che fanno parte del tuo universo, il quale è definito dal tuo posizionamento. Threads ti permette di parlare alle persone e avere un contatto diretto e a seconda di chi sei e come vuoi apparire agli altri sarà importante strutturare una strategia credibile.

E invece da utente come si sta trovando con Threads?

Lo uso sporadicamente. All’inizio non appena era arrivata la notifica del lancio dell’app e non lo potevo scaricare perché era disponibile solo negli Stati Uniti. Poi quando l’ho scaricato volevo imparare subito a usarlo, perché comunque come utente e come professionista dovevo capire come funzionava e quindi ho voluto provare a utilizzarlo e capire come funzionavano le gif, quali erano le varie correnti di pensiero e quanto fosse vicino a Twitter, poi me ne sono totalmente dimenticato. Non voglio però che sia l’ennesimo canale in cui devo pubblicare le cose, spiegare il lavoro che faccio, far vedere i video e fare mirror. Voglio che questo canale mi dia un riflesso differente sulla base anche della community che si sviluppa. Oggi non è il momento giusto per dire cosa sarà: sono contento perché è un nuovo canale e una nuova possibilità per comunicare, c’è anche da dire che per comunicare hai bisogno di un pubblico, altrimenti stai parlando contro un muro, quindi per me oggi questa è la fase per creare e sperimentare, poi lo scopriremo solo nelle prossime puntate.

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