“Cercare nei dati lo spunto per un’idea creativa”

Biagio Bleve, studente del secondo anno, racconta il suo percorso professionale, evidenziando l’evoluzione dello scenario digitale.

Chiara Cassanmagnago
Innovation Eye
4 min readMar 22, 2022

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Immagine profilo Biagio Bleve, intervistato
Biagio Bleve, ex studente

Biagio Bleve è stato alunno della seconda edizione del Master e attualmente è Senior Research & Insight Analyst presso We Are Social, un’agenzia creativa che vanta più di 800 dipendenti in tutto il mondo.

Siamo qui per celebrare l’anniversario dei 10 anni dall’inaugurazione del master. Cosa ti ha spinto 10 anni fa a intraprendere questo percorso?

10 anni fa il panorama professionale non offriva le stesse opportunità che potenzialmente offre oggi, ma allo stesso tempo figure professionali specializzate in ambito digital avevano un appeal maggiore rispetto a quello che hanno invece oggi, dove ormai molte di queste competenze sono quasi date per “scontate”. La curiosità nei confronti del settore digital, in forte espansione, unita alla passione, all’indole e alle inclinazioni personali, mi hanno portato a scegliere un Master in questo ambito. E la scelta ha pagato.

Le tue aspettative iniziali sono state soddisfatte? Sei rimasto sorpreso rispetto a qualche aspetto?

Le mie aspettative iniziali sono state assolutamente soddisfatte: il mio obiettivo era inserirmi sul mercato del lavoro e direi che è stato pienamente raggiunto. Sono stato sorpreso in positivo dalla voglia di alcuni docenti (specialmente i professionisti di settore) di condividere la propria esperienza personale e professionale con noi studenti.

Sotto quali aspetti ti è stato maggiormente utile il master una volta entrato nel mondo del lavoro? Pensi che sarebbe stato necessario approfondire e potenziare di più alcune competenze o skills? Hai dovuto seguire corsi di formazione per colmare alcune lacune?

Credo che il Master sia una buona scuola per iniziare a lavorare veramente in team e collaborare con gli altri, abituarsi a esprimere il proprio punto di vista, fare domande, mostrare curiosità per quello che si sta imparando. Egoisticamente, guardando al percorso professionale che ho poi intrapreso, avrei preferito approfondire e potenziare alcuni aspetti o skill che per forza di cose sono stati solo accennati all’interno del Master, ma che mi hanno aiutato anche a capire meglio che cosa volevo fare. Non ho seguito particolari corsi di formazione, ma credo che (retorica a parte) la migliore scuola sia rimboccarsi le maniche e mettere le mani in pasta e imparare da chi ha esperienza nel proprio lavoro.

Qual è stato il ruolo che hai ricoperto nello stage conclusivo del master?

Sono entrato in stage come Junior Analyst presso Blogmeter (agenzia che trasforma i dati provenienti dal web e dai social in insight azionabili).

Come hai proseguito il tuo percorso una volta terminato il master?

Finito il periodo di stage ho proseguito la mia avventura in Blogmeter, guadagnandomi il contratto a tempo indeterminato. Sono rimasto in Blogmeter per circa 3 anni, con un avanzamento di carriera, per poi approdare in We Are Social, dove sto proseguendo il mio percorso professionale (da 4 anni e mezzo).

Quali aspetti ti piacciono maggiormente? Hai progetti non ancora realizzati per il futuro?

La parte del mio lavoro che mi piace di più è la ricerca dei dati a supporto di un’idea creativa. O meglio: un’idea creativa vincente deve, secondo me, partire da un insight data-driven. Cercare nei dati quelle verità che facciano nascere un concept e un’idea creativa sulla quale sviluppare un qualcosa di più grande è uno degli aspetti più intriganti e interessanti. Vedere poi il successo di queste campagne o attività, non nascondo che sia una grande soddisfazione.

Ho sicuramente dei progetti da realizzare per il futuro: ho già lavorato per una software house e per un’agenzia. Mi piacerebbe un giorno fare un’esperienza in un istituto di ricerca o presso un’azienda.

Nella tua esperienza lavorativa negli ultimi 10 anni quali cambiamenti hai notato nel mondo della comunicazione digitale?

La risposta a questa domanda meriterebbe un saggio breve: come accennavo in una delle risposte precedenti l’intero settore digital e della comunicazione ha subito dei cambiamenti e delle evoluzioni così profonde che mi sento quasi un “dinosauro”.

A parte l’evoluzione e l’accelerazione digitale che ormai ci accompagna nel day-by-day, ho percepito nettamente l’evoluzione in quanto lavoro principalmente con i social media. Proviamo soltanto a riflettere e pensare che 10 anni fa non esisteva TikTok, non esisteva l’adv su Instagram e Chiara Ferragni aveva lanciato da un paio d’anni il blog The Blonde Salad.

Il cambiamento più forte però, secondo me, è stato il passaggio da un utilizzo dei social media quasi come fossero un canale mainstream di comunicazione (seguo la pagina di brand, metto like, ecc.) a un panorama in cui i contenuti che portano maggiormente valore ai brand e alle community — e che li avvicinano alle marche — sono principalmente realizzati da content creator.

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