Il libretto universitario e non solo: le Università italiane iniziano a utilizzare l’app IO

Esami, pagamento della retta, comunicazioni per studenti e dipendenti: ecco come gli atenei italiani stanno imparando a usare IO, l’app dei servizi pubblici digitali

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Anche il libretto universitario entra nell’era dei servizi pubblici digitali grazie all’esperimento pilota dell’Università di Pisa che, prima in Italia, ha iniziato a portare i propri servizi sull’app IO.

L’iniziativa dell’Università di Pisa, nata grazie alla collaborazione con la Conferenza dei rettori delle università italiane, è un piccolo esempio del modo in cui gli atenei italiani e il mondo dell’istruzione in generale possono utilizzare le potenzialità di IO per offrire nuovi servizi ai propri studenti, ai dipendenti e agli altri enti con cui si rapportano.

Come funziona il libretto universitario digitale?

L’Università di Pisa è partita dall’idea di eliminare completamente il libretto universitario cartaceo, spostando la verbalizzazione degli esami dei propri studenti in un’area riservata del proprio sito, utile anche per prenotare le sessioni d’esame.

L’integrazione dell’area riservata con l’app IO permette un miglior funzionamento del sistema:

  • uno studente scarica l’app IO e sceglie come gestire i servizi disponibili, tra cui quello della propria Università;
  • dopo l’esame sostenuto, il professore verbalizza l’esito nell’area riservata del portale dell’Università, generando in automatico una notifica che raggiunge lo smartphone dello studente;
  • lo studente può accedere alla propria area riservata, ma già la notifica sull’app gli dà conferma dell’avvenuta verbalizzazione.

L’integrazione del libretto sull’app IO è un passo importante sulla via per la digitalizzazione dei nostri servizi, che garantisce elevati criteri di privacy e sicurezza rispetto ai sistemi di notifica che utilizzavamo in precedenza. L’accoglienza degli studenti per questo servizio è stata davvero ottima e già oggi tra il 30 e il 40 per cento degli esami verbalizzati raggiungono gli studenti tramite l’app IO. Un risultato straordinario che non ci aspettavamo. Oggi stiamo lavorando per portare su IO altri servizi, come ad esempio le notifiche per gli studenti per le prossime sessioni d’esame.

Prof. Antonio Cisternino, Università di Pisa

Sono uno studente, devo attivare il servizio? Quando installi l’app IO per la prima volta, ti verrà chiesto se vuoi attivare tutti i servizi di default (“configurazione rapida”, scelta consigliata) o se vuoi attivare manualmente (“configurazione manuale”) solo quelli che ti interessano. Nel primo caso, non dovrai fare nulla: sarà la tua Università a riconoscerti e raggiungerti grazie al tuo codice fiscale. Nel secondo caso dovrai attivare manualmente i servizi della tua Università (es. di Pisa), del tuo Comune, e di tutti gli enti da cui vuoi ricevere servizi.

Il mondo universitario sull’app IO

Oggi anche altre Università hanno iniziato a portare alcuni dei propri servizi su IO. Tra queste:

  • L’Università Federico II di Napoli ha attivato alcuni servizi su IO, per gestire le comunicazioni dirette ai propri dipendenti; per regolare gli accessi degli studenti nelle sedi dell’ateneo nel periodo di restrizioni legate alla pandemia da Covid-19; per gestire alcune comunicazioni tra la segreteria studenti e gli studenti.
  • L’Università dell’Aquila utilizza l’app IO per inviare ai propri studenti notifiche di pagamento con la piattaforma pagoPA, permettendogli di gestire in modo semplice le tasse universitarie, e per comunicare agli studenti gli esiti delle richieste di mobilità per progetti come l’Erasmus o per degli stage curriculari.
  • L’Università della Calabria gestisce attraverso l’app IO le comunicazioni legate ai propri bandi di gara e ad alcune tipologie di contratti.

Sono solo esempi, piccoli passi, di come il mondo universitario sta imparando a sfruttare a proprio vantaggio le potenzialità dell’app IO per offrire servizi sempre migliori.

Affinché queste prime esperienze possano diventare uno standard presso un numero crescente di realtà del mondo accademico, abbiamo sottoscritto una convenzione con la Conferenza dei rettori delle università italiane grazie alla quale – oltre agli altri obiettivi dell’accordo – si apre un canale istituzionale per affiancare gli atenei che vogliono rendere i propri servizi sempre più efficienti e digitali.

Come fa un ateneo a portare i propri servizi su IO? Scopri la guida per le Pubbliche Amministrazioni per iniziare ad utilizzare IO, l’app dei servizi pubblici digitali.

Come faccio a sapere se la mia università è su IO? Sul sito di IO trovi l’elenco di tutti gli enti, locali e nazionali, che hanno attivato uno o più servizi in app. Se il tuo ateneo non è nell’elenco, chiedigli di adeguarsi al più presto. Utilizzare servizi digitali sempre più efficienti è un tuo diritto. #ChiedialtuoAteneo

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IO, l'app dei servizi pubblici
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