Binario 9 ¾ OnLife — Il web oscuro e il fuoco della curiosità

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Spazio delle Relazioni Umane

3 min readDec 19, 2022

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“La curiosità aumenta a mano a mano che la alimenti. Ogni cosa nuova che apprendi è composta da tante parti e connessioni, ognuna delle quali stimola il tuo interesse. Vuoi saperne sempre di più, fino al punto in cui quasi tutto ti sembra interessante. E quando questo succede, imparare diventa semplicissimo”.

Sono parole dell’informatico e attivista americano Aaron Swartz (ne abbiamo parlato nel Binario del 13 gennaio 2021), che ci ricorda Valerio Bassan nella sua newsletter Ellissi. Una puntuale analisi sullo stato del web, che sembra essere finito in un’era oscura e aver tradito tutte le promesse di libertà e informazione.

Ma se la notte è più buia subito prima dell’alba, il “manifesto della curiosità” di Swartz, sembra dirci che la luce può ancora vincere, che Internet, scrive Bassan, “è ancora uno spazio in cui proliferano creatività, spontaneità, idee, relazioni. Nuove forze decentralizzanti e generate dal basso sono già in moto. L’importante è — anche nel nostro piccolo — scegliere in che direzione vogliamo andare”.

Una scelta che è sicuramente chiamato a compiere il giornalismo, in un momento in cui intelligenza artificiale e nuovi avanzati programmi di scrittura generativa si affacciano sempre di più sulla scena, favorendo nuove occasioni di impresa, ma anche producendo nuovi problemi da affrontare, evidenziano le previsioni di Niemanlab.

E mentre cerchiamo di capire il metaverso con l’approfondimento firmato su Panorama da Marco Morello, non dobbiamo dimenticare che lo sviluppo tecnologico non può trascurare il tema della sostenibilità. Nella bella analisi su Domani, Andrea Daniele Signorelli scrive che “entro il 2025 il mondo digitale sarà responsabile del 5,5% delle emissioni complessive”.

Un futuro che non sarà solo di tecnica, ma di etica, una delle power skill più richieste, secondo Maria Grazia Villa: “La power skill economy sarà proprio basata su competenze umane, e non tecniche, in grado di dotare le persone di un potere buono. E credo che l’etica della comunicazione, che si spinge a riflettere su cosa è bene nell’agire comunicativo e ci motiva a metterlo in pratica, sarà in prima linea”.