La felicità come missione

Marisandra Lizzi
Spazio delle Relazioni Umane
5 min readMar 6, 2023

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Amiamo occuparci di felicità, raccontare quanto sia importante in qualsiasi processo di innovazione, a studiare e a condividere tutto quello che impariamo dai più bravi pensatori del mondo. Un racconto incredibile che ci fa stare meglio a ogni passo e a ogni parola che scegliamo di utilizzare. Saremo più felici selezionando attentamente le storie che vogliamo raccontare perché, proprio come le favole, iniziano sempre con “c’era una volta …” e finiscono con “…e vissero felici e contenti”

E come d’abitudine, da due anni a questa parte, il 1° aprile sarà il giorno in cui racconteremo le novità di Mirandola Comunicazione: quest’anno arriva una nuova missione.

E se partissimo dalla fine della favola? Dal tanto atteso“e vissero felici e contenti”?

Le storie a lieto fine, come le favole, iniziano sempre con “c’era una volta …” e finiscono con “…e vissero felici e contenti”.

A me piacerebbe rovesciare l’ordine e partire, per una volta dalla fine.

La vita, se davvero vogliamo paragonarla al viaggio dell’eroe, dobbiamo necessariamente farla partire dal presente, dal “qui ed ora”, l’unico luogo dove si può realmente vivere “felici e contenti”.

Che cos’è la felicità per me ?

Vivere pienamente, gioire delle piccole cose, entusiasmarsi con gli occhi di un bambino, avere una motivazione forte e vivere secondo i propri valori non sono risultati scontati e a disposizione di tutti. Non si raggiunge certamente senza mettere in conto una strategia e soprattutto richiede allenamento continuo e sforzo tenace. Si tratta di risultati che indicano fortemente un atteggiamento verso la vita che va conquistato giorno dopo giorno. Parlerei di postura. Si tratta di una conquista importante, un vero e proprio tesoro che l’avventura della vita tende a nasconderti.

Gli ostacoli

L’obiettivo del gioco è, come in ogni saga avventurosa, quello di non perdere mai la meta o, qualora capitasse, di continuare a inseguirla. Un gioco difficile e irto di ostacoli. I più difficili da superare sono le sirene ammaliatrici che ti mostrano il tesoro nascosto dove non è. A volte insegui quel canto dolce e soave, un richiamo ammaliante che si fatica a non seguire, certi che sarà lì la pace e invece, dopo ogni errore, torni a capire che non serviva guardare tanto lontano perché quasi sempre il traguardo è scoperto, incredibilmente più vicino di quello che pensi.

E allora perché sono così tanti i livelli di gioco e così tante le difficoltà da superare? Perché è così arduo trovare il tesoro, custodirlo e farlo brillare per te e per le persone intorno a te? Perché tendiamo a rifiutare le chiamate che ci arrivano e continuiamo, al contrario, ad aprire le porte sbagliate? Perché non ci sentiamo in grado di superare le sfide che la vita ci pone? Eppure il viaggio è chiaro, lo abbiamo letto centinaia di volte e ne conosciamo il lieto fine. Quali sono le bussole da attivare per vivere “felici e contenti” come nelle favole? Rinunciare alle sfide per non rischiare di cadere ci farebbe forse essere più felici?

Sarebbe troppo facile e forse la fine della storia non sarebbe quella che abbiamo il piacere di leggere, figurarsi se vorremmo scriverla o viverla.

E allora? allora mi viene in mente una frase bellissima di Mario Rigoni Stern: “Leggete, studiate, e lavorate sempre con etica e con passione; ragionate con la vostra testa e imparate a dire di no; siate ribelli per giusta causa, difendete sempre la natura e i più deboli; non siate conformisti e non accodatevi al carro del vincitore; siate forti e siate liberi, altrimenti quando sarete vecchi e deboli rimpiangerete le montagne che non avete salito e le battaglie che non avete combattuto”.

Photo by Jason Hogan on Unsplash

La felicità non è subire passivamente il disegno che altri hanno in mente per noi

Vivere pienamente significa amplificare al massimo i colori e le sfumature, scegliendo tutti i colori possibili, non solo quelli chiari e le tinte pastello, ma anche quelli freddi e scuri, mescolarli e continuare a disegnare con la tavolozza che ci è stata assegnata per rendere il nostro dipinto il capolavoro più importante di tutti, l’opera d’arte della nostra esistenza. Esiste nulla di più importante della vita che ci è stata donata? Esiste dono più grande di questa tavolozza magica di colori? La capacità di luce e di colori dipende solo da noi. Forse questa è l’unica vera consapevolezza che dovremmo conquistare per affrontare il viaggio dell’eroe. La presa di responsabilità significa diventare artista, esserne consapevoli, prendere in mano colori, tavolozza e pennelli e cominciare a disegnare, dipingere, colorare, sfumare, cancellare, rifare, mescolare i colori chiari con quelli scuri, capire le ombre, saperle vedere nella luce e capire la luce e saperla vedere nell’ombra. Diventare artisti consapevoli significa saper scegliere il soggetto, l’obiettivo, persino i toni che vogliamo scegliere. Non possiamo subire passivamente il disegno che altri hanno in mente per noi. Significa immaginare il quadro nella nostra mente e mettersi all’opera di fronte al cavalletto più bello di tutti che è lì per noi, solo per noi.

Photo by Steve Johnson on Unsplash

Continueremo a occuparci di felicità, a raccontare quanto sia importante in qualsiasi processo di innovazione, a studiare e a condividere tutto quello che impariamo dai più bravi pensatori del mondo. Un racconto incredibile che ci fa stare meglio a ogni passo e a ogni parola che scegliamo di utilizzare. Saremo più felici selezionando attentamente le storie che vogliamo raccontare perché , proprio come le favole, iniziano sempre con “c’era una volta …” e finiscono con “…e vissero felici e contenti”.

Photo by Ben Rosett on Unsplash

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Marisandra Lizzi
Spazio delle Relazioni Umane

Scrivere per migliorare il mondo, partendo dal mio e poi allargando il raggio parola dopo parola