Un cantiere creativo in movimento

Antonino Pintacuda
Spazio delle Relazioni Umane
2 min readApr 3, 2023

Quando penso a Mirandola, penso a un cantiere: un cantiere creativo in costante movimento. E penso subito alla “chiesetta”.

Nel mio quaderno delle “citazioni citabili”, ce n’è una a cui sono particolarmente legato, arriva da Dino Buzzati, scrittore, pittore e anche giornalista.

Chi è che passa nel corridoio, di notte? Sono i topi o è il vecchio nonno morto in peccato mortale? E perché, a dir il vero, il mistero della casa in fondo è più denso di quello del bosco? Perché nella casa è abitata tanta gente. E questa gente ha lasciato qualche cosa nei muri. I muri assorbono qualche cosa di coloro che ci vivono in mezzo

La prima pagina del Corriere del 3 aprile del 1965 con la ricostruzione della “Chiesetta”

Quanto avrà assorbito nelle sue prime due vite la chiesetta?

Abbattuta e ricostruita, una metafora di calce e mattoni. Quanta vita avrà assorbito e quanta ne assorbirà mentre prendono forma le idee di Paolo Iabichino, dei Mirandolini e dei nostri comuni amici?

Quante note, quanti pensieri, quanti stimoli?

E, soprattutto, quante ne restituirà nella svolta del respiro? La chiesetta per sua natura deve accogliere, “inspirare” letture, poesie, canzoni, teatro e “espirarle” verso l’esterno, diventando un open space nel senso più vero del termine.

foto di Giuseppe Muriglio ©

«“Innovazione” e “tradizione” non sono due concetti antitetici. Innovare, infatti — come suggerisce l’etimologia latina della parola nel suo significato letterale: alterare l’ordine delle cose stabilite per fare cose nuove — non vuol dire costruire ex novo, sul nulla, ma ricombinare degli elementi noti per realizzare qualcosa di diverso e inesistente sino a quel momento».

Ricombinare elementi noti per realizzare qualcosa di diverso”, in quelle rivoluzioni che — come annotava Eco -, procedono sempre a passo di gambero.

Buon compleanno, Mirandola! 21 anni, due rinascite, una nuova missione. Ne scrive meravigliosamente Marisandra Lizzi qui:

Ci liberiamo dal concetto di innovazione e di digitale non perché non ce ne occuperemo, anzi, lo faremo forse sempre di più ma vogliamo occuparcene solo se realmente funzionale al benessere delle persone, alla loro felicità nelle vite personali e in quelle professionali.

Il mio primo giorno in agenzia

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Antonino Pintacuda
Spazio delle Relazioni Umane

Classe '82. Un siciliano a #Milano. Macchiafogli e comunicatore.