Gli scheletri di Torino

Un viaggio attraverso 7 luoghi abbandonati di Torino

Marco Bonadonna
Iride Magazine
5 min readJan 4, 2017

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Astanteria Municipale Martini — Largo Cigna 79

Viene progettato nel 1920 dall’ingegnere Carlo Sgarbi. L’ospedale di proprietà del professor Enrico Martini viene inaugurato nel 1929 per occuparsi dei soccorsi più gravi nella zona Nord di Torino prima che i malati vengano trasferiti all’ospedale San Giovanni Vecchi. Passa nel 1937 in mano al Comune che sposta l’amministrazione dell’Ospedale Maggiore San Giovanni Battista. Viene poi ceduto nel 1954 all’Ospedale Giovanni Bosco a patto che ricostruiscano un nuovo ospedale, inaugurato nel 1961 in Largo Gottardo. L’Astanteria Martini viene chiusa nel 1997 e dal 2003 inutilizzata. Oggi è completamente chiusa: le porte cementificate e saldate e le finestre murate, in modo tale che nessuno possa entrare; proprio sul retro, dove si trova il giardino dell’Astanteria, c’è un asilo. Iniziano le ipotesi di costruire una residenza studenti per lo Iaad, ma è ancora tutto da decidere, anche se con altre richieste potrebbero essere riqualificate altri posti nella zona, come le Officine Grandi Motori.

Officine Grandi Motori — Corso Vercelli

Vengono realizzate nel 1899 su un progetto di Pietro Fenoglio. Fabbriche FIAT cedute dal 1916 al 1923 all’Ansaldo, società industriale che costruiva principalmente navi da guerra. Dal 1923 al 1928 verranno ampliate per ospitare la manifatturiera tessile e la produzione di motori Diesel. Vennero ulteriormente ampliate dal 1951 al 1954 fino a raggiungere una superficie di 182'000 metri quadrati, di cui 85'000 coperti. Nel 1971 venne poi dismessa e nel 2010 iniziò la demolizione delle fabbriche tessili. Ora rimane un luogo abbandonato e frequentato da senzatetto che ci dimorano per poter passare l’inverno. Risale in data 1 marzo 2016 l’ultimo lavoro compiuto da Esselunga per la rimozione di vasche e serbatoi interrati. Parrebbe infatti che ci siano diverse idee di riqualifica o per la realizzazione di un grande centro commerciale con zona verde o per la realizzazione dell’Headquarter della Lavazza e la nuova sede della Iaad (Istituto d’Arte Applicata e Design).

Mercato Ingrosso Fiori — Via Perugia 29

L’area è di 13'387 metri quadrati, la realizzazione del progetto viene approvata nel 1957. Da sempre è la sede del Mercato Fiori di Torino. Chiude nel 2007 e proprio in quell’anno c’è il progetto di rinnovare la zona riconfigurando il Mercato Fiori e il Gallettificio. Da allora ancora niente, nel 2001 vennero trovate tracce di amianto su alcune delle pavimentazioni esistenti e su parte delle tubazioni nell’intercapedine. Per entrare nell’edificio si accede tramite la Banca Sanpaolo Imi in via Perugia 32, altro luogo abbandonato da tempo.

Sanpaolo Imi — Via Perugia 32

Banca chiusa da tempo, di fianco al Mercato Ingrosso Fiori, è composta da 3 piani: uno sotterraneo, un piano terra e un primo piano. Si può entrare facilmente, la porta è aperta, tutto è distrutto al piano terra ed un ampio spazio con calcinacci per terra fa da casa per un senzatetto che è persino in possesso di una bici ToBike. Trovo al piano di sopra una carta d’imbarco, una constatazione amichevole e una dichiarazione di indigenza di quest’anno, probabilmente sono i suoi questi documenti, è algerino. Proseguendo al primo piano si notano ancora i resti degli uffici amministrativi con sedie, tavoli e interruttori elettrici, il tutto è contornato dalla mancanza di luce. Continuando si può scavalcare una porta ed arrivare al Mercato Ingrosso Fiori.

O.S.I. (Officine Stampaggi Industriali) — Via Egeo

Fondata nel 1960 da Luigi Segre. Inizia come carrozzeria fino al 1968, per poi dedicarsi interamente agi stampaggi industriali. Viene dismessa nel 2001 e da allora, oltre ai progetti tra giardini pensili e sede dello Ied, viene lasciata marcire. Entrando dalla porta principale scatta ancora l’allarme, è un edificio di due piani, enorme, insieme alla GHIA, edificio di fronte, conta 52 mila metri quadrati. Ci sono senzatetto che dimorano ma soprattutto col tempo l’O.S.I — GHIA è diventata una piazza di spaccio.

GHIA — Via Egeo

Fondata nel 1916 da Giacinto Ghia e dalla famiglia di imprenditori Gariglio. È situata in Via Egeo, dietro i binari del treno e dall’altro lato della sede de LaStampa. Insieme all’O.S.I. è una delle piazze di spaccio più importanti, soprattutto per la sua posizione: si trova proprio in mezzo a due quartieri fermentosi di Torino, San Salvario e Crocetta. Subirà la stessa fine dell’O.S.I. e proprio nel 2001 anch’essa chiuderà.

Stazione di Torino Vanchiglia (ex scalo Vanchiglia) — Corso Regio Parco

Messa in funzione nel 1926 dopo qualche anno di lavoro, iniziato nel 1919. Era un punto importante per la città perché faceva parte dello scalo merci e con le fabbriche sempre più presenti in quella zona divenne uno degli scali più importanti. Dopo la chiusura di alcuni stabilimenti e l’allargamento dello scalo di Orbassano, nel 1996 la stazione di Torino Vanchiglia verrà chiusa e rimane tuttora in attesa di riqualifica. A maggio sono iniziati dei lavori di costruzioni da parte di una ditta di Escavazioni, anche se ora come ora rimane un deserto di macerie.

Marco Bonadonna

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