La passione per la fotografia

Il Balòn e le anime per le vie di Borgo Dora.

Iride Magazine
Iride Magazine
3 min readFeb 16, 2016

--

Cammino per le strade di Borgo Dora tra la folla del Balòn. Un uomo dorme su una sedia a sdraio, con i piedi poggiati su uno dei mobili antichi da vendere. La luce arancione del pomeriggio lo accarezza nel sonno. E’ stanco, non sente le chiacchiere e i saluti della gente attorno. La sveglia ha suonato prima che il cielo schiarisse oggi.

Chiedo al suo compagno, che nel frattempo veglia sulla bancarella, se posso scattare una foto. Ci scambiamo segni muti, come se stessimo preparando uno scherzo ad un vecchio amico e mi avvicino. Le tendine si aprono e si chiudono in un istante. Il sensore registra su ogni pixel la quantità di luce e il colore della scena che ha intrappolato.

La prima foto della giornata è come la prima sigaretta. Senti la nicotina in circolo, la testa leggera, e la soddisfazione di aver placato almeno momentaneamente quel mostriciattolo che urla Ho fame, ho fame. E poi ne vuole altre.

Colleziono facce, modi di vestire, di posare, oggetti, luoghi e allo stesso tempo raccolgo gesti di rifiuto, filippiche sui pregi delle macchine analogiche, appuntamenti al parco. Ho perso i miei amici per l’ennesima volta. Quest’uomo dice che scatto troppo, che non so fotografare. Può darsi, ma ho bisogno che la sua foto sia buona, per la mia collezione.

A casa, scarico le foto sul computer mentre cucino pasta col pesto da un euro e venti per la mia colazione-pranzo-cena. Sono le 18. Scorro le circa 700 foto scattate e penso che quel signore aveva ragione. Faccio troppe fotografie, sarà un inferno selezionarle. Molte perdono in partenza e vengono abbandonate al primo sguardo.

Di altre, poche altre, te ne prendi cura, le guardi più a lungo: sono quelle che ti pungono per un dettaglio minuto, come un braccialetto di plastica rosa al polso sottile. Si apre allora una finestra sul piccolo mondo inquadrato dalla macchina. L’occhio vaga da un dettaglio all’altro per immaginare la vita degli altri.

Come fanno a vivere loro?

Testo e foto di Claire Power

--

--