Resistere non basta più

ma non per questo è inutile, anzi

Luca Magrone
Iride Magazine
3 min readApr 3, 2017

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di Luca Magrone e Marco Bonadonna

Pensate ai trecento di Sparta. Un attimo però, non gli omoni palestrati del film di Zack Snyder. Gli eroi della battaglia delle Termopili (quelli veri) erano parecchio differenti. Sebbene né Erodoto né Diodoro Siculo (i principali reporter delle Termopili) abbiano indugiato sui particolari dei loro bicipiti, i trecento dovevano avere dei fisici possenti. Questo perché non erano semplici spartani. Erano Spartiati. Ovvero le forze speciali dell’esercito spartano: addestrati al combattimento sin da bambini (iniziavano a soli sette anni) nonché gli unici cittadini a godere di pieni diritti. Dal punto di vista militare erano opliti, dei soldati di fanteria pesante dotati di scudo, elmo, armatura e lancia lunga. L’intero equipaggiamento era fatto di bronzo, solo la spada per il combattimento corpo a corpo era in ferro. Ultimo appunto sui trecento: non erano solo trecento. Assieme a loro vi erano seimila alleati greci circa (il numero varia a seconda delle fonti storiche) e settecento Tespiesi.

E qui proporrei un minuto di silenzio per i poveri opliti di Tespie: sono scivolati dalla nostra memoria, tanto eravamo abbagliati dalle luccicanti tartarughe dei trecento di Zack Snyder.

Ricapitolando: gli opliti non giravano in scudo, lancia e mutande

Ma perché queste noiose precisazioni storiche? Perché si può imparare a resistere anche ai giganti, se ci si allena. E poi perché anche se la battaglia delle Termopili è diventata l’esempio per eccellenza dell’eroismo insito nel resistere, questo, non è sempre un atto eroico. Si tratta piuttosto di un tentativo di stasi: resistere viene dal latino sistere, ovvero fermare/fermarsi. Indica una opposizione ad un movimento contrario. Col tempo ha assunto un significato romantico, e la resistenza è diventata fucina di eroi.

Tuttavia ci sono tanti tipi di resistenza. C’è chi resiste alla verità, quando questa non gli piace. Chi resiste all’idea che il cambiamento climatico sia reale. Chi resiste alle richieste di diritti da parte della comunità LGBT+. Insomma ci siamo capiti: stare fermi ed opporsi non è sinonimo di eroismo, può anche essere sinonimo di stupidità.

La resistenza non solo non è sempre un valore, ma spesso da sola non basta. Difatti non è con la resistenza che i greci sconfissero i persiani. La resistenza fu una prima fase: dopo la stasi e l’opposizione, i greci decisero di passare al contrattacco. Ma come potevano sconfiggere un esercito gigantesco come quello persiano? Con la resilienza, ovvero la capacità di reagire alle perturbazioni modificando le proprie abitudini per fronteggiare positivamente le difficoltà.

Le città greche quindi, abituate a bastarsi da sole, cambiarono. Si unirono in leghe, coordinarono le proprie forze, spostarono gli scontri in mare, insomma: furono resilienti. Solo così riuscirono a sopravvivere allo sterminato esercito persiano. Se i greci si fossero limitati a rimanere immobili e resistere agli urti, non so se oggi sarebbe esistita anche la storia di Alessandro Magno, dopo quella delle Termopili.

PS: Indovinate quale sarà l’argomento di Iride Magazine per questo mese?

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