Siena mia.

Qui, in due giorni, di ogni anno, il tempo si ferma. Per tutti.

Carolina Orlandi
Iride Magazine
3 min readJul 20, 2016

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© Chiara Piciarelli

Cosa avete fatto ogni 2 Luglio e ogni 16 Agosto della vostra vita?

Non tentate di spolverare la vostra memoria. E’ una battaglia persa. Non perché sia impossibile rimettere in fila gli appuntamenti della vostra storia, solo che non avreste il tempo di aprire l’agenda.

Da qualche parte, nel mondo, c’è un luogo piccolo piccolo, dove tutti non perderebbero un attimo a rispondere, credetemi, nello stesso identico, semplice modo: È Palio.

Ecco. In queste due parole c’è racchiuso tutto. Tutto cosa?

Più o meno tutto questo.

Qui, ogni 2 Luglio e 16 Agosto, non esiste il mare, l’estate, le ferie in montagna. Al mattino tutti si svegliano e sbarrano gli occhi con la stessa consapevolezza: Stasera, nel bene o nel male, sarà tutto diverso.

Siete folli.

Qui, ogni 2 Luglio e 16 Agosto, nessuno vedrà il colore dei vostri vestiti, ma solo i colori di uno strano fazzoletto di seta che si annoda al collo. È l’unico abito che fa la differenza. Si può scordare le chiavi di casa, magari il telefono. Il fazzoletto, mai. Lo si indossa e si esce di casa con una responsabilità in più che, se pur pesante, sfiora l’aria sopra le spalle.

Siete folli.

Qui, ogni 2 Luglio e 16 Agosto, non ci si dà appuntamento ma ci si trova sempre, nello stesso posto, addirittura. Ognuno esce dalla propria casa per raggiungerne un’altra, più grande, dove non conta avere le chiavi, ma chiedere “permesso” sì, sempre.

Siete folli.

Qui, ogni 2 Luglio e 16 Agosto, si parla, tanto. Ma se si dice “partiti” non c’entra la politica. Se sentite “bombolone”, nessuno ha intenzione di fare colazione. Quando si parla di “monte”, non si ha in mente il trekking, e se sentite dire spesso “sto male”, non chiamate i soccorsi, soffriranno dello stesso male anche gli infermieri.

Siete folli.

Qui, ogni 2 Luglio e 16 Agosto, si canta. Con le vene gonfiate in fronte, con la faccia paonazza, con la bocca spalancata e gli occhi al cielo. Non vi spaventate. È lo stesso cuore che per pompare nei corpi di tutti, deve essere grande e forte. Risuona potente, lo so, vi esplode accanto, senza avvertire. Vi fa saltare di sorpresa. Non fotografatelo, trattenetene le vibrazioni.

Siete folli.

Qui, ogni 2 Luglio e 16 Agosto si prega. Finalmente qualcosa di normale, direte. No, qui prega anche chi non crede in Dio. Qui con la Madonna ci parla anche chi in Chiesa non ci entra nemmeno per Natale. Qui invoca i santi, anche chi nel portafoglio non terrebbe un santino nemmeno se glielo regalasse la nonna.

Siete folli.

Qui, dalle 18.30 c’è Silenzio. Dappertutto. Ed è un silenzio che respiri, che lancia pietre nell’aria, che accorcia il respiro, che rallenta e accelera il cuore in un attimo. In ogni via, in ogni piazza, in ogni casa, le orecchie sono sintonizzate su un solo e costante suono che scuote dentro: il campanone. E quando questo smette di suonare, lo stomaco si annoda.

Qui, ogni 2 Luglio e 16 Agosto, se per le nove ci si mette a tavola, vuol dire che qualcosa è andato storto. E il sogno di ognuno, qui, è quello di non dover cenare.

Siete folli.

Qui, forse dopo le otto, di ogni 2 Luglio e 16 Agosto della vostra vita, sentirete urlare. Tante grida, tutte assieme. Vedrete persone scappare, veloci e piene di rabbia. Ne vedrete altre cadervi addosso, correre e cadere di nuovo. Molti piangeranno e qui, si piange sia in paradiso che all’inferno. Non cercate di capire se si è nell’uno o nell’altro, per molti il confine è sottile.

Siete folli.

Se vi trovaste qui, un qualsiasi 2 Luglio o 16 Agosto, non scordate che per noi il “qualsiasi” non esiste. E spegnete il telefono, togliete l’orologio, perdetevi. Al calar del sole, saremo persi anche noi.

Avete ragione. Siamo folli. Ed è bellissimo.

Carolina Orlandi

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