Tutto il mondo si masturba

e lo fa con il porno online

Iride Magazine
Iride Magazine
5 min readApr 11, 2016

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di Eugenio Damasio e Luca Magrone

« La pornografia consiste nel sottrarre all’intimità dei partner gli atti sessuali, reali o simulati, per esibirli deliberatamente a terze persone. Offende la castità perché snatura l’atto coniugale, dono intimo degli sposi l’uno all’altro. Lede gravemente la dignità di coloro che vi si prestano (attori, commercianti, pubblico), poiché l’uno diventa per l’altro l’oggetto di un piacere rudimentale e di un illecito guadagno. Immerge gli uni e gli altri nell’illusione di un mondo irreale. È una colpa grave. Le autorità civili devono impedire la produzione e la diffusione di materiali pornografici »

Chiesa cattolica, Catechismo della Chiesa Cattolica, Città del Vaticano, 1992

Anche se nel 1600 il porno online ancora non c’era, forse Galileo avrebbe risposto ancora una volta così alla Chiesa Cattolica.

Tuttavia sarebbe errato credere che la pornografia sia legata esclusivamente ad internet. Infatti il porno è sempre esistito, anche prima di internet e del cinema, ma con forme differenti, come queste:

Cliente e prostituta, illustrazione greca & Rapporto sessuale di Julie e un Atleta, disegno di Agostino Carracci, Wikimedia
Rappresentazione pornografica cinese &-L’origine du monde di Gustave Courbet via Wikimedia

Tutti casi che di certo non andrebbero a genio alla Chiesa Cattolica la quale, infatti, ha sempre perseguito con la censura sia le opere grafiche che i testi scritti, basti pensare al Decameron di Boccaccio, inserito nell’indice dei libri proibiti. Ma la Forza nel porno era potente.

I cinema a luci rosse

Alcune scene dal film pornografico di Johann Schwarzer, prodotto tra 1906 e 1914, via Wikimedia.

Ci sono due elementi che hanno conseguito alla nascita del cinema pornografico: la criminalità organizzata e il movimento hippy. Sin dalla sua nascita il mondo della cinematografia si era accorto dell’immenso potenziale commerciale che la pornografia portava in grembo e oggi, in alcuni particolari musei, si possono visionare le primissime pellicole pornografiche, prodotte già nei primi anni del Novecento in paesi come Italia, Germania, Francia, Gran Bretagna, Svezia e Stati Uniti d’America. Tuttavia la censura del porno, tema che analizzerà Remo nei prossimi giorni, rese le opere difficilmente reperibili, nonostante il mercato si dimostrasse in continua espansione. Così entrò in campo la criminalità organizzate che, soprattutto negli Stati Uniti, iniziò a comportarsi da vera e propria casa di produzione, finanziando i film, pagando gli interpreti e intascandosi gli enormi proventi derivati dalla vendita illegale. Invece i primi due produttori di film pornografici “veri e propri” facevano parte alle correnti del movimento hippy che lottavano per la liberalizzazione della sessualità, con tutto ciò che ne derivava. I fratelli Mitchell, Candida Royalle, Larry Flint saranno i primi pionieri della pornografia sul grande schermo, tutti (ex) figli dei fiori. Dopo un inizio travolgente il mercato del cinema applicato alla pornografia è entrato in territori meno fertili e ha ottenuto fortune avverse, ma di questo ci parlerà Matra nell’articolo odierno.

Porno+Internet= ❤

Il cinema pornografico non però fu l’unico a subire un declino fatto di nostalgia e poltrone di feltro. Con lui, nel giro di pochi anni, andarono via via scomparendo ammennicoli sino ad allora fondamentali per la vita di ogni erotomane: giornaletti e VHS. Se i primi, in varie forme, riempivano le edicole da decenni, le seconde, che si imposero sul mercato proprio grazie al porno, rappresentarono una vera e propria rivoluzione per l’industria erotica, dominandola. Poi arrivò Internet. Nonostante la velocità dei primi modem in pochissimi anni il porno online si diffuse sino a distruggere ogni altra forma di distribuzione.

“Sono sicuro che se togliessero tutto il porno da internet vi rimarrebbe un solo sito e si chiamerebbe “Ridateci il porno!” La Seconda Legge della filosofia del Dotto Cox

In queste settimane racconteremo il fenomeno del porno contemporaneo andando a capire i suoi confini con Luca e le sue parole chiave con lucia, riscoprendone i protagonisti nostrani con Lola, Silvia e Marco. Vedremo anche che, nei 75 Gb al secondo di streaming sul solo portale Pornhub, il porno online racchiude in sé problemi e contraddizioni: dal sexting di Esperance alla navigazione “in incognito” di Eugenio, dal fenomeno del revenge porn di Claire a quello delle camgirl di Simona. Provando a scovare le contraddizioni di una realtà dove l’immagine pornografica risulta essere talmente quotidiana da generare censure dall’aspetto tragicomico (come ci racconterà Giulia Vigano), Iride Magazine proverà addirittura a farvi capire come e cosa succederà nel futuro di questa eccitante industria.

L’Oltre-Porno

Quando parliamo di porno parliamo di un business che, globalmente, fattura 90 miliardi di dollari all’anno. Per dare l’idea bisognerebbe prendere un paese come la Slovacchia e pensare che tutti siano coinvolti in quell’industria…

Un fenomeno che, sempre di più, trascende ampiamente i confini del Web elevandosi a forma olistica di comprensione della realtà. Come ci racconterà Martina, infatti, il porno si librerà nel cielo o sfonderà nel mondo dell’arte, come vedremo con Grazia; sovvertirà le logiche del marketing, come visto da Carolina, e scuoterà l’universo del crowdfunding descritto da Simone.

E quando, infine, la realtà stessa sarà filtrata da supporti tecnologici virtuali e nonostante la Chiesa Cattolica, statene certi, il porno sarà già lì, un passo prima di tutti gli altri: fenomeno culturale imprescindibile per ogni era della razza umana.

IL FUTURO

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