Islanda 2014 — Giorno 12: Islanda meridionale (2)

Nicola Focci
Islanda: info e diario di viaggio
4 min readApr 30, 2015

La colazione dei campioni all’Hotel Katla di Vík!

Andiamo a riconsegnare la chiave alla receptionist.

Lei: Tutto bene?

Io: Sì… A parte internet lentissimo nel nostro blocco di appartamenti.

Lei: Ma sa, qui è lento un po’ dappertutto…

Io: Mica vero! Al ristorante è veloce.

Lei: Ah. Eh, ma allora stavate navigando più persone, nelle camere vicine: prima di cena, succede…

Io: No no, era mortalmente lento anche alle 4 del mattino.

Lei: (faccia perplessa di chi si domanda non senza ragione: e lei che minGhia ci faceva in internet alle 4???).

Non credo di essere eccessivamente pignolo: per 170 euro/notte, un Wi-Fi decente mi pare il minimo.

La ragazza ci saluta con un sorriso tirato: temo di averla offesa.

Più tardi, il karma (penso al mio caro amico MarcoP) ci avrebbe punito.

Dopo aver lasciato l’albergo, torniamo allo spaccio Icelandic per qualche altra spesuccia, e poi facciamo tappa per Reynisdrangur.

È una spiaggia poco fuori Vík, dove sono presenti curiose colonne basaltIche.

Successivamente “tocca” alle cascate Skogafoss.

E stavolta il tempo ci è amico! Alla base dell’imponente getto, si apre anche l’arcobaleno…

Una ripida scalinata porta in cima: ci arrivo con la lingua un po’ a penzoloni (Michela saggiamente rimane a far foto alla base) ma ne valeva la pena.

Terza tappa della giornata, un’altra imponente cascata: Seljalandsfoss.

Prima della visita, però, ci concediamo il pranzo al sacco.

Il tonno in scatola islandese è decisamente buono! E per dessert, Skyr (vedi a fine articolo).

Ci avviciniamo alla cascata. Il getto è davvero potente!

Batterie di treppiedi pronte a scattare la copertina di National Geographic

Seljalandsfoss ha la particolarità di un sentiero che entra nella grotta dietro alla cascata, permettendo quindi di ammirare il getto da quella posizione. Non capita spesso, di godersi una cascata anche da dietro!

Ripartiamo in direzione di Selfoss — dove poi dormiremo questa notte — e qui si compie la vendetta del Karma.

Stiamo viaggiando rilassati (Bon Jovi dall’autoradio canta languidamente di un Romeo che sanguina e di letti di rose), quando con la coda dell’occhio, e comunque troppo tardi, vediamo a bordo strada una “gazzella” della polizia locale.

Appena passiamo, accende i lampeggianti e ci segue.

“Sfanala”.

Accostiamo.

Il poliziotto — un giovane di bell’aspetto — ci informa che facevamo 112 Km/h. “Speed limit here is 90": scandisce le parole e ci fissa in modo severo.

Guidava Michela, ma sono quasi certo che anche io avrei sforato i 90: questo tratto della statale 1 “Hringevgur” è talmente dritto, che si rischia di far danno addormentandosi — e non certo per l’alta velocità.

Ci invita a seguirlo e sederci sul divano posteriore del suo veicolo: “è la procedura”.

Non ci piace granché, ma obbediamo.

La sua auto è zeppa di ammennicoli tecnologici. Ci fa una specie di foto con una sorta di webcam, e poi compila un verbale. Ci annuncia che, essendo turisti, godremo dello sconto di chi paga subito: la multa è 146 euro. Sennò era 200. Ovviamente lo dice col tono di chi ci sta facendo la Madre di Tutti i Favori.

Avrei voluto uscirmene in grande stile, e dire: “Ok, però cortesemente usate i soldi dei turisti per asfaltare le vostre strade del piffero!”. Ma ho fatto il bravo, e ce ne siamo andati quieti col nostro bel verbale. Dopo aver strisciato la carta di credito nel suo lettore portatile.

Il verbale è tutto in islandese, ma “gentilmente” allegano un volantino per i turisti…

La giornata doveva a questo punto finire in relax (!) e quindi ci siamo fatti un’altra piscina termale: Laugarvatn Fontana.

Qui, un’ora e mezza di ammollo in piscine a temperature variabili (da 30 a 40 gradi) non ce la toglie nessuno!

Per cena ci infilamo in un KFC a Selfoss. Adoriamo la frase “free refill”!

Non ci resta che svenire nei letti (!) e prepararci per domani: visiteremo parte del famigerato “Anello d’oro” (uno dei principali itinerari turistici dell’isola).

Lo Skyr, specialità islandese: in sostanza è uno yogurth più acido.

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Originally published at islanda2014.postach.io on August 27, 2014.

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Nicola Focci
Islanda: info e diario di viaggio

Fotografo a pellicola. Impiegato. Scrivo troppo. Autore de “Il manuale del bianco e nero analogico”: http://tinyurl.com/mm224nn