Al presidente indignato
Un appello, anzi due
Scopro dai giornali di oggi che il presidente è indignato per le parole degli onorevoli Bondi e Brunetta. Pare abbia persino minacciato di dimettersi pur di non concedere la grazia al perseguitato.
Tra i tanti pregi del presidente manca evidentemente una elementare capacità di fare previsioni. Il presidente è sorpreso di quello che sta succedendo? Cosa si aspettava?
Presidente accetti la realtà delle cose: l’unica cosa che Le resta da fare per onorare il suo mandato fino in fondo è la grazia a quel poveraccio.
Si metta il cuore in pace e compia per intero la sua missione, in modo da essere eternamente ricordato da chi si batte con passione per i diritti civili.
Non siamo in Kazakistan, siamo in un paese che sa difendere i diritti dei perseguitati politici. Presidente… ascolti le parole appassionate degli uomini che ha già scelto per salvare il paese.
E poi, solo poi (per favore) si metta da parte.
Lo dico per Lei: salvare il paese con atti così nobili non è impresa che potrà ripetere con facilità nei prossimi mesi.
Ci rifletta, le occasioni per difendere quell’uomo nobile potrebbero essere ancora molte e chissà un giorno potrebbe registrare un sussulto di disapprovazione (molto dannoso per il paese).
Meglio non rischiare: vada via e ci lasci con il vero salvatore della patria per sempre.
ps: sembra che oggi l’onorevole Letta (l’altro presidente) abbia aggiunto:
“se si supera il limite me ne vado”. A cosa si riferiva? Qual è il limite quando si riveste la carica di presidente? Cosa si deve inalare di più nei polmoni per superare il limite?