La trasparenza dei rapporti in tempo di crisi

Le difficoltà e le possibilità per le persone affette da autismo.

Giordano
Italia solidale
Published in
5 min readSep 11, 2013

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Che cos’è l’autismo

L’autismo è un disturbo delle funzioni cerebrali che riesce a rendere una persona completamente estranea al mondo che la circonda. Chi ne è affetto ha grosse difficoltà a relazionarsi con altre persone e tende sempre di più a crearsi una propria realtà.

Di conseguenza è soggetto a stati emotivi e a reazioni, spesso violente, che non sono legate agli stimoli che riceve dall’ambiente circostante, ma agli stimoli percepiti dalla propria realtà.

In Italia l’autismo è largamente diffuso e in forte crescita negli ultimi trent’anni, si stima che oltre quattrocentomila famiglie italiane abbiano a che fare con una persona autistica.

In passato era spesso ed erroneamente confuso con un ritardo mentale, mentre ora si può diagnosticare intorno al terzo anno di vita, quando il bambino mostra difficoltà nel relazionarsi e si isola. Va da sé che la vita sociale e lavorativa di un individuo autistico è fortemente ostacolata.

La fragilità in tempo di crisi

In un tempo di crisi come quello che stiamo vivendo le vite delle persone autistiche rischiano di essere accantonate nella loro solitudine e abbandonate.

C’è bisogno di dare ancora più attenzioni alle fragilità in tempi difficili, perché per superarle non basta più essere in pochi, occorre aggregarsi e focalizzare le poche energie verso il centro, verso chi già era in una condizione di debolezza e ora lo è ancora di più.

Non si parla solo di soldi e risorse, si tratta anche e soprattutto di umanità e di corresponsabilità: se ognuno si fa carico della sua quota di responsabilità e rispetta e tutela la vita degli altri per poterci convivere in modo serio e profondo, trova la forza di mettersi concretamente in gioco.

Trova la forza di mostrare il proprio lato fragile e di metterlo a disposizione di chi è costretto a mostrarlo.

Chi si mostra nella sua umanità riesce non solo a guardare più profondamente gli altri, ma anche a scoprire meglio se stesso.

Il rapporto diretto con le persone fragili è forse l’esperienza più arricchente che esista: si guarda l’altro e ci si lascia guardare, ci si immedesima e ci si guarda dentro con altri occhi, e viceversa.

La chiave della convivenza forse sta proprio nella disponibilità a rivelarsi agli altri, nella trasparenza dei rapporti.

L’autismo in tempo di crisi

Al giorno d’oggi la terapia per curare l’autismo è solo una e si chiama Aba (Applied Behaviour Analysis) e consiste in una serie di programmi comportamentali intensivi. Purtroppo ha anche un costo molto elevato.

Sfogliando il giornale trovo un bellissimo articolo: “Dieci ragazzi autistici sulle orme di Mogol e Battisti”.

Da Roma fino all’Umbria, dieci ragazzi autistici con i loro padri cavalcano in sei tappe, ispirandosi ad una celebre cavalcata compiuta quarantatre anni fa da Mogol e Battisti.

Ecco i padri che mostrano la loro umanità, che hanno il coraggio di mettersi in gioco e di cavalcare (chi meglio chi peggio) a fianco dei propri fragili figli. Padri che hanno agito là dove le istituzioni non hanno fornito assistenza.

Come dice Gianluca Nicoletti, padre e giornalista, “hanno forse per la prima volta capito di essere al centro di un’impresa”, hanno capito che c’era una missione e per compierla occorrevano le loro scelte e la loro volontà. Per procedere anno dovuto necessariamente instaurare un rapporto con il tutore che li affiancava, ma anche con il sottostante cavallo.

Sei tappe per scoprire le persone, gli animali, la natura, la forza dei legami e la necessità dei rapporti. Le difficoltà non sono certo poche, ma cavallo, assistente, genitore e ragazzo collaborano in diversa misura per non interrompere la marcia.

I ragazzi hanno l’occasione di uscire dal frastuono e dallo stress cittadino per scoprire il silenzio o i pochi e semplici suoni della natura, possono trovare un contatto con la realtà partendo dalle sue forme più semplici.

Il racconto tappa per tappa di Gianluca è molto toccante e a volte commovente, mi ha colpito in particolare questa frase: “tra i ragazzi, qualcuno che so bene che non ha mai parlato, quando è in sella canta”.

Quello che canta è probabilmente il suo diritto a essere felice, la sua giusta pretesa di essere sereno e di vedere la strada davanti a sé più piacevole e praticabile con qualcuno, non da solo.

Gianluca si preoccupa per il figlio Tommaso, perché quello con il padre non sia l’unico legame che lo accompagni nella vita, in un futuro verrà a mancare e Tommaso dovrà capire di essere un adulto.

Nuove vie

Iniziative di questo genere si moltiplicano col tempo.

A Roma nelle acque del mare di Nettuno, skipper professionisti e ragazzi autistici hanno cooperato per gareggiare nella regata “Al vento per un sorriso”.

Terapie in acqua, tennis e calcio sono già nel mirino dell’associazione Divento gande onlus, l’associazione che ha promosso la regata.

Lo sport può giocare un ruolo chiave nella cura all’autismo. Richiede concentrazione e una forte dimensione fisica, che permettono al ragazzo di mantenere un rapporto stretto e continuo con l’ambiente circostante.

Sul nostro territorio: la situazione bergamasca

Mercoledì 28 agosto la giunta provinciale ha approvato (dopo molti rinvii e il rischio di uno stop) il “Progetto Sollievo Autismo”: verranno versati annualmente settantaseimila euro allo Spazio Famiglia per le attività legate all’autismo.

Per l’area autismo dal 2009 ad oggi è stato versato mezzo milione di euro tra formazione operatori e contributi alle varie realtà.

Le attività realizzate sono innumerevoli e assicurano assistenza in quasi ogni momento della giornata della persona autistica, coinvolgendo attivamente e formando la famiglia.

Spazio Famiglia della Provincia di Bergamo è una delle realtà più avanzate a livello nazionale, finalmente un vanto positivo per i bergamaschi, meno timidi e socialmente riservati di quanto ci dipinga l’immaginario collettivo.

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Giordano
Italia solidale

Bergamasco, non amo né il verde né la secessione. Pallavolista. Leggo, penso e scrivo. Sociologia in UniTn. 20 primavere alle spalle. Ignoro chi non rispetta