Chiudere con Facebook

Angelo Varlotta
4 min readFeb 4, 2015

Salve, mi chiamo Lauryn Tuchman, ho 38 anni e sono una ex Facebook-dipendente.

Sono stata utente attiva di Facebook per quasi sette anni, fino a quando ho disattivato il mio account, tre settimane fa. Mi sono registrata al servizio nel 2008, quando io e mio marito eravamo in attesa del nostro primo figlio. Mi ha fatto piacere riallacciare i contatti con le cosiddette vecchie conoscenze - ex fidanzati, “amici” delle scuole superiori, gente conosciuta ai tempi del campeggio estivo. Cinque anni dopo avevo oltre 400 amici. Non mi ero nemmeno resa conto di conoscere così tanta gente; di una cosa ero certa: non avevo tutti quegli “amici”.

Navigare su Facebook era diventato un modo di passare il tempo - a leggere la sezione notizie per conoscere gli ultimi aggiornamenti su quello che stava accadendo nella vita dei miei amici (e di tutte quelle altre 350 e più persone che “conoscevo”). Durante entrambi i miei periodi di maternità (ho avuto il mio secondo figlio nel 2011), è stato un modo divertente di rimanere in contatto con gli altri. Tuttavia, una volta ritornata di nuovo alla routine del mio lavoro come assistente sociale e domiciliare, facevo molta fatica a trovare il tempo per i miei hobby, la scrittura e la lettura - e invece di sfruttare al meglio quel tempo prezioso, ero su Facebook. Mi vergogno ad ammetterlo, ma era diventata una vera e propria assuefazione. Mi ritrovavo a pensarci anche quando passavo del tempo con i miei figli o quando ero in macchina con mio marito.

Non mi ero ancora resa conto che Facebook non solo era diventato una piacevole evasione dal quotidiano, ma mi stava anche allontanando dai semplici momenti di vita che solo dopo sono riuscita ad apprezzare e che non torneranno mai indietro.

A dire il vero, Facebook stava anche iniziando a farmi venire un po’ di ansia. Sono abbastanza sensibile e in passato ho avuto qualche problema con l’ansia sociale, quindi ho cominciato a sentirmi ignorata quando avevo l’impressione che familiari stretti o amici veri avessero un atteggiamento passivo-aggressivo nei loro aggiornamenti di stato e i loro “mi piace”, o al contrario quando non postavano nulla. E leggendo le notizie sul sito - buone o cattive che fossero - mi sentivo obbligata a rispondere.

Facebook stava iniziando a svelare la mancanza di autentica intimità in alcune delle mie relazioni. Era diventato un modo di relazionarsi in maniera più superficiale e ho capito che preferivo farne a meno.

Il mio atteggiamento ambivalente all’idea di dare “l’ultimo sguardo” a Facebook ha iniziato a svanire dopo che io e la mia famiglia ci siamo trasferiti in una nuova città circa sei mesi fa. Ero entusiasta di questo cambiamento e dei lati positivi - godersi la piscina comunale, accompagnare i ragazzi alle loro attività sportive e alle lezioni di musica, provare la varietà di menu dei ristoranti locali e incontrare nuovi amici. Ho iniziato a inviare e ricevere richieste di “amicizia” e ben presto mi sono resa conto che stavo scoprendo più cose sulle persone e sui cosiddetti “amici” della mia nuova comunità senza nemmeno aver mai avuto una conversazione dal vivo di due minuti. Ho avuto anche la sensazione che seguire i miei nuovi “amici” su Facebook, oltre alle persone conosciute solo “virtualmente” in rete, rappresentasse più di quello che ero in grado di gestire. La mia ansia sociale stava balzando alle stelle. Ero in sovraccarico sociale.

Così l’ho fatto: ho disattivato il mio account. Ho trascorso un breve periodo durante il quale ho accusato sintomi da astinenza — ho spesso pensato alla possibilità di ritornare e ho chiesto diverse volte a mio marito se mi stessi perdendo qualcosa di interessante su Facebook. Dopo un paio di giorni, ho iniziato a respirare e sono stata contenta di aver ritrovato il mio tempo libero. Ho addirittura finito di leggere (con enorme piacere) un ottimo libro, nel bel mezzo dei miei impegni giornalieri - cosa che non ero più riuscita a fare dalla nostra ultima vacanza. E poi, per la prima volta dopo tanto tempo, sto scrivendo di nuovo (e contemporaneamente rispondo alle domande di familiari e amici che indagano sul motivo per il quale ho “staccato” e cercano di capire se sia “successo qualcosa”).

Quindi, no - non mi sto prendendo una pausa per una settimana o un giorno. Non sto abbandonando perché penso che il mio account possa essere stato violato o perché ricevo troppe email di notifica.

Ti lascio, Facebook, perché da quando ho staccato ho ritrovato e riassaporato una vera intimità con la mia famiglia e i miei amici. Ho anche un atteggiamento più attivo nel rimanere in contatto con le persone che per me sono davvero importanti.

Di recente ho festeggiato il mio primo compleanno senza Facebook. Ho ricevuto una dozzina di biglietti di auguri, una pianta da un collega di lavoro, diversi messaggi e qualche telefonata. Anche se non ho ricevuto più di 100 messaggi sulla mia pagina Facebook, mi sono sentita davvero amata.

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Angelo Varlotta

I'm interested in Applied ML, Sustainability, and Responsible AI. Volunteer @ClimateMatch 🌱 I’m currently working on Applied AI for Sustainability