Due o tre cose sull’epilogo dei Digital Champions

Andrea Nelson Mauro
4 min readJan 18, 2016

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L’altro giorno mentre giravo su Twitter ho visto questo

Così mi sono sorpreso, perché mi pareva che una frase del genere non lasciasse spazio a fraintendimenti e ho scritto un post su Facebook. Eccolo

«Non è un movimento politico», mi hanno risposto alcuni tra i commenti, e in tanti (come con Andrea Raimondi e Fabio Chiusi ad esempio) abbiamo chiesto: «E allora che vuol dire “movimento”?». La risposta è stata: «Vuol dire “comunità”».
Microupdate: se avete tempo e voglia di andare a fondo, vi consiglio di leggere a fondo il post su facebook dove le mie opinioni vengono criticate molto

Non so se la mia sintesi fin qui è stata chiara (chi pensa che non lo sia, me lo dica, please) ma il mio obiettivo è capire e quindi intendo fare un passo avanti, anzi indietro. Per farlo ho cercato l’ultimo post di Riccardo Luna. Potrei sbagliare, ma credo sia questo scritto su CheFuturo dopo l’incontro di Venaria di Novembre 2015: in sostanza l’articolo annuncia che i “digital champions” non saranno più tali e che l’esperienza vivrà in qualche modo un superamento, quello (credo) che è avvenuto con l’assemblea del 16 gennaio, data in cui è stato pubblicato il tweet che si riferisce alla nascita del movimento. Tra le tante frasi che mi hanno colpito in questo articolo scritto da Riccardo ce n’è una. Eccola:

«Bravi, soprattutto, per quello che non avete fatto: per non esservi approfittati della mia fiducia. Bravi perché nessuno di voi ha usato l’incarico di digital champion locale per strappare una consulenza, per aumentare il fatturato, o fare carriera» (…)

Questa frase che ho citato mi ricorda un celebre libro di George Lakoff (una mia vecchia ossessione!), «Non pensate a un elefante», in cui si parla del framing, una tecnica della comunicazione con la quale negando una circostanza in realtà la si afferma. Il fatto che ciò sia invece avvenuto è una voce che circolava da subito: io per esempio conosco personalmente un caso di un Digital Champion che si è proposto per vendere i prodotti di un’azienda adducendo come motivazione: «Avendo questo ruolo, ho un sacco di contatti». Vi prego di perdonarmi se non rivelerò il nome, ma mi sta a cuore difendere la privacy dell’azienda. Ho letto però con questi miei due occhi cha la mamma mi ha dato questa frase nella mail. Fidatevi perciò, oppure non fatelo ;-)

Un’altra frase che mi ha colpito nello stesso post di Riccardo Luna è la seguente:

Insomma, abbiamo vinto (lo ha detto chiaramente a Venaria anche il potente e bravissimo direttore generale della Commissione europea Roberto Viola: guardate il video del suo intervento se potete). Con noi ha vinto l’idea che la trasformazione digitale dell’Italia non è solo una questione di budget e di infrastruttura, ma è soprattutto una grande partita culturale che riguarda tutti e nella quale tutti possono — e se possono, debbono — dare un contributo.

  • Sul «abbiamo vinto» verrebbe da chiedere: allora perché chiudete l’associazione? Squadra che vince non si cambia, no?
  • Sulla parte «con noi ha vinto l’idea che la trasformazione digitale (…) è soprattutto una grande partita culturale», dico invece che non è così, è un’idea risaputissima, lo so dice da decenni.

Il post di Riccardo Luna (rimetto il link qui per comodità) è molto ricco di elementi come questi, sui quali si può discutere/interpretare/opinare e la figura di Luna e il suo ruolo (istituzionale, ricordiamocelo) di Digital Champion ha suscitato molte polemiche. Ne cito ad esempio una di Stefano Epifani

La comunicazione dei DC ha funzionato? Pare di no!

Luna è ritenuto un bravo comunicatore, ma di sicuro la scelta del termine “Movimento” per identificare questo gruppo nuovo di “campioni digitali” genera equivoci, specie in un Paese come l’Italia dove esiste un movimento che in questo momento è in Parlamento e pare essere il primo o secondo partito.

I progetti e i risultati sono chiari a tutti?

A me no: sarò rincoglionito, ma non ho ben capito quali sono i risultati. Per farlo, sono andato a guardarmi la pagina Progetti del sito digitalchampions.it. Ce ne sono alcuni carini e orientati al networking (penso ad esempio a quello della Basilicata) e poi tra gli altri ad esempio c’è Macingo — Il primo marketplace del trasporto merci
Ora, non discuto che i DC possano aver fatto progetti utili, ma dal punto di vista della comunicazione che c’entra un market place con il Digital Champion? Che senso ha mettere la notizia sul loro sito? #lollone :D

Il mio bilancio personale

Tra quelli che furono digital champions ci sono persone che stimo moltissimo, che si sono fatte negli anni un mazzo così per dare un contributo all’innovazione digitale. Ci sono miei amici. Ci sarei potuto essere anch’io perché (nel mio piccolo, per carità!) tra i miei amici ci sono stati tanti che mi hanno chiesto di aderire. Non ho aderito perché non ho mai capito il progetto: eppure mi ero informato, ho letto le FAQ. Non ho aderito anche perché francamente non mi sono fidato di Luna, quando ho scoperto la storia del dominio, che aveva registrato due mesi prima della nomina ufficiale mentre nelle interviste dichiarava di aver fatto il sito in due giorni. ( #lollone anche qui! :D )

Il mio augurio agli ex champions

È che continuino a fare innovazione come fanno da una vita e senza spille. Perché di loro c’è bisogno come il pane. Non faccio nomi, me ne dimenticherei alcuni e sarebbe increscioso.

La mia domanda: perché se i digital champions non esistono più, Riccardo Luna non si dimette?

Al posto suo farei così, mi dimetterei. E se non lo fa, almeno potrebbe spiegarci perché non lo fa e qual è la sua agenda di attività per il 2016.
O sbaglio? Senza rancore, please :-)

Microupdate: con quest’ultimo paragrafo non intendo chiedere che si dimetta, ma semplicemente spiegare cosa farei io. Tutto qui (lo specifico perché un amico mi faceva notare che sembrava che ne chiedessi le dimissioni… E a che titolo lo farei? Sono uno dei tanti che osserva la questione alla finestra).

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Andrea Nelson Mauro

Data journalist since 2012, co-founder of dataninja.it & ondata.it | 🏆Data Journalism Award & European Press Prize winning. Sometimes I write in a poor ENG :-)