Nuova Fondazione Prada

Alberto Motta
3 min readFeb 9, 2015

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il foto reportage

Dove si trova? Ovviamente a Milano. Cos’è? Per ora un cantierone. Come faccio a farmi assumere? Leggi qui

Foto del sottoscritto

La costruzione della nuova Fondazione Prada procede e non potrebbe essere altrimenti.

Mentre le risorse umane avvisano i candidati alle nuove assunzioni che entro marzo iniziano i corsi di formazione ed entro il primo maggio si apre ufficialmente — la deadline è in concomitanza con l’Expo — il cantiere ha ancora l’aspetto di un ecomostro.

Ma non è abbandonato. Edilizia e risorse umane infatti procedono speditamente a braccetto — a Milano è impossibile incontrare qualcuno che non abbia fatto almeno un colloquio per la nuova fondazione, i più in gamba sono già al quarto, regolatevi — così siamo andati a farci un giro a ridosso dello scalo FS di porta romana per farci un’idea almeno delle proporzioni dell’impresa edilizia firmata dall’architetto olandese Remment Koolhaas.

Koolhaas, per capire lo stile, una cosa bella l’ha fatta, questa.

Libreria pubblica di Seattle

Via Lorenzini, via Adamello, via Vezza d’Oglio e via Orobia (l’ingresso principale si trova qui, pare) sono il perimetro stradale della Fondazione Prada. L’ampio e deserto scalo ferroviario al di là del muretto di via Brembo fa da barriera acustica all’isolato che sembra una costola staccata dalla città e scagliata a chilometri di distanza dal caos di piazza Lodi (dalla quale dista invece solo 1,2 km, 14 minuti a piedi).

Vi faccio vedere meglio.

Colonna sonora: Spare Parts o Streets of Philadelphia di Bruce Springsteen

A questo punto potrei raccontare del bar progettato da Wes Anderson, ma per questo ci sono i puntuali blogger di moda; dell’accordo con l’Amministrazione comunale che prevede facilitazioni per i cittadini; del prezzo gentrificato del mattone (e infatti ve lo racconto: al di là di via Ripamonti ci sono i Magazzini Generali, a sud di viale Ortles c’è il Plastic, il Santeria Social Club inaugurerà un nuovo spazio di oltre 1.000 mq in viale Toscana); della moda sistema virtuoso di iniezione di capitale nel tessuto astenico dell’Italia — poi però sareste voi a dovermi spiegare perché la moda sì e la nautica invece rifugio dell’impresa malata e collusa e criminale e beona e triviale e villica.

Lascerò invece spazio alle fotografie, così tra 20 anni potrete tornare qui e dire ai vostri figli hai visto? Qui una volta ci vivevano solo i barboni.

L’ingresso principale (?) da via Orobia / largo Isarco
Largo Isarco
Scie chimiche sopra alla nuova Fondazione Prada
Il cantiere su via Giovanni Lorenzini
Via Adamello, sembrerebbe la parte più Koolhaas dell’intero cantiere
Campo lungo si via Adamello

Per i colloqui da Prada, comunque, un consiglio: completo nero e profilo basso.

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Alberto Motta

Communication for VC dpixel / Founder of Rivista Letteraria and DEINCEPS