Carte di plastica: fine dell’era

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3 min readJun 11, 2018

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Nel 1969 l’ingegnere dell’IBM Forrest Parry ha passato un giorno intero a cercare di incollare una striscia magnetica su una carta di credito. La colla deformava la striscia. Era quindi impossibile leggere le informazioni che essa conteneva.

La sera dello stesso giorno, Forrest è tornato a casa e ha parlato con sua moglie, che stava stirando. Lei gli ha suggerito di saldare la striscia con l’utulizzo di un ferro da stiro. Forrest ha fatto alcune prove ed è riuscito a farlo. Il ferro riscaldato fondeva lo strato superiore della carta: l’adesione tra la plastica e la striscia era giusta ad assicurava la fusione tra questi due materiali.

Ecco che sono apparse le carte con una banda magnetica. Di conseguenza sono state usate per pagamenti, programmi di fidelizzazione e controllo degli accessi. In tutte queste operazioni una carta di plastica è in primis il mezzo di identificazione. Il secondo fattore d’autenticazione in questo caso sarebbe l’inserimento di un numero segreto o la password.

Ma le strisce magnetiche sono anche pericolose visto che è facile copiare i loro dati con un semplice lettore di carte. I criminali possono facilmente ‘scremare’ le carte e utilizzare dei metodi aggiuntivi per acquisire sia PIN che password. Per garantire la sicurezza, le carte di plastica con una striscia magnetica sono state sostituite da carte intelligenti con un chip. Inoltre, online sono stati successivamente introdotti i 3D Secure e l’autenticazione a due fattori.

La necessità di migliorare i sistemi di autenticazione, identificazione e pagamento è stata inizialmente dettata dall’uso massiccio di Internet (sia cablato che wireless) e in seguito dall’apparizione di Internet delle cose, che ha a che fare con apparecchiature specializzate.

Con il crescente utilizzo di dispositivi mobili, anche la domanda di soluzioni relative alla sicurezza sta esplodendo, il che porta alla richiesta di migliorare la tecniche di autenticazione, identificazione e pagamento. Tuttavia, l’attuale metodo che garantisce la sicurezza sembra influenzare l’ambiente in una maniera non indifferente. Più aggiornamenti stiamo implementando su queste carte di plastica, maggiore è l’impatto che loro stanno causando sul piano finanziario e ambientale.

Le banche spendono milioni di dollari per emettere carte di plastica con nuove tecnologie (RFID chip e Motion Code). Ma le carte di plastica scadute devono essere cestinate, inquinando, quindi, il nostro pianeta e provocando effetti negativi sia sulla flora che sulla fauna. Nel 2017 sono state prodotte oltre 35 miliardi di carte. Le spese per la loro emissione hanno superato i 20 miliardi di dollari all’anno. Secondo il rapporto del World Economic Forum 2017, entro il 2050 il volume dei rifiuti plastici presenti negli oceani del mondo potrebbe superare la quantità di pesce.

Come possiamo migliorare le nostre tecnologie di sicurezza e proteggere l’ambiente? C’è un modo migliore per eseguire l’autenticazione/pagamenti? E’ questa la fine dell’era delle carte di plastica? Proprio come i PC fissi sono stati sostituiti dai computer portatili e dispositivi mobili, anche le carte di plastica inserite nei nostri portafogli diventeranno prima o poi un ricordo del passato, considerato il danno che hanno causato all’ambiente.

Cosa siamo disposti a fare per migliorare e andare avanti?

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