Il segreto delle canzoni popolari

Audiophonic Arts
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3 min readNov 10, 2019

Scritte per un motivo ma utilizzate per altro

Le canzoni “universali”, quelle note a qualsiasi latitudine del globo terrestre, sono pochissime e detengono svariati record.
Si è portati a pensare che la loro genesi si perda nella notte dei tempi, sommersa da secoli di adattamenti popolari.

Consideriamo ad esempio “Happy Birthday to you”, tradotta in innumerevoli lingue (in italiano Tanti auguri a te).
Legalmente il celeberrimo brano ha data di composizione e autori noti: Mildred e Patty Hill, 1893. Le dispute sulla vera paternità sono state innumerevoli fin da subito ma le due sorelle sono ormai ritenute le compositrici ufficiali, grazie anche alla Warner Music che nel 1988 ne rilevò i diritti per 25 milioni di dollari e che ancora oggi (l’ultimo ricorso è del 2016) cerca di far valere e pretendere royalties sull’utilizzo pubblico di questo brano.

Ben inteso, in Europa il diritto d’autore prevede che un brano diventi di pubblico dominio dopo 70 anni dalla morte dell’autore (o dell’ultimo degli autori): Patti Hill è scomparsa nel 1946 e quindi dal 1 gennaio 2017 il brano è ufficialmente di dominio pubblico.
E dire che le due autrici, insegnanti e musiciste statunitensi, l’avevano composta per iniziare la giornata scolastica come saluto per alunni e insegnanti. Il brano Good morning to all è infatti pubblicato per la prima volta insieme al libro Song Stories for the Kindergarten:

Good Morning To You,
Good Morning To You,
Good Morning, dear children,
Good Morning To All!

Nei trent’anni successivi accadde qualcosa per cui il brano cambiò testo, diventando l’attuale “happy birthday to you” e pubblicato per la prima volta nel 1924 come “Good morning to you” da Robert H. Coleman nella raccolta “Harvest Hymns”.

Più chiaro è invece il caso di “Jingle Bells”, altra canzone popolare che detiene svariati record, tra i quali il brano più “coverizzato” (ben 5000 gli artisti che ne hanno pubblicato la loro interpretazione) e il primo brano trasmesso dallo spazio (dalla Gemini 6 in orbita nel 1965).
In questo caso l’autore è identificato in James Lord Pierpont e il periodo è stabilito introno al 1850–1851, quando il compositore si trovava in Massachusetts per la celebre corsa di cavalli di Medford.
La leggenda narra che a Pierpoint fu chiesto di presentare un brano per festeggiare il giorno del ringraziamento in una scuola, ed egli trasse spunto dalla corsa di cavalli. Il titolo originale è infatti “One Horse Open Sleigh” ma non riscosse molto successo tra i bambini; i genitori invece apprezzarono a tal punto che il brano divenne uno standard, con una prima incisione già nel 1898 da parte dell’Edison Male Quartette per arrivare fino alla più celebre di Bing Crosby (1943) cha ha consacrato il brano a hit mondiale.

Del testo originale è rimasto praticamente tutto, salvo qualche piccolo adattamento, ed è quindi curioso che sia diventato il brano natalizio per eccellenza pur non avendo un benché minimo riferimento al Natale.

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