la nebbia e le pietre

Frammenti & riflessioni, da “Le onde” di Virginia Woolf

Gabriele Rosso
John Doe
1 min readDec 11, 2017

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Le luci aprono lunghe fessure gialle nella piazza. Dal fiume sale una nebbia che riempie questi antichi spazi. Aderisce gentile alle pietre biancastre. Nelle strade di campagna il fogliame è folto, i greggi tossiscono nei campi umidi. Ma qui nella tua stanza siamo all’asciutto. Parliamo tra di noi, siamo soli. Il fuoco si alza e si abbassa, e fa brillare i pomi di ottone.

Virginia Woolf, Le onde (1931), Einaudi 2014, p. 61.

La nebbia che aderisce gentile, i greggi che tossiscono. Noi distanti, ci difendiamo dalla natura isolandoci tra le mura delle nostre case, in cui permettiamo al fuoco di entrare per scaldarci. E parliamo, ma siamo soli. Soli perché lontani dal mondo esterno, soli perché parliamo senza ascoltarci.

Parlo veloce, passeggiando avanti e indietro nella stanza, per nascondere la mia agitazione. Detesto i tuoi fazzoletti unti — macchierai la tua copia del Don Juan. Non mi ascolti.

Virginia Woolf, Le onde (1931), Einaudi 2014, p. 62.

L’umanità nevrotica si arrende di fronte al senso di sconfitta che dà il non essere ascoltati. Mentre fuori la nebbia aderisce gentile alle pietre biancastre, disegnando con grazia la selvatica armonia del mondo naturale.

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Gabriele Rosso
John Doe

Editor & copyeditor, mi interesso e scrivo di gastronomia, libri, politica e cultura. Ph.D. in Studi Politici.