protocolli e piani

Gabriele Rosso
John Doe
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3 min readJan 22, 2019

Ho avuto un deja vù.

Richard Nikolaus Coudenhove-Kalergi

L’Italia intera si è accorta, anche se un po’ per caso, che Elio Lannutti, ex bancario, fondatore e presidente dell’Adusbef, poi giornalista professionista, poi senatore con l’Italia dei Valori dal 2008 al 2012, e quindi capolista (e ovviamente eletto) del Movimento 5 Stelle al Senato per il Lazio nel 2018, ha condiviso sui suoi canali social quella che, con lessico contemporaneo, potremmo definire la più grande bufala della storia, vale a dire I Protocolli dei Savi di Sion. Una “robetta” che ha contribuito con forza a preparare il terreno culturale in cui poi è germogliato niente meno che l’Olocausto, quella cosa di cui purtroppo molti di noi si ricordano solo con l’avvicinarsi del Giorno della Memoria (toh, è in arrivo!). Aspramente criticato, Lannutti ha preso le distanze da se stesso: che bella immagine, se non fosse tutto molto tragico. Lo ha fatto dicendo, secondo quanto riportato dai principali mezzi di informazione, che non condivide necessariamente il contenuto degli articoli che condivide: bello anche il gioco di parole, se di nuovo non fosse tutto molto tragico.

Nel pieno del polverone, con Luigi Di Maio che prende le distanze (pure lui!) dal suo senatore invece di chiederne le dimissioni, rischia tuttavia di sfuggirci un “piccolo” dettaglio. Mentre i gialli complottisti à la Lannutti sfarfallano con i Protocolli, da un bel po’ di tempo i loro compagni verdi della Lega, che a dire il vero sembrano sempre più neri, sfarfallano con un’altra bufala pericolosissima, vale a dire il piano Kalergi, che un articolo di Vice del 2016 raccontava con dovizia di particolari. Per farla breve Salvini, insieme alla Meloni e a tutta la galassia nuovofascista che gli gira intorno, non ha mai nascosto di credere che esista un piano più o meno segreto per la sostituzione della popolazione europea con orde di stranieri brutti e cattivi, così da creare un nuovo europeo meticcio e indebolito nei suoi caratteri, più facile da manipolare per i poteri forti, o le élites, che dir si voglia. Navigando qua e là, si possono facilmente trovare insinuazioni su regie ebraiche, sorosiane e boldriniane (per l’Italia) del piano Kalergi, insinuazioni che ci raccontano molto del non detto che circola intorno alla retorica dei più feroci oppositori dell’immigrazione in Europa. Insomma, il piano Kalergi in quanto a fuffa e pericolosità culturale ha pochissimo da invidiare ai Protocolli dei Savi di Sion. Anzi, dirò di più: non possiamo fare a meno di considerarli parenti stretti. Quindi mentre ci scandalizziamo per l’uso che viene fatto dei Protocolli, ricordiamoci di scandalizzarci anche per la diffusione strisciante delle parole d’ordine del piano: se può servire, teniamo presente che lo stesso Lannutti il 15 luglio del 2018 scriveva su Twitter «Immigrazione: invasione programmata per la sostituzione dei popoli europei. Con la partecipazione straordinaria di Cosa Nostra, Soros, il criminale speculatore sulla lira e delle mafiomassonerie», testimoniando di suo pugno una convergenza complottista, razzista e delirante tra una parte del Movimento 5 Stelle e Lega.

Una triste dimostrazione che la culla del razzismo e dell’intolleranza si è fatta di nuovo affollata, e che, citando la celebre opera di Francisco Goya, “il sonno della ragione genera mostri”.

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Gabriele Rosso
John Doe

Editor & copyeditor, mi interesso e scrivo di gastronomia, libri, politica e cultura. Ph.D. in Studi Politici.