la torre d’avorio sta bruciando

Potere al popolo, dalla citizen science alla critica gastronomica che non muove (quasi) più nulla.

Gabriele Rosso
John Doe
2 min readNov 28, 2017

--

Su Aeon è uscito un articolo a firma di Philip Mirowski, professore della University of Notre Dame, che prende di mira la cosiddetta citizen science. L’articolo è qui, è in inglese e vale il tempo speso nella lettura. Riassumendo in modo brutale, racconta come si stia sviluppando una nuova branca della ricerca scientifica, al di fuori del controllo delle università e dei centri di ricerca tradizionali, fondata sulla raccolta e l’uso di dati (spesso big data), e che si appoggia a network e cloud di archiviazione. Un fenomeno che i fan della citizen science descrivono come sostanziale democratizzazione del sapere, e di cui tuttavia beneficiano soprattutto grandi corporation e poteri governativi. Dentro c’è di tutto, dall’anti-vaccinismo alla sfiducia per qualsiasi esperto, dal negazionismo del riscaldamento globale alla fede (sincera e/o ingenua) nella conoscenza che arriva dal basso.

Leggere per credere.

Il tema ricorda molto quanto sta succedendo in ambito gastronomico con il tracollo della critica. Un tracollo che è prima di tutto una perdita di legittimità e credibilità, e poi di copie di guide ai ristoranti vendute. TripAdvisor e i suoi fratelli hanno infatti segnato la nascita della citizen critic, di quella critica cioè che non si fonda sugli esperti, che è alla portata di tutti, che è volontaria, gratuita e amatoriale, e che non riconosce autorità alcuna al bolso “signor Anton Ego di Ratatouille” di turno.

#sarebbeadire che…

Deep down, the root presumption of citizen science is that the person in the street wants to mimic many of the activities of real scientists — dispensing only with the painful inconvenience of a real disciplinary initiation.

Che potremmo tradurre e modificare così:

In fondo il presupposto fondamentale della citizen critic è che l’uomo della strada vorrebbe imitare molte delle attività dei veri critici gastronomici — facendo a meno soltanto della dolorosa fatica di una vera iniziazione alla disciplina.

--

--

Gabriele Rosso
John Doe

Editor & copyeditor, mi interesso e scrivo di gastronomia, libri, politica e cultura. Ph.D. in Studi Politici.