Superare gli standard

Quando le abitudini ostacolano l’evoluzione 

Leonardo Previ
Jugaad in Italy

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Quando mi sono domandato perché mai le tastiere dei computer fossero tutte uguali mi è tornata in mente la macchina da scrivere che usavo prima che i PC fossero inventati, diversi anni fa. Anche le tastiere delle macchine da scrivere sono tutte uguali ed è a partire da quelle tastiere che ha preso forma la configurazione dei tasti dei computer. Questo spiega perché tutti noi compiamo ogni giorno certe specifiche sequenze di gesti, quando digitiamo sul nostro computer o sul nostro telefono. Ma non spiega perché le tastiere delle macchine da scrivere fossero state progettate proprio così. La ragione è semplice. Quando le macchine da scrivere iniziarono a essere diffuse non esisteva uno standard universale nella disposizione dei tasti. Ciascun produttore faceva di testa propria e gli utilizzatori si adattavano. Con la crescente diffusione di questo innovativo strumento di scrittura la rapidità di battitura dei dattilografi crebbe a tal punto che i martelletti delle macchine si sovrapponevano con frequenza, inceppavano il meccanismo e ostacolavano la prestazione. Qualcuno decise quindi di analizzare con molta attenzione la sequenza compositiva delle parole più frequenti nelle lingue europee più diffuse e disegnò una tastiera che aveva lo scopo di rallentare la digitazione, disponendo le lettere d’uso più frequente nelle posizioni più lontane. Il design di questa tastiera “ostacolante” fu talmente ben congegnato che le mani dei dattilografi vennero effettivamente rallentate e i martelletti s’inceppavano assai meno di frequente. Così la tastiera QWERTY fu adottata da un crescente numero di produttori di macchine da scrivere e, in breve, divenne uno standard universale.

Molti anni dopo l’adozione di questo standard, quando si è trattato di stabilire come disporre i tasti sui primi PC, ci si è accorti che i potenziali utilizzatori di computer erano abituati alle macchine da scrivere e avrebbero quindi mal sopportato l’idea di cambiare le proprie abitudini di digitazine. Perciò venne adottato lo standard QWERTY. In questo modo tutti noi oggi usiamo tastiere che rallentano la nostra scrittura, sebbene i martelletti non ci siano più. Ogni giorno ognuno di noi subisce il potere negativo di uno standard che è diventato impossibile sradicare, sebbene ostacoli la nostra vita — chi mai vorrebbe mettere sul mercato una tastiera che controverte uno standard secolare?

Si dice spesso che per disertare i luoghi comuni occorre coraggio e determinazione. Non va dimenticato che occorre anche una buona dose di consapevolezza. Se s’intende offire il proprio contributo all’innovazione, occorre tenere ben presente che gli standard non provengono da leggi immutabili bensì da decisioni arbitrarie che si sono trasformate in abitudini. La jugaad aiuta a riconoscere nei nostri standard organizzativi uno degli ostacoli più ingombranti sulla strada dell’innovazione. Domandare perché le cose si fanno come si fanno significa compiere il primo passo verso il riconoscimento di nuove strade, dove le cose si potrebbero persino fare meglio.

Macchina da scrivere Valentine, da Wikipedia

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Leonardo Previ
Jugaad in Italy

Lifelong apprentice, cultural entrepreneur, systems thinker. Main current interests: jugaad innovation, perimetral economy. www.trivioquadrivio.com