Lo snodo narrativo del Risveglio della Forza: Maz Kanata

Stefano Pace
L’economia di Star Wars
9 min readApr 19, 2016

Spoiler alert: non procedere nella lettura se non hai ancora visto “Star Wars — Il Risveglio della Forza”

Maz Kanata

I personaggi apparentemente minori dei film possono essere snodi delle storie. Possono dare una direzione ai personaggi principali e far procedere il racconto. Possono fornire fattori decisivi alla storia. Maz Kanata è uno di questi fulcri narrativi nel Risveglio della Forza. Qui non ci si concentra tanto sulle interpretazioni della natura del personaggio (dalle più sottili alle più fantasiose) che popolano il mondo degli esegeti di Star Wars. [Anche solo per seguire il filo di queste interpretazioni e genealogie, avrei bisogno di una conoscenza enciclopedia della saga che non ho…]. Si prova piuttosto a tratteggiare il valore narrativo del personaggio.

Kanata chi?

Maz Kanata è una figura aliena della parte piratesca degli universi di Star Wars. Appartiene forse alla famiglia aliena dei Gossam (per quanto questo dato possa aggiungere qualcosa…). Pelle rugosa, con un abito non propriamente alla moda (anche se è difficile definire una moda unica in Star Wars), Maz Kanata ha un aspetto dimesso — pur nella vivacità del temperamento — che quasi contrasta con la descrizione eroica che ne fa Han Solo ai suoi compagni di viaggio.

Secondo i dati recuperabili nei siti dedicati alla saga e per quanto si evince dal film, Maz Kanata ha più di mille anni (il che spiega alcune rughe…) ed è proprietaria di un castello sul pianeta Takodana. L’edificio funge anche da ritrovo per contrabbandieri e passanti assortiti, in una tipica ambientazione da Star Wars. C’è chi ha addirittura notato (con occhio felino) la presenza della bandiera di Boba Fett fra i vari drappeggi all’ingresso dell’edificio. Il castello, nel passato, sarebbe stato luogo di uno scontro epico fra Sith e Jedi, il che ne aumenta il carico di valore per la storia della saga. La statua con le fattezze di Maz Kanata, all’ingresso del complesso, testimonia la rilevanza del luogo e del personaggio. Proprio quella statua cadrà rovinosamente, come tutto il castello, sotto i colpi dell’attacco del Primo Ordine.

Ingresso del castello e ritrovo di Maz Kanata [Fonte]

Maz Kanata è figura non del tutto identificata. Non dichiara esplicitamente di appartenere ai cavalieri Jedi, né sembra possedere la Forza; è però sensibile a essa e può identificare la presenza della Forza in altri esseri.

Visti gli aspetti non del tutto chiari, intorno a questo personaggio si sono formate teorie e congetture di vario genere. Star Wars semina abitualmente simboli ed elementi vari sui quali fan e pubblico possano esercitare la propria elaborazione di significati. L’universo espanso di Star Wars si nutre di queste elaborazioni. C’è chi riconduce il nome Maz Kanata all’espressione spagnola “más que nada” (meglio di niente), che farebbe pensare a un personaggio con poteri ulteriori rispetto a quelli apparenti, che magari saranno presentati nei prossimi episodi della saga. Secondo altri, il nome Kanata richiamerebbe invece la spada tradizionale giapponese katana. Una spada (quella di Luke Skywalker) è del resto l’oggetto essenziale del contatto fra Maz Kanata e Rey. Tuttavia, non è facile distinguere fra deduzioni ragionevoli (pur se nel mondo di fantasia di Star Wars) e suggestioni basate solo su assonanze.

La consegna della spada

Rey, Finn e Han Solo visitano Maz Kanata nel suo castello. In una scena essenziale per la storia, Rey viene richiamata nei sotterranei del castello da una strana energia e ha una sorta di esperienza mistico-onirica, legata alla Forza — o energia simile — che in qualche modo entra in contatto con lei. Immagini, suoni, sensazioni si sovrappongono (per la gioia dei fan, scatenati nell’interpretare ogni frammento della scena, alla caccia di significati nascosti e indizi). Al termine dell’esperienza, Rey rinviene in una cassa la lightsaber di Luke Skywalker (e appartenuta in precedenza ad Anakin Skywalker). Maz Kanata rivela la natura della spada e la consegna a Rey (che, impaurita, rifiuta e scappa).

La consegna della spada da Maz Kanata a Rey [Fonte]

Si tratta di una scena essenziale per il film e per i futuri episodi. È grazie a quella rivelazione e (mancata) consegna che Rey entra a far parte — anche se in modo non completamente chiarito — del mondo della Forza. Secondo alcuni (e si entra nella interpretazioni più esoteriche…) l’intera sequenza onirica sarebbe addirittura generata da presunti poteri di Maz Kanata. O, più prosaicamente, l’esperienza e i flashback di Rey sarebbero (anche) un modo per ricordare agli spettatori un po’ della storia della saga.

Prima di quel momento centrale e della consegna della spada, Rey era semplicemente una componente della squadra casualmente (casualmente?) formatasi con Finn, Han Solo e Chewbacca. Maz Kanata rompe questo ruolo semplificato e lo fa crescere. Grazie a Maz Kanata, Rey passa da protagonista del film a protagonista della saga intera. Nella struttura narrativa delle storie e dei miti (spesso richiamata dagli osservatori di Star Wars) un personaggio come Maz Kanata agisce con una duplice funzione:

  • Invia l’eroina verso la sua missione. Missione che inizia in pratica con la spada e che rimane legata ad essa, dato che la scena finale del film è la riconsegna della spada da parte di Rey al suo mitico proprietario: Luke Skywalker;
  • È anche colei che rivela all’eroina, anche se in modo incompleto, i poteri di cui Rey può avvalersi e il mondo in cui sta per addentrarsi.

Invio verso la missione e rivelazione. Da notare che le due azioni sono parziali. Una tappa narratologica intenzionalmente incompleta. Non si specifica in modo compiuto in cosa consista la missione (Luke Skywalker è ancora vivo? E dove? Non si sa fino alla fine del film (e anche in quel caso non si aggiunge molto) e una qualche entità ha sì contattato Rey, ma in modo confuso e ambiguo. Questa mancanza di completezza fa parte del tessuto narrativo di Star Wars (e di altre saghe) dove il mistero è essenziale e si fa cenno invece che spiegare apertamente. Nel caso dello scambio fra Maz Kanata e Rey, però, c’è un oggetto tangibile che contrasta con la confusione del viaggio onirico di Rey: la spada. E non una spada qualsiasi, bensì la spada, quella di Luke Skywalker. L’eroina riceve in modo esplicito lo strumento principe e mitico dei cavalieri Jedi, senza sapere altro, entrando anzi in una nuvola di confusione su quanto le sta accadendo. Rifiuta la spada e fugge: l’invio alla missione non avviene. Sorge un contrasto fra una sapienza millenaria — quella di Maz Kanata — è una giovane protagonista che inizia un cammino di cui invece non ha conoscenze stabili. Si tratta di una diversità non risolta dal contatto fra le due. La traduzione della sapienza di Maz Kanata non avviene, né Maz Kanata accompagnerà Rey nel suo cammino. Si tratta di una rivelazione e invio evocativi, non specifici.

Si ha uno snodo che apre molte possibilità narrative. Se Il Risveglio della Forza riguarda l’equilibrio della Forza, il temperamento del lato oscuro e del lato chiaro, allora il rifiuto iniziale della spada da parte di Rey può essere cenno a un personaggio che non accetta in modo diretto il lato chiaro, ma che deve attraversare personalmente i due lati per poterne trovare un bilanciamento. I personaggi iniziano a emanciparsi dalla Forza, grazie a Rey? Si ridefiniscono i confini fra Forza e esseri umani?

Yoda reloaded? Forse di più

La somiglianza di Maz Kanata con Yoda farebbe pensare a una Jedi o comunque a qualcuno legato ai cavalieri, come notato da vari osservatori della saga. Maz Kanata sarebbe allora, nel Risveglio della Forza, l’equivalente di Yoda nei confronti di Luke Skywalker: personaggio chiave che risveglia o riconosce nel protagonista (Luke Skywalker in precedenza, Rey nell’attuale film) la presenza della Forza e lo indirizza verso il suo controllo.

Yoda e Maz Kanata a confronto

L’origine di Maz Kanata, secondo alcune ricostruzioni, non deriverebbe da Yoda. J.J. Abrams si sarebbe ispirato a una sua insegnante, Rose Gilbert, scomparsa a 95 anni prima che il film fosse terminato. Abrams voleva un personaggio che fosse “authentic, despite being a wild fantasy” e che portasse un senso di saggezza imperitura.

Se — come indicato da molti — il Risveglio della Forza è una rivisitazione del primo storico film della saga, la simmetria sembrerebbe piena: “As for Maz Kanata, her role is akin to Yoda in The Empire Strikes Back. Think about it — a short, elderly alien who speaks about the puzzling complexities of the galaxy. And Luke is the new Obi-Wan Kenobie”. Si avrebbe quindi l’equivalenza Maz Kanata : Rey = Yoda : Luke Skywalker. Se poi Rey fosse in qualche modo legata a Luke Skywalker (figlia?), dalla suddetta equivalenza potrebbe discendere un qualche legame fra Maz Kanata e Yoda. La differenza essenziale è, naturalmente, nel tratteggiare due figure femminili (Maz Kanata e Rey) e non maschili, aggiornando il mito di Star Wars. Il mondo di Star Wars sta scoprendo una nuova Forza? La forza di sintesi del femminile, dopo anni di tesi-Light Side contro antitesi-Dark Side? La vera forza non è possedere la Forza, bensì riuscire a bilanciare i suoi lati opposti (aspetto evidente citato in vari commenti sul film). Se l’equilibrio deve essere raggiunto, è un personaggio femminile come quello di Rey ad avere la capacità di farlo.

Questo snodo narrativo trova eco nel personaggio di Kylo Ren. Kylo Ren è figura malefica, ma il richiamo del lato chiaro della Forza è intenso in lui, forse più di molti altri personaggi della saga. Alla fine, Kylo Ren fa pendere la bilancia verso il lato oscuro, non senza sofferenza.

Gli occhiali e la Forza che si attenua

Ciò che rileva non è l’esistenza di un legame fra gli attuali personaggi e quelli del passato. La genealogia di Star Wars è argomento da esperti della saga. Ciò che risulta interessante è invece il fatto che sia Maz Kanata che la stessa Rey — almeno in parte, finché non avverrà una piena maturazione del personaggio — sono prive di segni evidenti di poteri superiori. Maz Kanata avverte sì la Forza e ha conoscenze profonde — che solo nei prossimi episodi avremo forse modo di osservare — ma non è depositaria di palesi poteri superiori. Il contrasto dell’aspetto dimesso e di un potere straordinario è uno degli elementi tipici di Star Was (a partire dallo stesso Yoda). Nel caso di Maz Kanata tale contrasto debole-forte è enfatizzato da un dettaglio: gli occhialoni, che testimoniano una natura personale corporea e limitata, non mistico-magica.

Prima dell’uscita del film, J.J. Abrams sottolineava (aizzando gli esegeti…) l’importanza degli occhiali di Maz Kanata: “I had this pitch about these goggles that she wore. Her eyes are an important aspect of her character, and you’ll see how it plays out.” In uno spot precedente l’uscita del film, la voce di Maz Kanata recitava “have lived long enough to see the same eyes in different people. I see your eyes. I know your eyes.” Occhiali, occhi. Tutto orbita (è il caso di dirlo…) intorno agli occhi di Maz Kanata.

Maz Kanata discute con Han Solo [Fonte]

In una scena, Maz Kanata si avvicina a Finn e lo guarda con attenzione, muovendo le lenti dei suoi occhiali per migliorare la vista. Gesto da anziana del futuro, non da mistica in grado di leggere un’anima. Gesto dettato da una limitante miopia, non dall’illimitato potere. Se Maz Kanata avesse la Forza, sarebbe attenuata dal tempo? Si può immaginare una Forza che perde di intensità?

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