Corea del Nord, è guerra diplomatica con la Malesia

A quasi un mese dall’assassinio di Kim Jong-nam, le accuse a vicenda tra i due Paesi e la scarsa chiarezza sull’accaduto stanno provocando una guerra diplomatica con pochi precedenti

La Bilancia
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3 min readMar 9, 2017

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Kim Jong-un, Leader supremo della Repubblica Popolare Democratica di Corea dal 2011.

I rapporti tra la Corea del Nord e la Malesia non sono mai stati così tesi. Il motivo dell’astio è l’uccisione di Kim Jong-nam, il fratellastro del dittatore nordocoreano Kim Jong-un, ucciso a Kuala Lumpur — capitale della Malesia — il 13 febbraio. In seguito all’assassinio, la Nord Corea si aspettava che l’intelligence malesiana conducesse in maniera diversa le indagini, a loro dire in maniera migliore, per scoprire i colpevoli. La Malesia dal canto suo non vuole sentire ragioni, ritenendo di aver fatto a pieno il proprio dovere.

Questo ha portato entrambi i paesi ad espellere i rispettivi ambasciatori, impedendo anche da qualche giorno ai cittadini dell’altro paese di lasciare il territorio nazionale.

Kim Jong-nam, fratellastro del leader nordcoreano Kim Jong-un, assassinato il 13 febbraio 2017 all’Aeroporto Internazionale di Kuala Lumpur (Malesia).

Come riporta il Guardian, la Corea del Nord ha iniziato a storcere il naso quando la Malesia ha convocato sette cittadini nordcoreani per interrogarli in seguito all’omicidio, decidendo anche di mantenere il corpo di Kim Jong-nam a Kuala Lumpur per condurre l’autopsia. La Corea del Nord ha letto in questo gesto un tentativo da parte della Malesia di sfruttare a proprio favore questo avvenimento, tramando segretamente alle sue spalle con la Corea del Sud.

Per questo Kim Jong-un ha fatto sapere, martedì scorso, che sarebbe stato vietato ai cittadini malesi di lasciare la Nord Corea finchè il tutto non si fosse risolto in maniera adeguata. La Malesia non l’ha presa bene e ha risposto con la stessa moneta.

Il Ministro degli Esteri sudcoreano, Yung Byung-se, ha definito l’accaduto “un incidente molto serio”.

Nel mentre, le indagini sulla morte di Kim Jong-nam continuano: grazie all’autopsia si è accertato che la morte è avvenuta per effetto dell’agente nervino VX, una sostanza considerata arma chimica. Le uniche due accusate al momento sono due donne, una di nazionalità indonesiana e una vietnamita. La versione della Corea del Nord è che queste due donne siano innocenti e il mandante dell’omicidio sia la Corea del Sud. Per la polizia malesiana, invece, Kim Jong-nam è stato assassinato proprio per volere della leadership nordcoreana a causa dei molti dissidi interni alla famiglia regnante.

L’eccezionalità dei fatti è stata sottolineata dalla BBC, che ha fatto notare quanto siano rari casi diplomatici di questo tipo e che i provvedimenti presi da entrambi i paesi violano diverse norme del diritto internazionale, nonostante siano ufficialmente solo temporanei. La situazione rischia di diventare pericolosa e sfociare in qualcosa di molto più serio di alcune semplici ripicche.

Matteo Serra

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