Serie tv: 5+1 serie da vedere assolutamente

Tancredi Vena
La Bohème
Published in
7 min readFeb 9, 2021

Nel mondo dell’intrattenimento c’è stata per molto tempo una netta distinzione tra TV e cinema: la prima, dedicata principalmente alle famiglie, era guardata dall’alto in basso dal secondo, che era invece osannato dalla critica. Tuttavia, sempre più di recente, il distacco tra le due si accorcia e talvolta, un prodotto per la TV è addirittura in grado di dimostrarsi degno del mondo del cinema; in questo articolo mostrerò (rigorosamente nell’ordine di uscita delle serie) questi casi:

Menzione Onorevole) THE CLONE WARS:

The Clone Wars è una serie animata creata da George Lucas e Dave Filoni, trasmessa fra il 2008 e il 2013 su Cartoon Network, per le prime cinque stagioni; nel 2014 approdata su Netflix per la sesta stagione e infine conclusa con una settima stagione nel 2020 su Disney +. Ambientata nell’universo di Star Wars, prosegue le vicende delle Guerre dei Cloni, fra Episodio II ed Episodio III, e la settima stagione arriva addirittura ad incastrarsi nella narrazione di Episodio III. Ciò che è più bello di questa serie è l’enorme approfondimento dei personaggi, in particolare di Anakin, Obi Wan, numerosi cloni, fra cui il Capitano Rex e il Comandante Cody, e soprattutto del nuovo personaggio introdotto: Ahsoka Tano. Nel corso delle stagioni la padawan di Anakin cresce con il maestro apprendendo importanti lezioni di vita, legandosi ai cloni che, come viene mostrato per tutte le stagioni, non sono solo macchine addestrate alla guerra, ma persone con sentimenti. Questo è un fattore che era probabilmente mancato ai film, i quali mettevano in luce i cloni per le armi umane che dovevano essere. L’apoteosi della serie è raggiunta con la settima stagione, la quale termina la splendida narrazione con un finale strappalacrime: vedere i prequel dopo aver visto questa serie avrà un effetto completamente diverso.

1) 24:

24 è stata creata da Robert Cochran e Joel Surnow e trasmessa dalla rete televisiva FOX fra il 2001 e il 2010 in otto stagioni e poi, per via della grande richiesta, in una stagione finale nel 2014. Il protagonista è l’agente dell’antiterrorismo di Los Angeles (CTU) Jack Bauer, interpretato da Kiefer Sutherland, che deve sventare attacchi terroristici di interesse globale. Questa serie TV non annoia mai, nonostante, ovviamente, nel corso delle nove stagioni ci siano elementi ricorrenti; ed è ricca di colpi di scena che danno l’impossibilità di prevedere la successiva mossa. La sua più importante peculiarità, novità assoluta nel mondo della TV, è la metodologia di narrazione: vengono raccontate 24 ore in 24 puntate, ogni puntata copre un’ora del giorno, e i fatti sono narrati in tempo reale. Per far sì che la narrazione dei vari personaggi sia continua e appunto, reale, viene utilizzato uno schema a riquadri (solo per alcune scene) con addirittura un orologio digitale che compare ogni tanto per tenere traccia del tempo. Inoltre, nel seguire le vicende dei protagonisti nel corso delle stagioni, è facile stabilire un rapporto di empatia con tutti i personaggi.

2) LOST:

Lost è una serie TV creata da J.J. Abrams, Damon Lindelof e Jeffrey Lieber, prodotta da ABC e andata in onda fra il 2004 e il 2010 per un totale di sei stagioni. La trama segue le vicende dei passeggeri dell’aereo Oceanic 815, precipitato su una misteriosa isola, e della loro lotta per la sopravvivenza. Sebbene all’apparenza la trama possa sembrare banale, in realtà non è così: l’isola deserta, infatti, cela numerosi misteri che trasformano la serie da una semplice sopravvivenza ad una complessa filosofia che fa interrogare i personaggi sul significato, certamente non casuale, della loro presenza sull’isola. La narrazione è resa interessante dal continuo uso dei flashback e dei flashforward utilizzati e dalla caratterizzazione di moltissimi personaggi, esplorati per l’intero corso delle sei stagioni e di cui vengono mostrati scorci della vita prima di ritrovarsi sull’isola. Come accade spesso in prodotti dai concetti filosofici, il finale è aperto ad interpretazione.

3) BREAKING BAD:

Breaking Bad è una serie TV creata da Vince Gilligan andata in onda fra il 2008 e il 2013 sull’emittente AMC; è formata da 5 stagioni per un totale di 62 episodi. La trama tratta di un professore di chimica di un liceo di Albuquerque che, diagnosticato un cancro ai polmoni allo stato terminale, inizia a cucinare metanfetamina per garantire un futuro alla famiglia. Questa serie ha rivoluzionato il mondo della televisione, diventando una delle serie più conosciute, per via della narrazione, un complesso viaggio di cinque stagioni, ma soprattutto per la caratterizzazione dei personaggi. Se dovessi pensare al personaggio sviluppato meglio nella storia della TV, mi verrebbe sicuramente in mente Walter White: Vince Gilligan riesce a trasformarlo “da Mr. Chips a Scarface”, da un uomo giusto e buono ad un criminale spietato. Nel corso delle stagioni è mostrata la sua evoluzione e la distruzione che si porta appresso, che si ripercuote anche sui personaggi secondari, anche questi caratterizzati molto nel dettaglio. Nonostante la prima stagione abbia un tono molto diverso dalle successive è proprio in questa che Walter White pronuncia una delle frasi più significative della serie: “Tecnicamente, la chimica è lo studio delle sostanze, ma io preferisco vederla come lo studio dei cambiamenti”, e sono proprio radicali i cambiamenti che subirà la sua persona. Oltre alla narrazione, anche la resa visiva è spettacolare: l’utilizzo dei colori (sempre pensati con una determinata simbologia), dei luoghi ma anche della regia rendono la storia ancora più godibile.

4) IL TRONO DI SPADE:

Il Trono di Spade è una serie TV realizzata tra il 2011 e il 2019 in otto stagioni da David Benioff e D.B. Weiss prodotta da HBO; le prime cinque stagioni sono tratte dai romanzi de Le Cronache del Ghiaccio e del Fuoco di George R.R. Martin, mentre le ultime tre sono state interamente create dagli sceneggiatori. Ambientata in un’epoca medioevale, narra le vicende di nove importanti casate in lotta per il dominio dei Sette Regni. La serie copre la narrazione di moltissimi personaggi provenienti dalle differenti casate le cui storie si intrecciano in un epocale conflitto. Sebbene l’ultima stagione sia stato un grande errore, le prime sette sono assolutamente stupende, il lungo viaggio delle 73 puntate ne vale veramente la pena. Sin dalla prima stagione si capiscono i punti di forza della serie: le ambientazioni sono sempre spettacolari e azzeccate (corrispondono con le descrizioni dei libri), i dialoghi sono scritti egregiamente e sono in grado di lasciare col fiato sospeso lo spettatore, cosa che non si direbbe di un dialogo. Il Trono di Spade non è solo combattimenti e draghi, una gran parte della serie è anche basata sugli intrighi di corte, tradimenti, matrimoni e tanto altro. Ma l’aspetto migliore è secondo me la caratterizzazione dei personaggi: moltissimi hanno uno sviluppo incredibile lungo la durata delle sette stagioni (purtroppo l’ottava stagione ha invalidato gli archi narrativi di alcuni personaggi, per questo io semplicemente fingo che non esista e mi godo soltanto la resa grafica, che è perfetta anche nell’ultima stagione) ed è quindi facile immedesimarsi nella situazione. Un altro aspetto per cui Il Trono di Spade dovrebbe essere vista da tutti è l’originalità; questa è una serie che non fa sconti a nessuno, neanche ai protagonisti, nel gioco dei troni si vince o si muore, non ci sono terre di nessuno e nessuno è al sicuro.

5) DARK:

Dark è una serie TV tedesca prodotta da Netflix e creata da Baran Bo Odar e Jantje Friese, distribuita fra il 2017 e il 2020 in tre stagioni. In un paesino della Germania, due ragazzi scompaiono improvvisamente. Il ritrovamento dei ragazzi è il cardine della serie, ma questa non è una semplice investigazione, infatti presto si capisce che c’è qualcosa di molto più profondo nella storia. Dark, infatti, più che essere un giallo, è una serie fantascientifica in cui viene esplorato il concetto dei viaggi nel tempo e degli affascinanti paradossi temporali; proprio per questo è piuttosto complicata da seguire, anche per via delle contorte parentele fra i personaggi. Nonostante ciò, è una serie realizzata benissimo dal punto di vista della fotografia: le ambientazioni tetre di Winden aiutano a creare l’atmosfera inquietante. Anche le musiche sono ottime, infatti oltre alla colonna sonora originale in ogni episodio, a circa tre quarti della durata, è presente un momento in cui si sente solo una canzone e le scene passano in sottofondo, questo momento aiuta gli spettatori a rilassarsi e a pensare a ciò che hanno appena visto. Gli attori sono stati scelti alla perfezione, attori diversi che interpretano lo stesso personaggio in età differenti hanno una somiglianza incredibile. La serie non delude mai anche grazie ai continui colpi di scena e all’originale trama che non si vede tanto spesso.

Tancredi Vena

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