ANIME: Chainsaw Man

La Boheme Redazione
La Bohème
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3 min readJun 7, 2023

di Daniel Jaku

A chiunque abbia mai letto un manga o visto un anime, il nome di questa serie non suonerà di certo nuovo, ma a tutti coloro che non si sono mai cimentati nella lettura del classico fumetto giapponese piuttosto che nella visione dell’opera animata, questo nome potrà suonare assai stravagante. L’opera in questione è Chainsaw Man, anime tratto direttamente dal manga di Tatsuki Fujimoto, che conta 18 milioni di copie in circolazione, sia digitali che cartacee.

Prima di parlare della trama dobbiamo parlare del contesto in cui si svolgono tutte le vicende. Colonna portante della creazione di Fujimoto sono i diavoli, che nascono dalle paure umane. In moltissimi casi sono ostili verso gli umani, in altri casi invece sono proprio questi ultimi a stringere dei patti o, straordinariamente, amicizie con alcuni diavoli. Così farà il nostro protagonista Denji.

Orfano di entrambi i genitori, Denji vive con il suo cane “motosega”, Pochita, che ha salvato da piccolo donandogli un po’ del suo sangue mentre vagava morente nelle sue vicinanze. Insieme lavoreranno per la Yakuza, cercando di guadagnare abbastanza soldi per mettere qualcosa sotto i denti.

Sarà proprio la nota mafia giapponese a uccidere Denji, dandolo in pasto al diavolo-zombie. In questa occasione interverrà Pochita, decidendo di donargli il suo cuore per salvarlo dal diavolo zombie, come Denji stesso lo aveva aiutato in passato. Una volta diventato un ibrido tra umano e diavolo, Denji ucciderà sia i suoi creditori, diventati zombie, sia il diavolo stesso che lo aveva precedentemente ucciso. Dopo lo scontro, un membro della Pubblica Sicurezza lo raggiungerà e, dopo essersi accertato delle sue condizioni, deciderà di portarlo con sé.

Il membro in questione è Makima, una donna ai vertici della sopracitata associazione, che si occupa di uccidere i diavoli. Lei prometterà a Denji la possibilità di un pasto caldo e un alloggio in cambio di un impiego come agente dell’associazione, proposta che il protagonista accetterà senza esitazione. Lavorerà poi con altri due colleghi, un umano di nome Aki Hayakawa, compagno molto introverso e professionale, e Power, il diavolo-sangue amichevole e molto impulsivo. Insieme coopereranno con l’obiettivo di uccidere il diavolo-pistola, uno fra i più pericolosi mai esistiti.

La serie è stata curata dallo studio MAPPA, molto famoso per diverse opere già realizzate in precedenza: tra le più note troviamo L’Attacco dei Giganti, Vinland Saga, Jujutsu Kaisen e altre. L’anime è costituito da 12 episodi ed è stato rilasciato nel periodo tra ottobre e dicembre.

La serie di per sé vanta molti aspetti interessanti: primo fra tutti è sicuramente la OST (original sound track) Kick Back di Kenshi Yonezu, che conta circa 220 milioni di ascolti su Spotify. Un altro è l’opening, uno spezzone iniziale in cui si intravedono scene dell’anime: rimanda a moltissime opere famose, come Pulp Fiction, Il Grande Lebowski, Fight Club e addirittura la Divina commedia.

L’ultima perla sta nelle ending, tutte diverse in ogni episodio e quindi con OST diverse tra loro. La serie è molto fluida nonostante l’utilizzo della CGI (computer generate imagery, grafica computerizzata) a livello grafico, che non ne infastidisce la visione, ma la rende anzi molto più scorrevole e piacevole. Infine, la serie stessa è stata curata dal mangaka, quindi la fedeltà alla serie originale è garantita e non ci si può porre dubbi sull’omissione di scene importanti!

Avendo già letto e amato il manga, non avevo moltissime aspettative sull’anime, che invece mi ha stupito moltissimo. Lo consiglierei a tutti gli amanti delle serie animate e di qualsiasi genere, ma lo sconsiglierei a chi invece non apprezza il genere splatter, molto accentuato sia nel manga che nell’anime. Mi auguro con questo articolo di aver invogliato qualche avventuriero del mondo dell’intrattenimento ad approcciarsi a quello nipponico! Ω

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