Serie tv: WandaVision

Gabriele Morelli
La Bohème
Published in
3 min readMar 15, 2021

Inizia con questa miniserie la nuova fase dell’Universo Marvel, e se non ti sei rotto le palle dopo 13 anni di film sui supereroi, non ti stuferai nemmeno di dover continuamente chiudere le miriadi di popup che ti si apriranno mentre cerchi WandaVision su loschi siti internet, perché abbonarsi a un sito streaming che in più di un anno ha sfornato una sola interessante serie originale non ti sembrava così una grande idea. Immaginiamo quindi che hai evitato di mandare in crash il tuo computer beccandoti i peggio virus del web, ne vale la pena di vedere questa serie? Assolutamente sì.

Ancora prima della storia, se sei un appassionato Marvel dovresti assolutamente vederla per la premessa di fondo: dare un momento sotto i riflettori a personaggi dell’MCU che nei grandi film non avevano proprio trovato il loro spazio, Wanda Maximoff e Visone. Entrambi introdotti in Avengers: Age of Ultron, sono alcuni dei soggetti più forti dell’universo, ma anche due dolci metà di una storia romantica della quale non sono mai state fornite troppe informazioni, e infatti non sembra molto funzionare nei film: basti pensare che il momento più emozionante della scena iniziale di Infinity War, dedicata a loro due, è l’arrivo di Capitan America, che, distogliendo l’attenzione dai due improbabili piccioncini, rende finalmente le cose interessanti. Questo problema è pienamente risolto nell’arco dei nove episodi, che mostrano chiaramente, sia tramite la storia principale che tramite flashback, il rapporto che c’è tra i due, e finiscono anche per giustificare certe azioni e rendere l’ultimissima scena parecchio emotiva.

La serie però mi sento di consigliarla anche a chi ha perso interesse nei cinecomics più o meno attorno all’uscita di Spider-Man, quello però del 2002. Infatti fin da subito vien stabilita un’atmosfera misteriosa, quasi inquietante, resa ancora più interessante dal contrasto con l’impostazione tipica da sitcom, con battute (anche simpatiche) e stereotipi del genere. Se sei però preoccupato per il bianco e nero non ti preoccupare, in pochi episodi il mondo si trasforma a colori, visto che ogni puntata è ambientata in un decennio diverso, a partire dagli anni 50 fino ad arrivare al presente. Questa parte è sicuramente la più creativa e accattivante, visto che lo spettatore può cogliere tutti gli omaggi alle serie tv delle varie epoche, e gli effetti speciali sono tarati secondo lo stile del periodo in cui è ambientato l’episodio, tanto che all’inizio sono abbastanza ingegnosi, mentre verso la fine, anche se dovrebbero essere i migliori, diventano eccessivi e quasi scandenti. Chissà in cosa li avranno investiti i miliardi incassati con Endgame…

Proprio il finale risulta essere la pecca più grande dell’opera. Tutta l’aura misteriosa viene sacrificata, e questa serie originale finisce per diventare simile a uno dei tantissimi film di supereroi già usciti, con due villan, uno dei quali così inutile che non vale nemmeno la pena andare a cercare il suo nome su Wikipedia. L’unica parte divertente della conclusione è stato vedere come tantissimi fan si sono arrabbiati perché tutte le loro strampalate teorie di come la storia si legasse nell’Universo Marvel non si sono avverate, ma non è nemmeno un problema così grande. La storia infatti rimane abbastanza fine a sé stessa, tranne qualche teaser nelle scene post credit, ma ciò non appare essere un difetto, visto che il motivo all’origine di WandaVision è proprio quello di concentrarsi su personaggi secondari dell’MCU, le quali storie non sarebbero potuto essere mostrate così bene al fianco di altri eroi più importanti. Questa è la prima di molte serie Marvel (le prossime ad uscire saranno “Falcon and the Winter Soldier” e “Loki”), e come inizio non sembra affatto male. Chiaramente Disney ha ampi margini di miglioramento, ma come prima tappa di un percorso con un altissimo potenziale sembra essere un esperimento intrigante, che è sicuramente riuscito a catturare l’attenzione di molte persone.

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