Postapocalittici e disintegrati — Narrazioni dalla fine di tutte le cose.

Antonio Viesti
La civiltà delle macchine
3 min readMar 6, 2021

Postapocalittici e disintegrati — Narrazioni dalla fine di tutte le cose.

Libri da quarantena pandemica: «Febbre» di Ling Ma, «Anna» di Niccolò Ammaniti, e «Baco» di Giacomo Sartori.

«Febbre», di Ling Ma (Codice, 2019) racconta, ambientandola a New York, una apocalisse pacata. Una pandemia, originatasi in Cina nella zona economica speciale di Shenzhen, sta sterminando gli umani. Chi è contagiato si trasforma in un pacifico zombie che ripete in termini ossessivi i gesti della precedente quotidianità. A differenza dei walking dead cinematografici, quelli di Ling Ma sono innocui, sopravvivono. Più o meno come lo erano nella vita precedente tutte le figure che compaiono nel romanzo — professional, creativi, ed una miscela di yuppie, hipster e millenial che la Grande Mela ha battezzato come yupster — sono morti viventi. Più che una apocalisse è una implosione della realtà. «Tornate in famiglia e condividete gli ultimi giorni con i vostri cari», è la frase che ripetono i poliziotti che annunciano la sospensione della metropolitana o la fine dell’erogazione di gas ed elettricità.

https://www.codiceedizioni.it/libri/febbre/

«Anna», di Niccolo Ammaniti (Einaudi, 2017), racconta un futuro inquietante ambientato in Sicilia nel 2020, dopo la diffusione inarrestabile dell’epidemia causata da un virus che uccide tutti gli adulti. Città e paesi vanno in rovine. Solo i bambini sono sopravvissuti perché il virus, col quale tutti sono venuti in contatto, rimane in forma latente sino a quando pure loro, crescendo, ne verranno colti, anche loro quindi destinati a morire come è già successo ai genitori ed a tutta la popolazione adulta. Anna, la protagonista, è una ragazzina tredicenne che intende proteggere il fratellino da ogni pericolo, consapevole che «la vita non ci appartiene, ci attraversa».

https://www.einaudi.it/catalogo-libri/narrativa-italiana/narrativa-italiana-contemporanea/anna-niccolo-ammaniti-9788806234485/

«Baco», di Giacomo Sartori (Exorma, 2019) è un racconto di famiglia e intelligenze artificiali. Nell’Italia provinciale di un futuro apocalittico prossimo — forse cinque o dieci anni in avanti, forse appena solo pochi giorni — un ragazzino sordo e iperattivo di undici anni detta alla sua logopedista il resoconto degli avvenimenti degli ultimi mesi, in un lunghissimo messaggio destinato alla madre in stato di coma vegetativo dopo un incidente. Il protagonista vive in un allevamento di polli riconvertito ad abitazione insieme alla sua famiglia: il padre, un esperto di informatica rientrato in casa dopo l’incidente della madre, il nonno, ex rivoluzionario reinventatosi allevatore di lombrichi, il fratello, QI185, tanto intelligente quanto anaffettivo, che ha costruito un supercomputer nella sua cameretta e messo a punto un programma di deep learning — Baco — destinato allo sviluppo di intelligenze artificiali, ed infine appunto Baco, l’intelligenza artificiale che convive con loro, ed interviene nella vita familiare complicandone e risolvendone ogni vicissitudine. Tutta la famiglia è impegnata in una resistenza sconclusionata, mentre le cose sfuggono puntualmente di mano: è l’epoca dell’intelligenza artificiale, la nostra.

http://www.exormaedizioni.com/catalogo/baco/

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Antonio Viesti
La civiltà delle macchine

Sono nato vicino ad un passaggio a livello. Conosco i percorsi delle autolinee urbane. Di solito dormo nel posto più vicino alla porta.