Publish vs Medium

L’ultima sfida nel mondo degli eredi 

Dabliu
La Macchina di Turing

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Nata timidamente un paio di anni fa come una stilosa applicazione per tenere un diario privato, da due settimane Day One si é lanciata nel mondo del “blogging”, o per meglio dire di quel che ne resta, conPublish.

Dopo l’esplosione dei blog nella prima parte degli anni 2000 e la loro implosione con l’avvento dei Social Media, più di qualche temerario si é avventurato nuovamente fuori dal mondo social, in un pericoloso terreno dove sono la scrittura e i contenuti originali a farla da padroni. Ma l’incontenibile onda di contenuti e la pigrizia cui ci hanno abituato i Social sembrerebbe suggerire che sono rimasti in pochi ad avere ancora qualcosa da raccontare.

Intanto Day One se la deve vedere con Medium, una creatura che ha dietro il papà di Twitter. Punti di arrivo dai percorsi davvero diversi i due tentativi di tornare a farci dire la nostra sul Web hanno in comune sintesi, stile grafico accattivante e la mancanza di commenti, data l’ormai diffusa consapevolezza che le conversazioni si svolgono altrove.

Publish di Day One viene lanciata qualche giorno prima dell’uscita dell’app di Medium per iOS, un lettore alquanto deludente che non permette l’ormai irrinunciabile creazione di contenuti via mobile su una piattaforma sempre più votata a community organizzate intorno alle collezioni tematiche. Al tempo stesso Day One lega la creazione dei contenuti alle stilose applicazioni che permettono la registrazione avanzata e automatica di dati (localizzazione, tempo, attività fisica) limitandone però l’uso ad iOS e Mac con un forte legame con iCloud e Dropbox per la sincronizzazione dei contenuti con relativa ansia da esaurimento spazio.

Day One é sicuramente un’applicazione irrinunciabile per chi ama tenere un diario privato e va a pieno titolo nell’Olimpo delle applicazioni che Android dovrebbe invidiare ad iOS. Publish é ancora in fase embrionale e non riesce ad essere ancora un concorrente valido di Medium, nonostante la mancanza di un’applicazione di pubblicazione mobile, la lentezza nello sviluppo e la deludente integrazione con Twitter dalla quale era facile aspettarsi davvero molto di più.

Chi vincerà la sfida? Speriamo i buoni contenuti in una cornice accattivante, bella, semplice e sempre più ricca di funzioni. Qualsiasi essa sia.

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