Say hello to Ello

5 buoni motivi per dare una chance al nuovo sfidante di Facebook che strizza l’occhio alla comunità LGBT

Dabliu
La Macchina di Turing
3 min readSep 28, 2014

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Se in questi giorni avete pensato che Ello sia l’ennesimo social che tenta di spodestare Facebook con armi spuntate, forse stavolta potreste sbagliarvi. Ello è diventato famosissimo in poche settimane per aver raccolto il malcontento di numerosi utenti, in gran parte drag americane, ai quali Facebook avrebbe deciso di dichiarare guerra per le sue policy sul nome reale. Una mossa certamente non nuova e del tutto scontata per un colosso che fa della profilazione e della raccolta dei dati sui propri utenti la base dei suoi guadagni. Se siete infastiditi dalla pubblicità mirata, dalle inserzioni sempre più invadenti, da grafiche fastidiose e confusionarie e da annunci sempre più invadenti ecco 5 buoni motivi per cui potrebbe valere la pena dare una chance a Ello:

Due semplici liste “Friends” e “Noise” dividono gli amici fidati dalle persone dalle quali vogliamo ricevere aggiornamenti
  • non sei un prodotto: quando richiede o riceve un invito e si effettua l’iscrizione a Ello, all’utente viene espressamente chiesto se è d’accordo a non essere considerato un prodotto. Una domanda che potra sembrar banale ma che è in forte polemica con i TOS e le mille clausole da patto col diavolo che accettiamo per poter utilizzare Facebook, Twitter e i servizi di Google.
  • semplicità grafica e funzionale: Le pagine di informazione e i social ci inondano di informazioni in tempo reale, pagine che si aggiornano automaticamente con logiche spesso incomprensibili e senza mai pause. In un momento in cui la caccia all’innovazione e all’ultima funzione sembrano essere rallentate, la semplicità, l’essenzialità, il minimalismo e l’estrema cura e il gusto grafico possono fare la differenza.
  • è gratis: un punto direttamente e inevitabilmente connesso al primo. Normalmente quando usiamo un prodotto che ci viene fornito gratuitamente è perchè in un modo o nell’altro il prodotto siamo noi. Lo sanno bene i nostri cari Facebook, Google e Twitter con le loro sempre più invadenti inserzioni. E quando qualcuno ha voluto ricreare una versione libera da pubblicità e aperta come App.net aveva fatto in polemica con Twitter e le sue sempre più restrittive politiche sulle Api ha iniziato a chiedere dei soldi. Ello, almeno per ora, non lo fa.
  • libero spazio alla propria identità: ad Ello non importa se siete nate Carmelo ma vi sentite Gina, se il sabato sera vi esibite in drag come Lella Splendor o se in rete volete apparire solo come Dabliu, come su internet era perfettamente normale fino a qualche era geologica fa.
  • un social per creativi: meno distrazioni di contorno e più spazio ai contenuti. Probabilmente è il motivo per il quale Ello sta incuriosento tantissimi creativi, fotografi, designer, grafici e artisti di ogni tipo.
Su Ello è possibile utilizzare semplicemente il proprio nickname senza l’obbligo di inserire il proprio nome reale

Ello è ancora molto acerbo dal lato delle funzioni, che gli ideatori promettono di ampliare giorno per giorno ma ha una filosofia semplice e immediatamente comprensibile, una grafica accattivante e uno stile che ricorda la rrivoluzionarietà del Twitter degli albori. Dalla sua ha tutto quello che i social che hanno provato seriamente a competere con Facebook non hanno mai avuto, a partire dalla libertà e l’indipendenza che, sin dalla nascita, Google non ha potuto veicolare nel suo Google+.

Al momento Ello è in beta e a inviti: se vi siete incuriositi e volete farvi un giro potete contattarmi e sarò contento di offrirvi un biglietto di ingresso.

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