Sei sicuro? - Riprendere possesso della propria posta elettronica

Dabliu
La Macchina di Turing
2 min readFeb 26, 2017

La casella di posta elettronica è ormai una vecchia zia, ma ancora oggi rimane, sorprendentemente, la principale porta d’accesso alla nostra identità digitale e ai nostri dati più preziosi. Forse è uno fra i primi elementi della nostra vita informatica cui, per questo, dovremmo prestare la massima attenzione, cercando di metterla in sicurezza. Non è un caso che, poco dopo lo scandalo che ha coinvolto la NSA, fra i tanti servizi di posta elettronica alternativi a quelli gratuiti e mainstream e realizzati dai grandi service provider coinvolti in PRISM, ne è spuntato uno parecchio interessante: si chiama Protonmail ed è un nuovo servizio di posta elettronica creato da alcuni studenti del MIT e dell’Università di Harvard incontratisi al CERN di Ginevra. I server di Protonmail sono in Svizzera , fuori dalle giurisdizioni USA e UE. Il servizio, in rapida evoluzione, offre un’interfaccia web moderna, app Android e iOS, la possibilità di mandare e-mail protette da password, e-mail che si autodistruggono e una crittografia ent-to-end.

Inoltre, più recentemente, Protonmail ha reso disponibile un indirizzo Onion raggiungibile grazie alla rete Tor, confermando la sua particolare vocazione di lotta alla censura e la sua attenzione nei confronti dei dissidenti di paesi con governi molto poco inclini all’accettazione del dissenso e dell’opposizione.

Il servizio ha un piano base gratuito con 500MB di spazio e l’invio massimo di 150mail al giorno e la creazione di un massimo di 20 etichette. Un buon compromesso per l’utente comune che può essere ampliato con piani di pagamento personalizzabili.

Io ancora non ne ho avuto il “coraggio” di fare il grande salto, ma, alla luce dei recenti cambiamenti politici che hanno coinvolto gli Stati Uniti, ma anche dei ripetuti attacchi e della continui e ormai imbarazzante emorragia di dati sensibili degli utenti che ha coinvolto Yahoo dal 2013 a oggi, la vera questione è: siamo disposti a cambiare radicalmente il modo in cui utilizziamo le e-mail — 500mb non son moltissimi dopo essere stati abituati per anni a archiviare nelle nostre caselle qualsiasi munnezza ci fosse inviata- o a mettere mano al portafogli per sostituire il nostro confortevole e gratuito portoncino con una più spartana ma più sicura porta blindata?

“Sei sicuro?” è una miniserie di brevi storie sui più semplici accorgimenti per vivere in rete tutelando la propria privacy. Le trovi la domenica su “La Macchina di Turing”.

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