Battaglia navale, Macron contro Fincantieri. In poche parole

Paolo Scarrone
La Mosca Bianca
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3 min readJul 30, 2017

Emmanuel Macron, neo-presidente della Repubblica francese, ha preso una posizione ferma e decisa riguardo la situazione dei cantieri navali di Saint Nazaire: niente patto con Fincantieri e nazionalizzazione temporanea del sito.

Il fallimento di STX, l’azienda coreana proprietaria del cantiere navale di Saint Nazaire situato sulla costa occidentale francese, aveva aperto la questione della successione alla proprietà. Non essendosi fatto avanti nessuno durante l’asta, l’italiana Fincantieri aveva trovato l’accordo con François Hollande per l’acquisto dei due terzi della società, diventando di conseguenza azionista di maggioranza. Il cambio alla presidenza dell’Eliseo ha però portato con sé un clamoroso colpo di scena. Emmanuel Macron ha deciso di far saltare l’accordo che Fincantieri aveva preso con Hollande esercitando nelle ultime ore disponibili il diritto di prelazione che il governo francese disponeva sui cantieri. Il fatto è stato riportato via Twitter da Bruno Le Maire, ministro dell’economia francese.

La diretta conseguenza della decisione del governo francese è dunque la nazionalizzazione di Saint Nazaire.

Il tiro mancino di Macron ha scatenato com’era prevedibile la reazione del governo italiano. Il Ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda e quello dell’Economia Pier Carlo Padoan in una nota congiunta accusano il governo francese di aver adottato una politica protezionista e nazionalista. Secondo quanto scritto dai due Ministri inoltre, l’accordo che Fincantieri aveva stipulato con Hollande avrebbe garantito la tutela dei livelli occupazionali in Francia e del know-how francese.

La replica di Castaner, portavoce di Macron, verte sul fatto che la Francia debba tutelare i propri interessi ed evitare che nei propri cantieri vi sia la presenza dei colossi asiatici. Quello a cui fa riferimento Castaner è la joint venture intrapresa da Fincantieri lo scorso anno che vedrà la China State Shipbuilding Corporation come partner della costruttrice italiana. (Per un approfondimento più dettagliato e specifico questo è l’articolo del Sole 24 Ore a proposito: http://www.ilsole24ore.com/art/mondo/2016-07-04/navi-crociera-cina-joint-venture-fincantieri-china-state-shipbuilding-corporation-170253.shtml?uuid=AD77Fvn).

Jean Paul Fitoussi, economista francese, rema contro alla decisone del suo governo definendo la presa di posizione di Macron “incomprensibile”. Fitoussi continua spiegando come secondo lui la mossa del neo-presidente sia più politica che industriale, mirata a tranquillizzare i francesi sulla tutela dei posti di lavoro che sarebbero comunque stati garantiti dal patto Hollande-Fincantieri.

La battaglia navale tra Francia e Italia si sposta ora sul fronte delle navi militari, un business da 40 miliardi di euro, ancora più ricco di quello delle navi da crociera. Recentemente il governo Renzi ha assestato un duro colpo alla produzione francese approfittando della debolezza della presidenza Hollande, aggiudicando a Fincatieri la commessa del Qatar che ha richiesto la costruzione di un intera marina entro i mondiali di calcio del 2022. (Qui l’articolo del Sole 24 Ore: http://www.ilsole24ore.com/art/finanza-e-mercati/2017-06-25/fincantieri-chiude-commessa-qatar-081222.shtml?uuid=AE8V5jlB).

Il problema italiano, come spiegato da Gianluca Di Feo per La Repubblica, è che sia Fincantieri che Leonardo, secondo leader nazionale nella produzione navale, recentemente hanno investito negli Stati Uniti, rimanendo tagliati fuori dalla scena europea. Il nascente asse franco-tedesco che si dedica alla produzione di superjet e droni da combattimento, rischia di relegare l’Italia ad un ruolo di secondo piano con conseguenze molto gravi sul futuro dell’industria aeronautica nostrana.

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Paolo Scarrone
La Mosca Bianca

Laureato in lingue e giornalismo, cerco fortuna nel mondo della comunicazione. Granata da legare.