Climate news: le notizie della settimana

Sacha Malgeri
La Mosca Bianca
Published in
4 min readAug 27, 2017

Qui, a La Mosca Bianca, non abbiamo dubbi sull'argomento: l’azione umana sta modificando le temperature, e l’equilibrio delle condizioni che ci permettono di vivere su questo pianeta. Non è nemmeno un argomento che è più in discussione — a parte per 3 paesi nel mondo, come ci ricordano gli accordi di Parigi, ma è una questione più complessa — dopo anni di dibattito scientifico sul tema: in questo momento più del 97% della comunità scientifica è d’accordo sul fatto che l’azione umana sta modificando in modo irreversibile l’andamento del clima.

John Oliver ci spiega perché non è un argomento in discussione.

Il cambiamento climatico è un’evidenza scientifica, e non stiamo facendo molto per invertire le cose. Perciò, diamo un’occhiata alle notizie della settimana, per capire come ci stiamo muovendo su questo fronte, e in che condizioni siamo, ora che il problema sta diventando più urgente.

Ingresso facilitato: una nave russa ha potuto attraversare il Mar Glaciale Artico senza l’ausilio di una nave rompighiaccio

Da tempo la Russia vuole espandere le proprie attività economiche in Artide, e il riscaldamento climatico gli sta dando una mano. Infatti, per la prima volta nella storia, una nave è riuscita ad attraversare il Mar Glaciale Artico senza dover utilizzare una nave rompighiaccio.

La Christophe de Margerie, la nave russa in questione. Il nome è un omaggio ad un ex direttore generale della Total, morto in un incidente aereo nel 2014.

Partita dalla Norvegia verso la Corea del Sud, la nave ha impiegato soli 19 giorni per compiere la traversata. Secondo l’azienda statale detentrice della petroliera, la Sovcomflot, questa nuova rotta ha permesso di raggiungere la Corea impiegando due terzi del tempo rispetto al tragitto abituale, attraverso il Canale di Suez. La nave, inoltre, è pensata per poter attraversare questa rotta per tutto l’anno, e non solo nei mesi più caldi, dove è più facile navigare nell'oceano ghiacciato. Inoltre, secondo la comunità scientifica, il ghiaccio nel Mar Glaciale Artico si sta sciogliendo al doppio della velocità rispetto al resto delle zone ghiacciate della Terra.

Una buona notizia per il governo russo, che vuole implementare lo scambio dall'Europa all'Asia di risorse energetiche: il presidente Vladimir Putin ha detto che “è un grande evento nell'apertura dell’Artico”. Apertura commerciale, ovviamente, tanto che già da un mese la Russia sta lavorando per presentare alle Nazioni Unite una richiesta per ricevere nuove licenze nell'Artide. Queste sono le parole del Ministro russo per le risorse naturali e l’ambiente, Sergei Donskoi, riportate da High North News. a proposito dell’espansione russa:

“We are holding the next session in September, and I am planning to come to New York at the beginning of the month, between September 2 and 4. I will present the latest materials,”

Mai più perenne: Il Permafrost in Alaska si sta sciogliendo

Henry Fountain, giornalista del New York Times, ha accompagnato un gruppo di ricerca del Woods Hole Research Center per analizzare lo strato di Permafrost in Alaska, quel tipo di ghiaccio, in certe zone del mondo, non si scioglie per tutto l’anno, anche nei mesi più caldi. Ma il gruppo di ricerca ha scoperto che non è più così.

“Il Permafrost dell’Alaska-qui nel 2010-non è più permanente. Sta iniziando a sciogliersi. Entro il 2050, la maggior parte del terreno ghiacciato potrebbe sparire. Questo è quello che potrebbe andar perso.” Fonte New York Times

Gli scienziati hanno studiato diverse parti del Permafrost (anche alcune conservate dagli anni ’70), evidenziandone la fragilità. Il rischio è che la Tundra diventi una grossa zona di emissione di gas inquinanti. Lo scioglimento di questo tipo di ghiaccio è una delle questioni più sentite dalla comunità scientifica. Al suo interno giacciono gas — soprattutto grandi quantità di Anidride Carbonica e Metano, intrappolate da centinaia di anni — e batteri che, durante lo scioglimento, contribuiranno ad innalzare le temperature e a modificare l’ecosistema. Bisogna tenere in mente che il totale del Permafrost nel mondo trattiene il doppio dell’anidride carbonica già presente nell'atmosfera. Si tratta anche di un problema locale, poiché ciò comporterebbe ad un significativo innalzamento del mare, inondando le zone abitate dello stato.

Il Brasile ha abolito una grossa riserva naturale nella foresta amazzonica

Il governo brasiliano, tramite un decreto del presidente Michel Temer, ha aperto all'estrazione mineraria di un’area della foresta amazzonica delle dimensioni della Danimarca. 46.000 chilometri quadrati saranno disponibili allo sfruttamento economico, per quello che, secondo Randolf Rodrigues, senatore brasiliano membro del partito d’opposizione Sustanibility Network Party ( Rede Sustentabilidade in portoghese), come “il più grande attacco alla foresta amazzonica degli ultimi 50 anni”.

La zona interessata, tra i due stati Amapa e Parà. Fonte Al Jazeera

Circa una ventina di multinazionali hanno già mostrato interesse per estrarre minerali in quella zona, molto ricca di oro, acciaio, nichel e altri. La riserva naturale era stata istituita nel 1984 dal regime militare del tempo, e che sarebbe caduto l’anno successivo. La decisione è stata fortemente contestata dai gruppi d’opposizione, dagli ambientalisti e dai media stessi, allarmati dalla “catastrofe ambientale”, così descritta dai rappresentati brasiliani del WWF. Già da tempo il presidente Temer aveva annunciato di voler aprire il Brasile agli investimenti esteri nei settori energetici.

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Sacha Malgeri
La Mosca Bianca

Studente, corso di laurea in Giornalismo e cultura editoriale. Aspirante giornalista spiegone.