La storia di Dunkerque, a pochi giorni dall’uscita del film di Nolan

Paolo Scarrone
La Mosca Bianca
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4 min readAug 29, 2017

A due giorni dall’uscita dell’acclamatissimo Dunkirk, ripercorriamo gli eventi storici che hanno ispirato l’ultimo film di Christopher Nolan. Osannata dalla critica, la nuova pellicola di Nolan sembra essere una fedele riproduzione di quanto accadde a Dunkerque nel Maggio del 1940, quando la devastante avanzata della Whermacht stava per raggiungere il suo apice.

Dopo 30 anni di tensioni e movimenti nazionalisti, l’Europa, e presto il mondo intero, era stata scagliata nel vortice di un’altra guerra. L’incredibile efficacia della blitzkrieg tedesca, la guerra lampo, lasciava però presagire ad una rapida conclusione del conflitto in favore dell’esercito tedesco. Le armate di Hitler avevano completato l’invasione della Polonia in pochi giorni e con perdite minime e si apprestavano ora ad aprire un secondo fronte in occidente. La linea Maginot, un fronte di fortificazioni voluto dal governo francese a copertura del confine tedesco, venne eluso passando dai paesi del nord. In pochi giorni Olanda, Belgio e Lussemburgo capitolarono, lasciando ad Hitler un accesso diretto per la Francia. Nel frattempo gli alleati tentavano l’organizzazione di una disperata resistenza. Il Regno Unito partecipò con l’invio della BEF ( British Expeditionary Force) e l’utilizzo di diversi spitfire della RAF( Royal Air Force). Le forze inglesi, unitamente all’esercito belga e alla prima, settima e nona armata francese lanciarono una controffensiva in Belgio che fallì dando inizio, il 16 Maggio, ad una confusa ritirata sotto la costante pressione dell’avanzante fanteria tedesca. Dopo un ultimo disperato tentativo di contrattacco corazzato inglese ad Arras il 21 Maggio, la Whermacht continuò nell’avanzata a tenaglia che si completò il 23 Maggio 1940 con la conquista di Boulogne e Calais. Le forze alleate si ritrovarono completamente circondate.

Winston Churchill, in previsione della disfatta, il 19 Maggio aveva già dato l’ordine per l’organizzazione dell’evacuazione. La sera del 24 Maggio giunse però a Gerd von Rudtstedt, comandante tedesco, l’ordine che salvò le truppe alleate dal totale annientamento e ne facilitò l’evacuazione. Hitler aveva dato ordine di fermare l’avanzata e non proseguire con la stretta finale. Le motivazioni di questa decisione che pare essere tanto assurda sono probabilmente due. La prima è di carattere puramente tattico. Considerato il terreno paludoso, Hitler non voleva probabilmente rischiare di impantanarsi con i suoi carri, punta di diamante dell’esercito. Il secondo è di natura strategica. Nei piani di Hitler, evitare un’ulteriore umiliazione al Regno Unito avrebbe aiutato nel raggiungimento di un accordo di pace, sempre premesso che gli inglesi riconoscessero la supremazia tedesca. A Hilter serviva che l’impero britannico rimanesse intatto, anche per evitare il rafforzamento delle altre potenze alleate, come gli Stati Uniti o la Russia, prossimo obbiettivo delle mire del Fuhrer.

L’Alt all’avanzata tedesca venne revocato solo il 26 Maggio dando tre preziosissimi giorni al feldmaresciallo britannico John Vereker lord Gort per organizzare la resistenza a difesa delle spiagge di Dunkerque, luogo dell’evacuazione di oltre 400'000 soldati alleati. La fanteria inglese e il supporto dell’artiglieria bloccarono i carri tedeschi ed entro il 27 Maggio già 126'000 soldati avevano lasciato la spiaggia. L’evacuazione avvenne grazie a quella che Antonio Martelli ne La battaglia di Inghilterra definisce “una variopinta flotta di 850 battelli delle più diverse caratteristiche e dimensioni”. Infatti, oltre alla Royal Navy, molti civili presero parte all’azione mettendo a disposizione le proprie imbarcazioni private, di cui, nella maggior parte dei casi, ne costituivano l’equipaggio.

Il 30 di Maggio l’Alto comando tedesco si rese contro di quanto stava accadendo e rafforzò l’attacco alla spiaggia utilizzando la Luftwaffe. Gli aerei tedeschi dovettero però affrontare anche gli Spitfire inglesi inviati da Churchill, che partivano dalle basi nel sud dell’Inghilterra. Le imbarcazioni britanniche continuarono a mettere in salvo soldati e la resistenza venne portata avanti da 40'000 soldati francesi che tennero la linea fino al 4 Giugno.

Nonostante la perdita di 243 battelli, 338'000 soldati alleati furono evacuati dall’inferno di Dunkerque. Le truppe furono costrette ad abbandonare mezzi e materiali in terra francese ma essendo state messe in salvo sarebbero state pronte a combattere nuovamente in difesa dell’Europa dall’aggressione nazista. Pur trattandosi di una rovinosa ritirata, l’operazione “Dynamo”, nome in codice dell’evacuazione, venne accolta in Inghilterra come una grande vittoria morale che mise a nudo per la prima volta qualche difetto negli ingranaggi della macchina da guerra tedesca, fino a quel momento sembrata inarrestabile.

Dal 31 Agosto avremo modo di goderci quello che da critica e pubblico è già stato definito come uno dei migliori film dell’anno, non ci resta che metterci comodi e goderci lo spettacolo.

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Paolo Scarrone
La Mosca Bianca

Laureato in lingue e giornalismo, cerco fortuna nel mondo della comunicazione. Granata da legare.