Perché ho iniziato a usare Signal (grazie a WhatsApp)

Filippo Rubulotta
La raccolta di Filippo
4 min readJan 17, 2021

Come ho conosciuto questa app di messaggistica.

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Quest’articolo è la versione italiana; se invece ti interessa la versione inglese, la trovi qua: Why I started using Signal (thanks to WhatsApp)

Da inizio anno, avviando WhatsApp, veniva mostrato un avviso relativo ad un aggiornamento della privacy policy che sarebbe dovuto entrare in vigore dal 8 febbraio 2021.

L’aggiornamento privacy previsto, per quanto indicato e spiegato successivamente da WhatsApp stessa, non avrebbe coinvolto la privacy dei messaggi scambiati con gli amici o familiari, ma solo quello dei messaggi scambiati con le aziende in modo da fornire una maggiore trasparenza su come fossero raccolti e utilizzati i dati stessi.

Inoltre, tali modifiche non avrebbero comunque coinvolto gli utenti europei e del Regno Unito in quanto protetti dalla GDPR (General Data Protection Regulation), una normativa europea in merito proprio alla protezione dei dati, e le cui sanzioni, per i casi più gravi, arrivano al 4% del fatturato mondiale dell’impresa (di tutto il gruppo), per cui una sanzione di questo tipo può diventare rilevante anche per gruppi come Facebook/Google/Amazon.

I tentativi di chiarimento però non sono serviti a calmare le polemiche nate da questo aggiornamento; inoltre, la poca chiarezza, ha fatto sì che il Garante privacy (italiano, non ho approfondito per altri paesi) abbia chiesto chiarimenti e abbia deciso di portare la questione all’attenzione del EDPB (European Data Protection Board).

A fronte di tutte le problematiche e della confusione creatasi WhatsApp ha deciso di posticipare l’entrata in vigore della nuova privacy policy dalla precedente data del 8 febbraio 2021 al 15 maggio 2021 come è possibile vedere dal relativo post sul loro blog.

Il tweet di Musk

Il messaggio mostrato da WhatsApp non era chiaro, e oltre al malcontento e alla confusione creati agli utenti dell’app, si è aggiunto anche un tweet di Elon Musk:

Use Signal
@elonmusk — 7 gennaio 2021

Alcuni non capivano cosa volesse dire (e molti addirittura lo prendevano in giro); è intervenuto anche Edward Snowden per chiarire:

That’s @signalapp, for those who don’t speak Elon.
@Snowden — 7 gennaio 2021

Sia il tweet di Musk, sia la poca chiarezza di WhatsApp, hanno spinto sempre più utenti a cercare alternative.

Una curiosità sul tweet di Musk, un’azienda che non c’entrava, ma che semplicemente aveva un nome simile, la Signal Advance ha avuto un enorme beneficio, passando da una valutazione di 0,60 dollari (6 gennaio) a un picco di 38,70 dollari (11 gennaio), mentre oggi (17 gennaio) si è stabilizzato intorno ai 13,50 dollari.

Alternative a WhatsApp

Le due principali alternative sono state:

Signal, l’app citata dal tweet di Musk, è l’app che ho iniziato anch’io a utilizzare (non esclusivamente)

  1. É open-source (per cui il codice sorgente è presente su GitHub e verificabile).
  2. Non salva dati sui server dell’azienda.
  3. Viene applicata la crittografia proprietaria ad ogni messaggio/chiamata; tale crittografia proprietaria è la stessa che viene usata anche da WhatsApp; la differenza principale rispetto a WhatsApp è proprio sul punto precedente.
  4. É un’azienda no profit, per cui non potrà essere mai acquistata da una delle grandi aziende tecnologiche, come invece avvenuto nel 2014 per WhatsApp da parte di Facebook, riporto un link interessante da Wikipedia in merito alle aziende no profit in generale.
  5. Su Android, permette anche di sostituire l’app di messaggistica per SMS/MMS (non provata); in questo caso però gli SMS/MMS non saranno criptati.

Telegram, alternativa a WhatsApp molto famosa e diffusa.

Inoltre, vi sono anche le seguenti alternative a WhatsApp più orientate alla privacy (e non saranno le uniche), che però non ho avuto l’occasione di provarle:

  1. Session
  2. Threema
  3. Wire
  4. Wickr Me — Una curiosità di quest’app è che è stata usata anche nella serie Mr. Robot.

Cosa mi è piaciuto di Signal

Nei pochi giorni di utilizzo di Signal, mi sono trovato bene con essa; ha tutto quello che ci si aspetta da una app di messaggistica attuale, tra cui:

  • App per smartphone (sia per Android che iPhone), pulita e funzionale
  • Client desktop, in questo caso, da tenere in considerazione che non verrà sincronizzato il pregresso ma solo quanto fatto dal momento dell’associazione in poi (non è presente invece il client Web in quanto sarebbe difficilmente sincronizzabile probabilmente).
  • È possibile, inoltre, configurare i messaggi che si cancellano dopo un tempo customizzabile (come, ad esempio, presente anche su WhatsApp con i messaggi effimeri).
  • É possibile usare Signal anche per le note personali (lista della spesa, link, o quant’altro); infatti, tra i contatti, ne è presente uno con il proprio numero apposta per ciò (questo era fattibile anche su WhatsApp anche se non direttamente, creando un gruppo da due persone e poi facendone uscire l’altra persona)
  • Si possono aggiungere emoticons in risposta ai singoli messaggi (non presente in questo caso su WhatsApp ma vista feature simile su Slack)
  • Chiamate e videochiamate

Cosa non mi è piaciuto

Ciò non vuol dire che però sia esente da difetti; quello principale, purtroppo, è proprio quello relativo alla sua diffusione, non molti dei miei contatti lo hanno, giusto per dare qualche numero, dagli eventi di inizio anno Signal ha superato da pochi giorni i 50 milioni di utenti attivi, praticamente un decimo degli utenti di Telegram (che ha superato da poco i 500 milioni di utenti attivi, guadagnandone 25 milioni in pochi giorni), inoltre entrambi sono ben lontani dagli utenti di WhatsApp il cui numero di utenti attivi mensili ammonta a oltre 2 miliardi.

Inoltre, giusto qualche giorno (il 15 gennaio), vi è stato un altro problema, ma che ritengo trascurabile, hanno avuto dei problemi tecnici derivanti da picchi di traffico inaspettato dati dall’enorme successo avuto in poco tempo.

E per il futuro?

Continuerò ad usarla per quanto possibile, facendole pubblicità; al momento, per il mio bisogno, non è in grado di sostituire anche WhatsApp, ma per il futuro chissà.

Grazie per la lettura; se ti è piaciuto questo articolo (o anche se non ti è piaciuto) o se hai delle considerazioni in merito, fammelo sapere nei commenti.

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