“Sustainability Labs”: università e scuole insieme per una società più sostenibile
di Chiara Baldi
Le scuole e le università come «laboratori di processi e cultura della sostenibilità». È questo l’obiettivo del progetto “Sustainability Labs”, nato da un’idea dell’Università degli Studi di Milano grazie al professor Franco Donzelli e alla sua collega ricercatrice Elena Claire Ricci. Un progetto che fa parte della serie di iniziative de “La Statale per Expo” ed è indirizzato alle scuole di tutti i livelli, non solo di Milano. Il progetto verrà presentato mercoledì 21 maggio 2015 alle 14.30 in via Celoria 2 a Milano.
«I “Sustainability Labs” — spiega Ricci — vogliono diffondere la cultura della sostenibilità attraverso un ciclo di iniziative realizzate in collaborazione con le scuole e le università. L’approccio è partecipativo e interattivo: vogliamo sviluppare una sinergia tra le scuole, le università e le comunità locali sul tema della sostenibilità in senso esteso». Unimi sosterrà per il prossimo anno scolastico (2015–2016) i laboratori in varie scuole di Milano per farli diventare poi un percorso di impegno continuo da affiancare costantemente, e per tutti gli anni a venire, alla normale attività didattica della scuola.
In particolare, ogni scuola dovrà adottare un approccio che diffonda la sostenibilità a partire dalla gestione della propria sostenibilità: ad esempio, ogni istituto potrà fare in autonomia la valutazione dell’efficienza energetica o dell’impatto ambientale, sociale ed economico. Oppure potrà realizzare attività declinate ai diversi livelli di scuola che per le superiori potrebbero prevedere anche un’esperienza professionalizzante. Il tutto verrà poi sviluppato a partire da un rinsaldamento con la comunità locale e il tessuto socio-economico e culturale che gravita intorno alle scuole.
Al momento la Statale ha preso contatti con l’Istituto Verga, nel quartiere di Città Studi: «Abbiamo pensato di coinvolgere le scuole medie e superiori per due motivi evidenti», spiega Elena Claire Ricci. «Il primo è che la scuola è già di per sé un presidio culturale diffuso su tutto il territorio che ha la vocazione, il capitale umano e quello organizzativo per promuovere la cultura. Il secondo motivo è che ci sembrava logico che l’università e le scuole collaborassero tra di loro per formare dei giovani non fossero semplicemente “preparati con le nozioni”, ma che avessero un background più ampio: l’università ha le competenze per supportarli e promuovere loro stesse iniziative di ricerca e sul campo». In questa prima fase, quindi, l’obiettivo è quello di realizzare un newtork di scuole e università sostenibili che può favorire lo scambio tra partecipanti e puntare ad un processo di apprendimento collettivo. Dopodiché verrà usato anche per dare visibilità a progetti e partecipanti: in questo modo non solo aumenterà la loro reputazione di sostenibilità, ma sarà possibile anche accedere con maggiore facilità alle sponsorizzazioni. Sì perché tutti questi progetti hanno l’ambizione e la sfida di nascere, vivere e sopravvivere soprattutto attraverso crowdfunding o fundraising.
Maurizia Saporiti, professoressa di scienze e matematica e referente di educazione ambientale, salute e legalità dell’Istituto Verga, spiega che, oltre a un piccolo contributo della scuola, «punteranno tutto sulle donazioni, soprattutto da parte dei genitori dei nostri ragazzi, che abbiamo notato avere una grande sensibilità, anche perché in questi anni abbiamo cercato di creare negli studenti l’accortezza propria di ogni cittadino». I ragazzi coinvolti saranno circa 130, cioè tutti quelli delle classi seconde, e alla fine del laboratorio dovranno presentare dei mini progetti.