Una rassegna di strategie per la gestione dei social e app per contenuti giornalistici sempre più veloci e di qualità, da produrre con il solo aiuto dello smartphone

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La terza giornata di Glocalnews
5 min readNov 19, 2016

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Di Chiara Licata, Michele Leskaj, Chiara Prevosti

Rosa Maria Di Natale presenta Nuovi tools per i social media al Festival Glocal

All’evento ONA la protagonista è Rosa Maria di Natale, giornalista professionista per “La Repubblica - Palermo” e Redattore Sociale. Si occupa di comunicazione e autoproduce video inchieste per il web e la tv girati con smartphone o telecamera.

Mobile journalism, tools per video, foto, audio e social media sono le parole chiave dell’incontro in cui la speaker ha illustrato vecchie e innovative app che migliorano e rendono più originale il lavoro dei giornalisti. Secondo Rosa Maria Di Natale: “Oggi lo smartphone è una redazione nelle nostre tasche. Il giornalista deve capire che è multitasking e deve saper utilizzare il cellulare per cercare notizie nei social, senza bisogno del computer. Ogni giornalista dovrebbe avere una minima conoscenza della macchina fotografica e di queste app perché il fotoreporter non è sempre a sua disposizione e non assicura immediatezza come con lo smartphone. Quindi queste app sono necessarie per il giornalista per fare meglio il suo lavoro”.

Il mobile journalism si basa sull’uso delle app che, secondo la giornalista, devono essere prima testate e poi ordinate in una cartella del telefono.

Rosa Maria Di Natale ha consigliato alcune app per foto, video, audio e altro.

Video

Oltre i classici iMovie per iOS e Vid Trim Pro per Android:

  • FiLMiC Pro: applicazione professionale che permette il controllo completo della fotocamera ( 4 differenti risoluzioni regolabili, esposizione e volume) e la facile gestione delle clip e del montaggio.
  • Videoshop: permette di tagliare le clip abbastanza precisamente. È un’app facile da usare anche per chi non ha mai fatto un montaggio. È un’app molto intuitiva.
  • Videolicious: abbinare il testo parlato al video. È un’app giocosa e divertente, molto ben fatta e ha 3 passaggi: scegli la clip, racconta la tua storia e fai sharing

Photo

Oltre al classico Adobe Photoshop:

  • Camera+: è possibile regolare esposizione e messa a fuoco con un sol tocco. Oltre allo zoom 6x l’app offre anche un’ampia gamma di effetti.
  • Diptic
  • Procam: gestire manualmente lo scatto. Si può fare subito sharing (redazione, blog, social ecc…), si può costruire un prodotto nell’immediatezza e si è anche più discreti.
  • SpeakingPhoto: foto a cui si abbina un audio. Adatto allo storytelling giornalistico perché consente di organizzare gallery commentate come fossero un servizio televisivo.

Audio

  • Cogi: app nuovissima, registratore intelligente che consente di salvare solo la clip che ci interessa di più durante un congresso.
  • Audio memos: audio su cui si possono fare note scritte. Permette di ritagliare i file e di rinominare gli audio come una semplice cartella. Possibile condividere su Google Drive, Dropbox ecc.
  • Audiogram
  • Audio Boom
  • Dragon Dictation: app di dettatura che mentre si registra scrive tutto ciò che si dice. Prima era molto confusa, perché non riconosceva bene il parlato ma oggi c’è una sensibilità vocale migliore e separa i rumori di fondo dalla voce.

Social

  • Ban.jo: trovare notizie sulla base dei tag localizzati.
  • Crowdfire: segnala unfollowers e nuovi followers su Twitter ma ora anche su Instagram. L’app cerca di spiegare con i dati perché alcuni hanno deciso di seguirci e altri di non seguirci più.

Altro

  • GIF creator
  • GIF converter
  • Evernote: sincronizza note, immagini, audio, filmati e li salva sul cloud. Si possono taggare documenti e ricercare parole chiave. Oltre a condividere via mail e su social media le note, l’app registra audio e video su Skype (sharing app Call note) e organizza video conferenze (app Live Minutes).
  • IFTT: app di automazione che crea una correlazione causa-effetto del tipo “if this than that”. Ad esempio, ogni volta che posto una foto su Instagram (if this) viene caricata automaticamente su Dropbox (than that).

Il pubblico domanda: “Come risponde la redazione italiana a queste app?”

Rosa Maria Di Natale risponde: “La BBC sta cercando di affidarsi ai device mobili, ma i giornalisti devono saperlo e volerlo fare e in Italia c’è un po’ di resistenza. Il mio capo redattore, ad esempio, non fa problemi se uso lo smartphone, l’importante è la qualità (esistono molti documentari girati con lo smartphone e sono nati fenomeni come l’iphoneography).

Ovviamente è meglio usare la macchina fotografica ma non si deve snobbare il mobile. Le redazioni hanno bisogno di lanciarsi al mondo della tecnologia, devono innovarsi per rimanere al passo delle testate internazionali.

Per concludere la speaker consiglia un kit economico, comodo e facile da usare per chiunque voglia sperimentare il mobile journalism, il MoJo Kit.

Cos’è il MoJo Kit e da cosa è composto? Rosa Maria Di Natale ce lo mostra.

Gli elementi che compongono il kit (immagini estratte dalle slide dell’incontro)
Il video che illustra come utilizzare il MoJo Kit (link del video estratto dalle slide dell’incontro)

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