La nuova lingua: “Internettese”

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Foto@angallo

Le parole, in tutte le lingue, sono importanti, specialmente quelle inglesi se dette da un “drago” italiano, ma che parla inglese di Oxford. Io, quando ho sentito il Presidente del Consiglio italiano Mario Draghi, ho pensato che volesse “sfotterci”, come si dice a Napoli. Mi riferisco a noi Italiani, ai quali in gran parte non piace studiare le lingue, tantomeno l’inglese, ma fanno di tutto per parlarlo.

A Fiumicino, nei giorni scorsi, durante la sua visita, il nuovo Presidente non ha detto “hub”, lo ha chiamato semplicemente centro: “Centro vaccinale”. E poi ci ha scherzato un po’ su con le parole dicendo: «Smart working, baby sitting… chissà perché dobbiamo utilizzare tutte queste parole in inglese». Ma io, mi chiedo: il discorso l’ha scritto lui o gliel’hanno scritto? Se lo ha scritto lui, allora perchè non ha usato parole italiane? Se gliel’hanno scritto, perchè non ha detto: “ma guarda un pò questi che mi fanno dire?”.

Lo so che “le genti del bel paese là dove ’l sì suona», (Dante, Inf. XXXIII, vv. 79–80) si dividono in anglofobi e anglomani, com’è tradizione, guelfi e ghibellini, bianchi e neri, iuventini e interisti, passatisti e futuristi. Il fatto è che anche Dante, se fosse esistito oggi, non avrebbe non potuto fare a meno, non solo dell’inglese, ma della neo lingua che si chiama “internettese”. Ne volete una prova? Date uno sguardo agli acronimi qui sotto di uso corrente sui social che tutti usano ma nessuno, o quasi, sa cosa significano.

Si inizia da sganasciarsi dalle risate a dio mio, ti amo ma non ti parlerò più, da fidanzati su facebook a fammi sapere, per quando ne so, a mio modesto parere, il mio punto di vista nella vita reale, in cerca di, solo giocare, a proposito più tardi, un gioco facile, perchè si vive solo una volta, perchè non mi messaggi subito con Y, ho i genitori in giro, ritorno subito, siamo amici per sempre, grazie, baci e abbracci, dormo ZZZ, non commento, l’ho votato, spero che ti sia di aiuto, aspetta, a presto, per favore, personal computer, grande, fuori argomento, in tempo reale, gente, ottimo, tra le righe.

Il fatto è che le lingue, tutte le lingue, specialmente nella realtà contemporanea, tecnologicamente, perennemente interconnessa, sono in continuo divenire. Ne volete una prova? Sulla piattaforma della gloriosa Enciclopedia Treccani c’è uno spazio dedicato all’aggiornamento sui neologismi. Ogni settimana potete leggere le “new entry”, pardon!, le parole nuove in uso.

Al momento in cui scrivo questi sono i neologismi dall’8 al 14 marzo 2021: ANTI-VARIANTI BIOCONTADINO FURBETTO DELLA ZONA GIALLA GOVERNO DEI DUE PRESIDENTI GOVERNO DELLA RINASCITA. Parole, modi di dire, provenienti da tutte le lingue, situazioni e condizioni di vita vissuta comunque. Un pirotecnico, fantastico spettacolo di esplosioni linguistiche che marca la nostra comune gioia di vivere.

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Antonio Gallo
La vita è tutta un blog: “unideadivita”

Nessuno è stato mai me. Può darsi che io sia il primo. Nobody has been me before. Maybe I’m the first one.