Miserie umane. Perchè oltre ogni “speranza” guariremo …

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Stamattina, dal porto di Maiori, durante il mio mattutino footing, ho postato questa foto poco dopo il sorgere del sole da dietro il Monte dell’Avvocata. Per il commento mi è venuta una frase che soltanto dopo mi sono ricordato era solito ripetere mio Padre. Anche lui si chiamava Antonio, lo si poteva fare a quel tempo, dare al figlio il proprio nome. Ora non più, per ovvie ragioni. Anche il nonno materno si chiamava Antonio.

Quella frase la ricordo bene, la ripeteva ogni qualvolta veniva a confrontarsi con la nuda, e a volte anche crudele faccia della realtà che doveva affrontare. Lui, insieme a mia Madre, di “miserie” ne vissero diverse. A partire dalla prima alla seconda guerra mondiale, dal fascismo al dopoguerra, dal terremoto alle Frane di Sarno, tra tante traversie personali e familiari, sono scampati alla pandemia, ma ebbero un “assaggio” di asiatica, colera, mucca pazza e non sono sicuro di ricordare tutto.

Dopo un anno e passa di pandemia, di “miserie umane”, ognuno di noi ne ha viste e vissute molte. Se volessimo fare un elenco delle vicissitudini passate in questo anno e mezzo, ognuno ne farebbe un elenco tanto lungo quanto diverso.

Mi piace vivere e trascrivere la quotidianità quanto mai “liquida” di oggi, trascrivendo le mie impressioni su FB, in attesa di un riscontro da parte di qualche amico/a che possa favorire un pensiero “pensato”, non solo “liquido” da finire tra il “liquame” e le scorie della vita. Un pensiero da poter poi essere trasformato in una scrittura degna di una futura memoria su questo blog.

Se faccio una ricerca per tag/etichetta in questo blog e digito covid, virus, coronavirus, pandemia e quant’altro, scopro che sono molti i post che ho scritto su questo evento planetario che è destinato a cambiare il mondo. Anzi, senza accorgercene, siamo già cambiati.

Quando si fermerà la conta di coloro i quali sono passati a miglior vita a causa di questo invisibile e diabolico nemico della razza umana che va sotto il nome di Covid 19, conta fatta in centinaia di migliaia di morti da noi, in milioni di vittime sul pianeta, allora avremo una visione chiara di quello che possiamo definire “miserie umane”.

Una “miseria” che desidero qui ricordare è quella che riguarda la storia di un libro. In un post del 25 ottobre qui al link, sotto questa foto, scrissi:

Oltre ogni “speranza”

Il Ministro della Sanità italiana scrive un libro mentre combatte il virus, gli dà quel titolo, lo passa a Feltrinelli che lo stampa e inizia a diffonderlo. Il Ministro, vista la piega che ha preso il Covid 19 nonostante il suo impegno, si rende conto che avrebbe fatto meglio a non scriverlo e decide di bloccarlo dicendo “adesso non posso impegnare tempo nelle presentazioni”. Si ferma la diffusione, almeno così dicono, ma io lo trovo stamattina sul bancone del mio giornalaio. Ovviamente non l’ho comprato e mi vergogno di avere un ministro del genere che si chiama pure “speranza”. “Dai giorni più duri a una nuova idea di salute oltre ogni speranza …”

E’ diventato un “caso” questo libro. Mi dispiace non averlo comprato per pochi euro. Adesso su ebay ne vale cinquecento almeno. Ma lui, sta sempre lì e nessuno riesce a mandarlo via. Se questa non è una “miseria” mi sapete dire cos’è?

Non vorrei prendermi una querela per dire e sostenere che il sole sorge ancora e nonostante tutto. Noi felici e fortunati superstiti del virus, vediamo sorgere il sole anche su questo “sfortunato” ministro-scrittore mancato. Oltre ogni possibile speranza guariremo …

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Antonio Gallo
La vita è tutta un blog: “unideadivita”

Nessuno è stato mai me. Può darsi che io sia il primo. Nobody has been me before. Maybe I’m the first one.