Quali Santi pregare per difenderci dalla Pandemia?

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La Chiesa di San Bartolomeo Apostolo a Novella di Tramonti, Costa d’Amalfi
Quotidiano “Libero” 3 maggio 2021

Da un anno e mezzo gli abitanti del pianeta Terra lottano globalmente contro un nemico tanto invisibile quanto implacabile.

Nessuno sembra essere in grado di trovare un sistema efficace che possa arrestare la strage di innocenti effettuata da questo virus chiamato Covid 19 per il quale ritorna un antico termine: un flagello pandemico.

Nessuno è riuscito finora a trovare un rimedio sicuro, non solo per curare questo morbo, ma anche un sistema che riesca a fermare la sua inarrestabile ed irresistibile diffusione.

Ormai i morti si contano a milioni. È vero che in fretta e furia sono stati creati diversi vaccini che fanno da protezione e barriera. Ma è anche vero che questo ignobile nemico riesce ad essere mutante, si adatta non solo nello spazio dove si diffonde, ma anche a trasformarsi a seconda dell’ambiente in cui penetra. Le previsioni sulla sua scomparsa sono piuttosto pessimistiche.

Attila venne definito “flagello di Dio". Forse non è un caso che un Centro Studi e Ricerche Internazionale abbia pensato di fare una ricerca. Hanno, forse, pensato che a fermare questo flagello, possa essere un antico strumento, spesso rivelatosi risolutivo: la preghiera.

Hanno deciso di condurre una indagine su chi pregano i seguaci, i credenti e i fedeli della comunità religiosa cristiana cattolica, a quali Santi si rivolgono. A tale scopo è stata svolta una ricerca online su un campione di 1158 adulti.

Ne è venuto fuori un serio studio medico-antropologico che ha messo in luce gli aspetti psicologici di come questi credenti/fedeli si confrontano di persona con mali letali quali quelli di un virus come il Covid 19, in un contesto epidemico/pandemico globale.

Il rapporto tra medicina e religione non è da considerarsi un fatto risibile, leggero o di poco conto. Lo si conosce sin dai tempi antichi. La medicina medievale si basava sugli studi di Ippocrate e le dottrine Galeniche, ma era anche caratterizzata da influenze spirituali. Nei paesi europei, nel Medio Evo, ci si rivolgeva ai Santi invocando il loro intervento per la cura e la soluzione delle malattie e epidemie. Sono state sempre tante.

Anche dopo il Rinascimento e l’Illuminismo è continuato il richiamo ad un intervento religioso negli eventi umani sia nella chiesa cattolica che in quella ortodossa. Nel Chiesa di Roma i Santi hanno fatto da tramite ed intercessione con la divinità per la soluzione dei mali terreni.

La pandemia oggi ha coinvolto, come mai prima, l’intero pianeta nella nuova forma globalizzata in tempo reale. Tutti i territori e le varie culture sono stati coinvolti, la reazione non poteva essere ovviamente la stessa, sia dal punto di vista sanitario che da quello religioso.

Lo studio, però, si è limitato solo al contesto europeo utilizzando i social Facebook e Twitter tra il 21 e 25 agosto dello scorso anno. Ogni ricercatore partecipante ha posto questa domanda sul social:

“Quale Santo pregheresti per non ammalarti di Covid 19?”.

15,840 persone hanno risposto, il 92% europei, in prevalenza francesi e italiani anonimi. Nessuna richiesta di fornire età, sesso, religione o cultura.

Santa Rita voti 558
San Rocco 268
San Sebastiano 95
Sant’ Antonio il Grande 89
Sant’Adriano di Nicomedia 54
Sant’Agricola di Avignone 32
Sant’Edmondo martire 26
San Quirino di Neuss 17
Santa Corona 3
Vergine Maria 3
Sant’Emilione 2
San Giuseppe1
Gesù 1
Sant’Espedito1
Santa Genevieve 1
San Roul 1
San Biagio 1
San Raven e San Raffaele 1
San Didier 1
San Rieul 1
Sant’Antonio di Padova 1
San Giovanni Gabriele Perboyre 1

Se si analizzano i risultati in dettaglio, Santa Rita risulta essere la più invocata. E’ considerata la Santa delle “cause perse”, come si suole dire. La sua esistenza fu molto travagliata sotto vari aspetti, in qualità di donna, moglie, madre e monaca. La sua scelta da parte dei partecipanti sta a significare, secondo i ricercatori, una situazione ritenuta senza dubbio molto difficile in cui siamo venuti a trovarci, pregnante di serio pessimismo, da “causa persa”.

Se incuriosisce l’unico voto dato a Gesù, anche gli immediati successori nella classifica, San Rocco e San Sebastiano, sono considerati protettori contro le epidemie. Il culto di questi due Santi si sviluppò nel tardo Medio Evo e Rinascimento, quando ci furono diverse epidemie in Europa.

San Rocco (135–1378) di Montpellier, Francia, distribuì le sue ricchezze tra i poveri evenne in pellegrinaggio a Roma durante una epidemia. Si fermò ad Acquapendente, a pochi km da Roma, aiutando i malati, operando molte guarigioni miracolose.

Sulla strada per Piacenza anche lui si ammalò e fu costretto a andare via. Si segregò volontario in un bosco fuori città, evitando ogni contatto umano. Un cane scoprì il suo rifugio, ogni giorno gli portava da mangiare. Un nobile del luogo seguì il cane e divenne un seguace di Rocco e lo assistette fino alla guarigione.

San Sebastiano non ebbe contatti con epidemia, lo si associa soltanto in maniera simbolica. Ma fu un martire per mano di Diocleziano. Da ricordare anche Sant’Antonio il Grande, noto da noi come Sant’Antonio Abate (251–356), fu un asceta monaco egiziano, anche lui associato alla difesa della salute.

Questo studio, tra la medicina e l’antropologia, conferma la tendenza che hanno i fedeli cristiani e cattolici a rendere partecipi dei loro problemi figure di persone che per la loro esperienza di vita hanno umanizzato il dolore e la sofferenza condividendone i problemi, provocando molto spesso misteriosi ed inspiegabili fenomeni chiamati “miracoli” che soltanto la “fede” riesce a spiegare. La stessa identica fede che in questo lungo periodo pandemico sembra far diventare sempre più fioca. Covid 19 cambierà anche il nostro modo di “credere”?

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Antonio Gallo
La vita è tutta un blog: “unideadivita”

Nessuno è stato mai me. Può darsi che io sia il primo. Nobody has been me before. Maybe I’m the first one.