Cattivo Consiglio

Stregoneria Moderna
La Voce di Aradia
Published in
11 min readMay 20, 2022

Photo by Maria Teneva on Unsplash

Articolo Originale di Christoper Penczak editor Tina Whittle

(https://templeofwitchcraft.org/bad-advice/)

Traduzione Vittorio Benetti.

Abbiamo avuto una forte reazione contro alcuni paradigmi di self-help metafisici che hanno oscillato troppo in una direzione, denunciando le cose sotto la terminologia di positività tossica o bypass spirituale, ma penso che non abbiamo ancora trovato un equilibrio radicato nella saggezza.

Mentre scorro questi meme e tweet di auto-aiuto di ultima generazione, sento che ci stiamo muovendo quasi nella direzione opposta, che socialmente siamo in una fase di risposta infiammatoria autoimmune , purtroppo nei corpi mentali-emotivi collettivi invece che in quelli fisici.

Come una malattia autoimmune, c’è un attacco del sé collettivo da parte della risposta immunitaria del sé collettivo stesso.

Nelle vesti di qualcuno che ha lavorato con le persone con tecniche di guarigione per vent’anni, vedo un sacco di consigli terribili da parte di persone nel bel mezzo della loro crisi di guarigione che hanno una grande risonanza a causa dei social media, perpetuando l’infiammazione, non portando vera guarigione. Sebbene lasciare che le cose raggiungano una crisi di guarigione può essere parte della formula di guarigione, non si può rimanere in crisi all’infinito.

Vedo consigli che consacrano come infallibile la vostra opinione o intuizione, spingendovi ad andarvene o a disconnettervi quando qualcuno non è d’accordo con voi o vi sfida o possa essere considerato in qualsiasi altro modo una bassa vibrazione. Questo non è altro che una cura di sé superficiale e immediata avvolta nel consumismo, una benda temporanea, poiché la vera cura richiede lungo studio e un impegno per raggiungere la salute. I consigli online sono pieni di cultura pop e gergo psicologico senza definizione, offrendo con sicurezza diagnosi di situazioni di vita complesse attraverso un meme. C’è molta predica e indicazioni nei nostri facili moralismi.

Tutto ciò con cui non siete d’accordo è problematico.

Tutti quelli che si oppongono a voi sono tossici.

Chiunque abbia una percezione diversa vi sta facendo gaslighting. In realtà, una persona può avere un problema con un’altra e risolverlo, o anche senza risolverlo, trovare altre aree di supporto e accordo.

Oppure, che ci crediate o no, ci si può semplicemente lasciare in pace.

Uno può comportarsi male in un caso e non essere dannoso 24 ore su 24. Si può avere una prospettiva diversa su una situazione e non cercare di manipolarvi.

Non ogni opposizione o confronto è violenza, abuso o trauma, e l’uso eccessivo di queste parole rende un cattivo servizio alle situazioni dove c’è davvero violenza, abuso e trauma.

Anche se c’è una crisi di salute mentale nel mondo, non tutti quelli con cui avete un conflitto hanno un disturbo narcisistico di personalità o sono sociopatici.

Quelli sono comportamenti e condizioni specifiche.

E si può etichettare qualcosa come un problema, un abuso o un comportamento tossico e sbagliarti. Le identificazioni non sono sempre chiare, e tu stesso puoi sbagliare.

Oppure, potreste aver ragione, e loro potrebbero essere problematici, tossici, gaslighting, o avere un problema di salute mentale non trattato, ma affrettarsi a etichettare le cose in modo netto e solamente in termini di bianco e nero in modo da poter imporre il nostro senso di essere “nel giusto” non è il modo in cui funziona la vita.

Non tutto ciò che si prende da un’altra cultura è appropriazione culturale, in particolare se non si è istruiti o male informati su come una particolare pratica è entrata in un’altra tradizione o comunità. C’è molta memoria comunitaria vivente non messa per iscritto e inaccessibile a gran parte del mondo online, in particolare per coloro che si sono uniti a un movimento generale negli ultimi due, cinque o anche dieci anni e che si confrontano principalmente con altri online. Si può essere in disaccordo con un particolare uso culturale, ma se non si fanno anche le distinzioni tra appropriazione, appropriazione indebita, scambio culturale, ispirazione, diffusione, mescolanza, sincretismo, e i problemi molto più diffusi di disinformazione, travisamento, discriminazione e accesso negato, si è intellettualmente disonesti nel tentativo di creare un binario giusto/sbagliato in cui si ha ragione. Senza questa sottile comprensione, la maggior parte del nostro cibo moderno, il linguaggio, la musica e l’arte sarebbero considerati come appropriazione indebita e, secondo tale logica, dovrebbero quindi essere abbandonati. Allo stesso modo la maggior parte delle tradizioni che conosciamo hanno sperimentato vaste trasfusioni culturali da altre fonti, e spesso questi tempi e scambi sono stati inquadrati in periodi di imperi e invasioni.

Non c’è nessun problema nel cercare una posizione per te stesso per particolari gruppi e rituali, ma è irragionevole chiedere alla maggioranza di smettere di fare qualcosa di integrale ai loro rituali per soddisfare le tue esigenze e aspettative. Potete anche decidere che la pratica, l’evento, il gruppo o la comunità non sono adatti a voi in questo momento, ma questo è ben lontano dalla dichiarazione che la pratica, il gruppo o la comunità non sono adatti a tutte le persone. Non tutte le cose sono per tutte le persone, nella Stregoneria e oltre.

Molto di questo discorso è inquadrato in termini di giustizia, ma ha poco intento restitutivo o armonizzatore. Vedo movimenti sociali che stanno cercando di mettere tutti d’accordo, con alcuni che usano quell’accordo come un’arma nei thread delle sezioni dei commenti dove le persone trovano conforto nell’essere in maggioranza, sposando la superiorità. Non tutto si adatta a tutti, e un insegnante proveniente da una dottrina di saggezza lo riconoscerà. Diverse cose sono enfatizzate a diversi livelli di insegnamento, e un meme, a differenza di un insegnante vivente, non può discernere dove vi trovate spiritualmente con la vostra comprensione. Fate attenzione alla mentalità mafiosa dell’auto-aiuto che attraverso il disaccordo fa degli altri il capro espiatorio poiché diversi. Mentre i social media possono essere veloci, brillanti e divertenti, quando prendete decisioni importanti, cercate l’aiuto di coloro che possono inserire le cose in un contesto e parlare con più sfumature. La semplicità è utile, ma può anche confermare tutti i vostri cattivi comportamenti e negarvi il vostro maggior potenziale. Il vero cambiamento sociale può richiedere un sostegno al di là dei post istantanei nella bolla dei social media.

Penso che tra tre, cinque o dieci anni, criticheremo il momento attuale, che molti oggi hanno abbracciato, come problematico, così come stiamo facendo ora guardando a paradigmi passati.

La mia unica speranza è che in futuro non ripeteremo una nuova fase di questo ciclo con un’altra risposta infiammatoria psichica e avremo raggiunto punto di stabilità, prospettiva e saggezza, e spero che non troppe persone avranno interiorizzato i cattivi consigli di questo periodo come una nuova saggezza.

Non voglio dire che non ci siano cose utili là fuori oggi — ce ne sono — ma sembrano ottenere meno seguito rispetto ai facili moralismi.

Con la necessità di passare velocemente all’incasso, tutto per sopravvivere in questa dura società, molti che non hanno ancora trovato percorso che funzioni sono improvvisamente “esperti” in quelle cose.

E anche se potrebbero avere qualche conoscenza intellettuale presa dai libri, la loro mancanza di esperienza nella vita reale si traduce in consigli che suonano bene perché lusingano l’ego e giustificano i nostri sentimenti e comportamenti, ma che non sono affatto radicati in qualcosa di saggio.

Il desiderio di una platea viene prima di tutto, mentre l’intento e il messaggio sono secondari, e per alcuni, irrilevanti…. purché suoni bene.

È difficile ottenere “mi piace” su un post quando si sfida la gente, a meno che la gente non sia semplicemente d’accordo con te e supponga che tu stia sfidando qualcun altro.

Quando diciamo che qualcosa diventa virale, c’è anche l’aspetto di un virus sociale o psichico da considerare, non solo la popolarità crescente.

Mi chiedo quanto della nostra terminologia medica virale sia in gioco a più livelli nella nostra psiche collettiva.

C’è una malattia che si verifica su vari livelli, e dimentichiamo che il livello psichico è uno di questi.

I virus del pensiero sono reali.

l flusso costante di informazioni — divertenti, serie, utili, tristi, tossiche, ispiratrici e curative — è travolgente.

Passiamo dalle foto di compleanno, a un meme magico, all’annuncio che qualcuno è in ospedale in fin di vita. Persino un articolo di giornale ci dà più tempo per elaborare i fatti o concentrarci su una narrazione chiara rispetto al flusso mediatico che scorriamo continuamente. Questo crea molto stress sul nostro corpo, sulla chimica del cervello, sugli ormoni e sulla coscienza.

Siamo stati condizionati a consumare e reagire rapidamente senza digestione psichica.

Abbiamo la FOMO (Fear Of Missing Out), la “paura di perdersi il momento”, quindi non ci prendiamo abbastanza pause.

Vogliamo essere coinvolti e partecipare condividendo post e imitando post che ottengono l’approvazione degli altri. Vogliamo partecipare, piacere, avere successo e essere visti. Nessuno di questi desideri da solo è cattivo, ma collettivamente, possono creare comportamenti inconsci dannosi. Questi comportamenti sono spesso in opposizione alle pratiche tradizionali di coloro che cercano una realizzazione magica, o almeno una maggiore consapevolezza di sé.

L’influenza è ora l’obiettivo piuttosto che l’esperienza. Bocconcini di informazioni confezionati per essere facilmente consumabili possono distorcere qualsiasi saggezza di base abbiano. Le citazioni si adattano bene ai meme, ma qual è il contesto più ampio? Gran parte del contenuto non è fondato su alcuna filosofia, ma viene presentato, attraverso delle parole chiave, come saggio e frutto di esperienza.

La gente applaude o discute per il gusto di applaudire o discutere, con poca riflessione. Diventa una dinamica tribale, come tifare per una squadra sportiva.

Osservare un processo dall’esterno fa sembrare di stare partecipando a qualcosa di più grande.

Essendo io prima di tutto un praticante di magia, trovo che se state cercando semplici fondamenta nell’ambito della saggezza una copia delle Meditazioni di Marco Aurelio e un manuale introduttivo sul Buddismo vi faranno fare molta strada verso una comprensione di base della coscienza e del comportamento.

Sono certamente inquadrati nel loro contesto e nella loro storia, ma la loro essenza è senza tempo.

In tempi passati, gli insegnanti e i praticanti nelle nostre comunità potevano crescere e fare i loro errori su una piccola scena locale.

Ora la visibilità di ognuno è ingrandita, ma non sempre in proporzione alla loro esperienza e al loro successo nell’aiutare gli altri.

I loro consigli sono spesso dati in assoluto, ma al di fuori del contesto della relazione sacra. Per esempio, l’idea che si debba “fare stregoneria” per cinque anni prima di avvicinarsi a qualsiasi divinità potrebbe essere vera in una specifica tradizione, o nell’esperienza di un individuo, ma non è un buon consiglio per la maggior parte delle nuove Streghe. Per molti, è la chiamata delle divinità che apre la strada, e il loro è un percorso di devozione.

Affermazioni come: “Non hai bisogno di fare un altare degli antenati. Tu sei l’altare dei tuoi antenati” possono essere un problema nel mondo magico, vero ad un livello, ma veramente inutile ad un altro. Non dovete fare proprio nulla, in realtà; tutto dipende dal tipo di esperienza che desiderate. Se volete una comunicazione diretta, un consiglio, un aiuto e una magia dai vostri antenati, potete partecipare alla tecnologia spirituale dell’altare, che ha una lunga tradizione, per facilitare un contatto chiaro e diretto… oppure no. Si può avere un contatto di successo al di fuori di rituali formali, ma è spesso difficile districarsi dal proprio ego, paure e proiezioni, e quando questo contatto è forte, è facile da confondere per psicosi. Gran parte del mio lavoro nel corso degli anni è stato aiutare le persone attraverso esperienze psichiche che sembravano essere crisi di salute mentale, e crisi di salute mentale che sembravano essere esperienze psichiche. L’altare è un aiuto per connettersi e pulire la connessione con gli antenati; nutrire il legame con offerte lo rafforza.

L’iniziale esternalizzazione aiuta a creare confini, e poi si scopre che il processo si interiorizza di più con la pratica.

Se non funzionasse così bene, non si troverebbe in numerose tradizioni e non sarebbe tramandato così frequentemente. Un buon consiglio potrebbe nascere dal punto di vista e dall’esperienza di chi conosce i benefici e gli svantaggi di avere e non avere un altare degli antenati.

Le dichiarazioni poetiche sono belle, ma se stai istruendo qualcuno metafisicamente, devi affrontare l’intero processo e i suoi passi intermedi.

Conoscevo un insegnante in particolare che consigliava agli studenti di non leggere libri, perché i libri avrebbero creato confusione, e incoraggiava gli studenti a ottenere tutte le loro risposte solo da lui. Ora quel cattivo consiglio si è spostato nella direzione opposta, con la raccomandazione odierna di comprare e leggere tutti i libri, ma nessun incoraggiamento a impegnarsi e a digerire il contenuto di questi libri prima di avere un’opinione o fare un post su di essi. Si vuole essere i primi a condividere, a stabilire le tendenze, ma se non si è realmente integrato nulla dal libro attraverso l’esperienza, quanto vale la propria opinione?

Diffidate di coloro che guidano con le loro ferite così tanto che vi immedesimate immediatamente con loro quando siete in crisi perché siete così simili, perché questo potrebbe essere un indizio che sono bloccati nello stesso posto in cui siete voi, ma hanno trovato un modo per abbellire e persino monetizzare la cosa.

Guidare con le proprie ferite è una parte naturale del processo di guarigione, ma non può essere l’obiettivo, e quelli in questa fase probabilmente non dovrebbero essere in prima linea a insegnare e guidare gli altri fino a quando non si saranno ripresi.

Nessuno ha bisogno di essere perfetto per aiutare gli altri, ma coloro che hanno ferite aperte e riaperte dovrebbero occuparsi di quel problema prima di correre ad offrire aiuto agli altri.

Coloro che hanno le competenze, gli insegnamenti e la saggezza per aiutarvi attraverso la crisi dovrebbero probabilmente darvi a modello qualcosa che vi faccia riflettere, mettere in discussione, pensare e sentire profondamente, non convalidare esattamente ciò che state già facendo e pensando.

Lottiamo con il paradosso dell’Acquario, un segno governato da Urano e Saturno, un ciclo continuo di rottura e poi ripristino di limiti e confini.

L’occulto viene rivelato e non più nascosto, producendo una “cultura dell’occulto”.

Le tecniche e le informazioni sono più diffuse e disponibili liberamente, piuttosto che nascoste da giuramenti di segretezza.

Più sono disponibili, più persone ne beneficeranno, giusto? Sì e no, perché quando più persone hanno accesso a paradigmi che cambiano la vita pensati per creare esperienze che cambiano la vita, abbiamo un’altra operazione in atto: l’accesso facilitato a queste risorse spesso genera un sacco di incomprensione, disinformazione, confusione e distorsione, in particolare quando domina il consumismo come principio chiave piuttosto che l’educazione e la crescita.

I misteri diventano di nuovo occultati, anche in una cultura dell’occulto, ma questa volta sono avvolti da uno strato di stronzate che li copre fin dalla superficie.

Uno deve setacciare il fango per trovare le pepite d’oro, o andarsene in preda alla frustrazione.

Sono le due onde dell’Acquario, un’onda superficiale e uno strato più profondo ancora nascosto in profondità. Vent’anni fa pensavo che questa disponibilità fosse una meraviglia, che i suoi benefici superassero gli svantaggi, ma non ne sono più sicuro oggi che vedo così tanti cattivi consigli di occultismo, sociali, psicologici e di guarigione. Amo vedere una crescente cultura occulta accanto alla cultura mainstream, ma questo ha anche alcuni degli svantaggi di qualsiasi cultura mainstream.

Siamo tutti lavori in corso, e mi piacerebbe credere che in tutte le circostanze, tranne le peggiori, coloro che dedicano il loro lavoro ad aiutare gli altri, a condividere e a creare contenuti siano tutti, nelle parole di Ram Dass, “solo a camminare l’un l’altro verso casa”.

Possiamo farlo, camminare fianco a fianco nel nostro viaggio.

Le nostre strade sono tutte diverse. Ma i momenti tranquilli di contemplazione mentre camminiamo insieme sono altrettanto importanti, se non di più, di quelli più drammatici. Perché è in questi momenti tranquilli che sperimentiamo la pura presenza dell’altro.

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